Capitolo 141

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La mattina dopo, quando entro in cucina credo sul serio di aver sbagliato stanza.

Ogni centimetro del pavimento è ricoperto di farina, e Jisung ci sta sguazzando dentro.
"Hai visto Tae, io e Kookie abbiamo preparato la colazione" urla lui, prendendo una manciata di farina e lanciandola in aria.

Guardo il tavolo, dove giace un piattino, con un misero pancake dentro.

Guardo Jungkook sbalordito.
Ha della farina tra i capelli e sulla faccia.
"Beh si, magari qualcosa può essere andato storto" dice, grattandosi la nuca imbarazzato.

Mi copro gli occhi con la mano, non volendo più vedere niente.
"Io davvero non riesco a capire come sia possibile" mormoro, sedendomi sullo sgabello.

"Cosa c'è TaeTae, non ti piace la mia colazione?" Chiede Jisung con una vocina triste, mentre si aggrappa alla mia gamba.

Mi abbasso per prenderlo in braccio, portandomelo poi sulle gambe.
Metà della farina di cui è ricoperto mi sporca i pantaloni.

"Certo che mi piace. Magari la prossima volta evitate però di sporcare così tanto".
Lancio un'occhiataccia a Jungkook, che si fa piccolo piccolo contro il bancone della cucina. 

"Ma Jungkookie mi ha detto che potevo fare qualsiasi cosa".
"Ah Jungkook ti ha detto così?" Domando, incenerendo ancora una volta Jungkook con lo sguardo.

Jisung annuisce.
"Oh andiamo, ci stavamo solo divertendo. Tu ti sei divertito piccolino?"
Jisung urla un si alle parole di Jungkook.

"Visto, lui si è divertito, io anche. Che problema c'è" continua lui avvicinandosi.
Non notando alcun segno di pericolo da parte mia, mi si piazza di fronte.

Mi prende il viso tra le mani, posando le labbra sulle mie.
Non ricambio come vorrei, perché ho Jisung in braccio.

Jungkook si allontana di poco, abbassandosi alla stessa altezza di Jisung.
A volte mi dimentico di quanto sia più alto rispetto a me.

"Piccoletto, che ne dici di andare a svegliare Jimin? Sono sicuro che lui vorrà giocare con te".
Jisung annuisce entusiasta, saltando giù dalle mie gambe.
Dissemina farina ovunque, ma adesso questo è il mio ultimo pensiero.

Quando è uscito dalla cucina, richiudendo la porta dietro di sé, afferro Jungkook per la maglia e riporto le mie labbra sulle sue.

Lui mi circonda i fianchi, spingendomi contro il bancone.
Porto le mani all'elastico dei suoi pantaloni, già pronti ad abbassarglieli.

Ma lui mi ferma, tenendomi per il polso.
"Non essere impaziente. Jimin capirà che deve tenere occupato Jisung per un bel po'. Perciò non avere fretta".

Si allontana quel poco che basta per osservarmi dalla testa ai piedi.
Il suo sguardo su di me mi provoca un brivido.
È sempre così con lui.

Riporta i suoi occhi nei miei, e fa uno dei suoi
soliti ghigni.
"Ho sul serio bisogno di una doccia. Che fai, vieni con me?"
Mi sussurra in un orecchio, lasciandomi poi un bacio appena sotto.

Rilascio un gemito, e Jungkook ridacchia.
"Come siamo sensibili".
Sospiro, circondandogli il collo con un braccio.

"Dai su andiamo. Non sappiamo per quanto Jimin potrà trattenere quella piccola peste".
Rido, immaginandomi Jimin che impazzisce stando appresso a Jisung.

Mi prende la mano, andando verso la porta e aprendola.
Sentiamo le grida divertite di Jisung.

Dopodiché la porta della stanza di Jimin si apre, e un Jisung ancora tutto infarinato scappa fuori.
"Aiuto Tae, Jimin vuole prendermi" urla lui, saltandomi in braccio.

Nasconde la testa sul mio petto.
Jimin compare subito, con i capelli scompigliati e il pigiama un tempo nero, adesso imbiancato dalla farina.

Jisung sta davvero combinando un disastro. Ha urgente bisogno di un bagno.

I singhiozzi di Jisung mi arrivano alle orecchie, facendomi subito preoccupare.
Jimin si ferma subito, perdendo il sorriso.

"J-jimin m-mi fa p-paura" singhiozza Jisung, sollevando la testa per guardarmi.
Ha gli occhi lucidi e le guance rigate di lacrime.

"No piccolino, Jimin sta solo scherzando". Lo abbraccio, fulminando Jimin con lo sguardo.
"Sei sul serio un coglione" sputa Jungkook, dandogli uno schiaffo dietro al collo.

Jimin assume un'aria dispiaciuta.
"Scusatemi, pensavo gli piacesse questo gioco".
Vedendo la nostra espressione omicida, abbassa la testa e se ne va.

"Dallo a me".
Jungkook apre le braccia, e io gli porgo Jisung ancora in lacrime.

"Shh piccolo, è tutto okay adesso". Gli accarezza i capelli, appoggiando la testa sulla sua.
"Aww, ma che carino che sei" esclamo.
Jungkook mi incenerisce con lo sguardo.
"Taci" ringhia, guardandomi male.

Jisung sembra essersi calmato.
Rialza la testa, guardando Jungkook con gli occhi ancora lucidi.
"Hai sul serio bisogno di un bagno. Guarda, sei tutto sporco".
Jungkook punta il dito sul suo pigiama, facendo ridacchiare Jisung per il solletico.

"Mi fai il bagnetto?" Chiede Jisung, guardandomi.
"Certo" risponde Jungkook al mio posto.
"Con tutto quello che voglio?" Continua Jisung, con un bel sorrisetto sulla faccia.

Jungkook annuisce.
"Quindi con la paperella di gomma?" Domanda ancora il piccolo.
"Si".
"E la barchetta?"
Jungkook annuisce nuovamente.
"E con i pesciolini?" insiste ancora Jisung.

Jungkook sospira, esasperato.
"Con tutto quello che vuoi, okay?" 
Jisung annuisce.
"E allora andiamo, cosa aspetti? Su su muoviti".
Grida, saltando giù dalle braccia di Jungkook e correndo per il corridoio.

"Per favore, aiutami tu". Mi implora Jungkook, disperato.
Scuoto la testa.
"È tutto tuo".

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora