Capitolo 85

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Jin's pov

Sono le due del mattino, e Namjoon ancora non è rientrato.

Raccolgo tutti i vetri del tavolino, andato ormai in frantumi. Si era offerto Namjoon di farlo, ma dubito che lui sistemerà tutto.
E poi domani viene anche la sua famiglia.
Non so il motivo di questa visita, ma prevedo tanti guai.

Mi dirigo in cucina, buttando tutto nella pattumiera.
Sento la porta dell'ingresso sbattere, e capisco che Namjoon è tornato.

Mi maledico per essere ancora sveglio. Non voglio che mi veda.
Sono tentato di nascondermi sotto il tavolo, pur di non incontrarlo.

"Jin" Mi immobilizzo, sentendo la sua voce chiamarmi. Saluto tristemente il nascondiglio sotto il tavolo.
Mi mordo il labbro, non volendolo guardare.
So benissimo che crollerei di nuovo.

Ma poi sono costretto a voltarmi, lentamente. Ho quasi paura di guardarlo.
Trattengo però il fiato, quando vedo la sua faccia.

"Ma che ti è successo?" Chiedo, osservando tutti i molteplici tagli sul suo viso, l'occhio semi chiuso e il labbro spaccato.

"Non chiedermi niente. Puoi solo venire qui e basta?" Rimango impassibile, fortemente tentato dalla sua richiesta.
"Per favore" aggiunge, disperato.

Sospiro, cedendo.
Allunga una mano, e posso notare le sue nocche completamente spaccate e sanguinanti.
Ignoro tutto ciò.

Ho fretta di sentire di nuovo le sue braccia che mi si stringono attorno, facendomi sentire al sicuro da tutto.

Mi afferra per un lembo della maglia, avvicinandomi a lui.
Mi scontro con il suo petto.
Namjoon mi abbraccia, avvolgendomi tutto il corpo con le sue braccia.

Devo impormi di non piangere, ma per il sollievo questo volta.
"Perché mi hai trattato così male in questi giorni?" Domando, con la voce che già trema.

"Ti dirò tutto più tardi, adesso voglio solo rimanere così".
Mi stringe più forte, facendomi quasi male.

Sollevo la testa, accarezzandogli una guancia.
Emette una smorfia di dolore, e io vedo un piccolo taglio anche nel punto dove l'ho appena toccato.

"Queste ferite hanno bisogno di essere disinfettate".
Annuisce.
Scuoto la testa, guardandolo preoccupato.
"Come hai fatto a ridurti così?"

"Ho attaccato briga con uno più grosso di me, in uno stupido bar del centro. Ero così arrabbiato. Questo qui mi è venuto a sbattere contro per sbaglio, e mi è sembrato un buon pretesto per iniziare una lite. Volevo sfogare su di lui tutta mia frustrazione, per il fatto che tu non abbia voluto ascoltarmi prima. Ma a quanto pare ho calcolato male le cose".

Sospiro, scostandogli i capelli dalla fronte, per osservarlo meglio.
"Sei sempre il solito impulsivo, non pensi mai prima di agire. Poteva andarti peggio".
Sorride, scuotendo la testa.
"Me la cavo sempre, in un modo o nell'altro".

"Stupido" borbotto, afferrandolo per un polso e trascinandolo su per le scale.
"Su forza, siediti" Ordino, indicando il bordo della vasca. 
Lui obbedisce, mentre io prendo tutto l'occorrente per disinfettargli le ferite.

Imbevo d'acqua un asciugamano pulito.
Vado verso Namjoon e glielo passo sulla faccia, lavando via le tracce di sangue.
Lui intanto cerca di incrociare il mio sguardo, ma abbasso sempre gli occhi.

Mi prende delicatamente per i fianchi, facendomi sedere su una sua gamba.
"Così stai più comodo" spiega, timidamente.
Mi mordo nervosamente il labbro, non rispondendo e continuando a pulirgli la faccia.

Nel frattempo penso a quanto sia stupido.
Mi sto ancora prendendo cura di lui, nonostante mi abbia fatto soffrire come non mai.

"Dammi le mani". Namjoon me le porge e io appoggio l'asciugamano sulle sue nocche ferite.
Inspira tra i denti, con una smorfia di dolore.

"Brucia" si lamenta, cercando di ritrarre la mano.
Scuoto la testa, tenendola con più forza.
"Questo è il minimo, in confronto a quello che mi stai facendo tu".

Rimane immobile per qualche istante, abbassando poi gli occhi per terra e lasciandomi continuare il mio lavoro senza lamentarsi oltre.

Mi sporgo per prendere il disinfettare e i batuffoli di cotone dal bordo della vasca.

"Sai che mi dispiace, vero?" Domanda Namjoon, guardandomi con aria pentita.
"Delle semplici scuse non bastano, e ora stai zitto. Non riesco a medicarti se parli".

Annuisce, sospirando.
Passo il cotone su tutti i suoi vistosi tagli.
"Com'è possibile che quello lì sia riuscito a procurati questi danni, con solo dei pugni?" Chiedo.

"Aveva una specie di tira pugni, ha fatto un male cane". Fa una smorfia, molto probabilmente ricordandosi il dolore.
"E ora, fa ancora tanto male?" Mi fa cenno di no.

"Ci sei tu con me, qualsiasi dolore è più sopportabile adesso".
Abbasso la testa, arrossendo e cercando di non sorridere.

Mi ripeto mentalmente che sono uno stupido.

Poi però mi ricordo che devo ancora finire il mio lavoro, perciò mi dedico al suo labbro inferiore spaccato.
È estremamente gonfio.

Lo accarezzo con il pollice, una volta finito.
Mi mordo le labbra, guardando le sue.
"Però non fare così. Mi fai venire voglia di baciarti".
Lo guardo negli occhi, notando il desiderio che conferma le sue parole.

Sospiro, avvicinando ancora di più il mio viso al suo.
Ormai ho finito di fare l'infermiere, dato che per il suo occhio nero non posso fare granché.
Perciò posso godermi un piccolo momento di distrazione.

Appoggio delicatamente le labbra sulle sue, facendo attenzione a non fargli male.
Lui però, emette ugualmente un mugolio di dolore.

Cerco di allontanarmi, ma mi tiene fermo per la nuca e approfondisce il bacio, con tanto di lingua giù per la mia gola.

Sorrido, felice di riassaporare queste bellissime labbra che tanto mi erano mancate.

Mi alzo in piedi, trascinando Namjoon con me.
"Andiamo in camera" bisbiglio, iniziando a tirare giù la zip della sua felpa.

"Ma devo ancora spiega-..." si interrompe, ansimando a causa delle mia bocca sul suo collo.
"Avremo tempo per le spiegazioni, ora voglio solo fare l'amore con te".

Mi guarda per qualche secondo negli occhi, cercando qualche traccia di insicurezza.
Ma non deve averne trovata, visto che annuisce e ritorna a baciarmi.

Io intanto continuo a sorridere, felice di aver riavuto indietro il mio solito Namjoon.

~DANGEROUS LOVE~ KookVWhere stories live. Discover now