Capitolo 142

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Nel frattempo che Jungkook fa il bagnetto a Jisung, ovviamente aiutato da Jin, chiamo mio padre.

Parliamo al telefono per un po', finché gli argomenti si fanno via via più pesanti.
Ci ritroviamo a parlare della mamma, e di quanto manchi a entrambi sebbene io non l'abbia mai conosciuta.

"Magari potresti venirmi a trovare con Jisung e Jungkook, la settimana prossima. Ma se non potete lo capisco".
Mi mordicchio le labbra, non sapendo cosa rispondere.
Siamo appena tornati da Daegu e non so se a Jungkook andrebbe di ritornarci, specialmente adesso che sarà un periodo impegnativo per tutti.

"Non so papà, parlo con Jungkook e ti faccio sapere".
Rimaniamo al telefono ancora per pochi minuti, dopodiché lui mi saluta perché deve andare al lavoro.

Sbuffo appoggiando il cellulare sul comodino.
Mi manca tanto mio padre, la mia città, i miei amici e tutto quello che ho lasciato.
A volte mi chiedo se abbia fatto la scelta giusta.
Anche se poi di scelte non ne ho avute proprio.

Sono contento di aver conosciuto Jungkook, è ovvio, ma a volte vorrei sapere come sarebbe andata la mia vita senza di lui.
Molto probabilmente avrei continuato a stare con Baekhyun, e alla fine sarebbe diventata una di quelle relazioni noiose e monotone.

Non cambierai Jungkook con niente e nessuno, sia chiaro.
Non so perché ho ancora questi pensieri.

Mi alzo dal letto, andando verso il bagno.
Come sempre quando c'è Jungkook, è tutto un disastro.
Il pavimento è completamente bagnato, e il tappeto ai piedi della vasca è talmente zuppo che è diventato di un blu scuro, invece che azzurrino.

Jin è in piedi davanti al lavandino, che asciuga lo specchio anch'esso bagnato.
Jisung sta cantando un canzoncina, avvolto nel suo piccolo accappatoio.

Jungkook mi guarda, sorridendo nervosamente.
"Almeno Jisung si è divertito" dice, tentando di corrompermi con uno dei suoi sorrisetto da coniglietto.

"Sei consapevole che dovrai pulire tu, vero?"
Jungkook annuisce.
"Certo che si, guarda mi metto subito all'opera".
Alzo una mano per fermarlo.

"Ti devo prima parlare".
Jungkook perde il sorriso, facendosi improvvisamente serio.
"Porto via Jisung" interviene Jin, prendendo in tutta fretta il piccolo e uscendo fuori dalla stanza.

Jungkook si siede sul bordo della vasca, guardandomi con espressione da cucciolo bastonato.
"È inutile che ti agiti tanto, non è successo niente di grave" lo rassicuro, posizionandomi tra le sue gambe.

Gli poso una mano sulla guancia, accarezzandogliela per tranquillizzarlo.
"Ho parlato con mio padre prima".
Annuisce, chiudendo gli occhi per godersi le mie carezze.

"E mi ha chiesto se ci andasse di andare a trovarlo, la settimana prossima".
Scuote la testa.
"Non so Tae, abbiamo un sacco di cose da fare" risponde, con ancora gli occhi chiusi.

Il suo tono non è del tutto certo, ma so benissimo che quando si tratta del clan più niente è importante.
Più niente tranne me, perciò se usassi un metodo di approccio diverso...

"Lo so Kookie, ma magari potremmo cercare di sbrigare un po' di faccende prima, e dopo partire".
Si accorge del mio cambiamento di tono, e apre gli occhi.

Io mi assicuro di avere un sorrisetto malizioso stampato sulle labbra, mentre mi siedo sulle sue gambe.
"Sai che quello che stai facendo non è per niente corretto?" Domanda, ma intanto mi stringe i fianchi per tenermi fermo su di lui.

"Mmh, può darsi" rispondo, tracciando il contorno delle sue labbra con il dito.
"Allora, ci andiamo da mio padre?" Sussurro sulle sue labbra, prima di allontanarmi di poco.

Lui tenta di baciarmi, ma io lo fermo.
"Prima rispondimi".
Jungkook annuisce freneticamente.
"Si facciamo tutto quello che vuoi, ma adesso lasciati baciare".

Faccio un sorriso provocatorio.
"Mi lascerò fare anche altro, se vuoi".

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Sto revisionando Dangerous Love, correggendo gli errori e inserendo qualche dettaglio che magari mi era sfuggito.

~DANGEROUS LOVE~ KookVWhere stories live. Discover now