Capitolo 116

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Taehyung è stato dimesso qualche minuto dopo.
Perciò lo sto aspettando seduto sul letto, da lui precedentemente occupato.

Mi chiedo che reazione avranno gli altri quando vedranno Taehyung.
Sarà sicuramente simile alla mia.
Insomma, come puoi reagire in modo diverso quando rivedi qualcuno che credevi morto?

Ancora non ci credo.
Pensavo di aver perso per sempre Taehyung.
Sono tornato a vivere quando ho risentito la sua risata.
Per non parlare del momento in cui l'ho visto...

Ho sul serio creduto che il cuore potesse scoppiarmi dalla gioia.
Non ho mai provato così tanto sollievo in vita mia.

Ma in tutto ciò non mi ha ancora spiegato nulla. Però posso aspettare.
Non è questa adesso la mia priorità.
Voglio solo tenerlo tra le mie braccia, il più a lungo possibile.
Ho bisogno di una nuova conferma che lui sia davvero qui con me.

Sbatto nervosamente il piede per terra, stringendo tra le mani la coperta del letto.
Sono dannatamente nervoso, e non so perché.
Dopotutto si tratta sempre del mio Tae.

La porta del bagno si apre.
Taehyung ne esce, con addosso la mia felpa e i jeans che aveva l'ultima volta, macchiati di sangue ormai secco.
Giustamente non ha avuto modo di portarsi un cambio, e non ha voluto che me ne andassi per prendergliene uno.

"Mi sta un po' larga" dice lui, sventolando le maniche della felpa e ridacchiando.
Sorrido, vedendolo.

"Vieni qui Tae" apro le braccia. Lui si affretta a infilarsi in mezzo. Appoggia la testa sul mio petto, allacciandomi le braccia attorno al collo.

"Mi dispiace averti fatto prendere un così simile spavento. Ma ho dovuto farlo" mormora, sollevando di poco la testa.
"In che senso hai dovuto?" Chiedo, sempre più confuso da questa storia.

Scuote la testa, prendendomi il viso tra le mani.
"Prima baciami" sussurra, avvicinando le sue labbra alle mie.
Non me lo faccio ripetere due volte e lo accontento.

Mi sento così bene adesso.
Sono talmente felice, che potrei persino mettermi a ballare per tutto l'ospedale.

Poso le mani sui suoi fianchi, e lui emette un lamento di dolore.
"La ferita, Kook" mi ricorda.
Io mollo subito la presa.

"Ti fa molto male?" Domando, allontanandomi un po'.
Lui annuisce, alzandosi la felpa.

Ha una fascia avvolta intorno al giro vita.
"Venti punti di sutura. Mi rimarrà una cicatrice con i fiocchi" abbozza un sorriso mesto.

"Il dottore mi ha raccomandato assoluto riposo. Niente movimenti bruschi, per almeno un mese. C'è il rischio che si possa riaprire da un momento all'altro"

Rimango in silenzio, non sapendo cosa dire.
Provo solo rabbia.
La mia determinazione nel trovare il colpevole si è appena rafforzata.

"Com'è successo?" Chiedo invece.
Lui scuote la testa.
"Non so. Stavo tornando a casa, dopo la nostra litigata, e a un certo punto mi sono sentito assalire alle spalle. Ho cercato in tutti i modi di resistere e lottare, ma quando ho sentito la lama non ho più avuto la forza di fare niente".

Abbassa la testa.
Ricordo l'ansia in quelle ore. La paura che gli fosse successa qualcosa, che si è rivelata fondata.

Lo tiro delicatamente a me, abbracciandolo nuovamente.
"Adesso non devi più temere nulla. Ci sono io qui con te. Non ti lascerò mai più solo" prometto, appoggiando il mento sulla sua testa.

"Ho avuto tanta paura Jungkook. Paura per te. Temevo che avresti fatto uno dei tuoi gesti avventati"
Capisco benissimo a cosa si stia riferendo.

"E stavo quasi per farlo Tae. Ma se sono qui è grazie a Namjoon. Mi ha fatto capire che era da codardi tagliare in quel modo la corda, pur di non soffrire. E io sono tutto fuorché un codardo. Ora sono contento di averlo ascoltato".

Annuisce, accarezzandomi una guancia.
"Ti amo tanto Kookie" sussurra, con la testa nascosta nell'incavo del mio collo.
"Anch'io piccolo".

Rimaniamo in silenzio per molto tempo.
Ho la testa invasa da mille pensieri. Sono talmente confusi e poco chiari, che non riesco nemmeno ad afferrarne uno.

Ma la cosa che mi preme più sapere, è perché Taehyung abbia voluto tenermi nascosto il fatto che fosse ancora vivo.

"A che pensi?" Domanda Taehyung, accarezzandomi il braccio con la punta delle dita.
Mi viene la pelle d'oca al suo tocco.

"A tante cose" rispondo, lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Vuoi sapere perché non ti detto subito che fossi ancora vivo?"
Annuisco.

"Beh, ero sul serio morto. Per i primi due minuti. Ma i medici non si sono arresi. Hanno tentato qualsiasi cosa per rianimarmi. E di conseguenza ci sono riusciti.
Mi hanno subito fatto una trasfusione di sangue. Ne avevo perso tantissimo.
Ho chiesto immediatamente di te, e mi hanno chiesto se dovessero avvisarti del mio risveglio.

Ma ho detto di no, perché non era sicuro che sarei riuscito a passare la notte. La ferita continuava a riaprirsi e io perdevo sempre più sangue. Perciò non volevo darti false speranze.

So quando devono essere stati strazianti per te questi sei giorni, ma ho dovuto farlo. Mi dispiace tantissimo Kook, credimi. Ho aspettato di riprendermi al meglio, prima di rivederti".

Sospiro, senza parlare.
Taehyung mi guarda spaventato.
Ha paura che sia arrabbiato con lui. Ma non potrei mai esserlo.

Anzi, sono ancora più sorpreso che in un momento de genere abbia tenuto in conto anche i miei sentimenti. Si è preoccupato di quanto avrei sofferto, se lui non c'è l'avesse fatta.

"Tranquillo Tae, non sono arrabbiato con te" lo rassicuro, baciandolo.
Lui ricambia appassionatamente, lasciando da parte tutta la dolcezza che c'era nel precedente bacio.

Mi morde il labbro inferiore, tirandolo tra i denti.
Sospiro, stringendo il suo sedere tra le mani.

"J-jungkook" mi ferma, anche se riluttante.
"Niente sesso per un mese" mi avvisa, sbuffando.

"Già" sospiro, ritirando le mani.
"Pazienza Kook, pazienza".

~DANGEROUS LOVE~ KookVWhere stories live. Discover now