Capitolo 149

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Taehyung's pov

"Tae" mi chiama Jungkook, raggiungendomi sul divano.
"Dimmi" rispondo, distogliendo per un attimo lo sguardo da Jisung, che sta giocando con le nuove macchinine comprate da mio padre.

"Stavo pensando..." incomincia, sedendosi accanto a me.
"È da tanto con non usciamo, solo noi due intendo. Penso che adesso possiamo approfittarne".

"E Jisung?" Chiedo.
"Tuo padre si è offerto di badare a lui. Insiste che vuole passare un po' di tempo con il suo nipotino preferito".
"E anche l'unico" interviene Jisung ridendo.

"E anche l'unico" ripete Jungkook, ricambiando il sorriso.
"Okay allora" accetto, scrollando le spalle.

"E adesso chi mi leggerà la storia della buonanotte?" Domanda Jisung, facendo il broncio.
Jungkook da un'occhiata all'orologio appeso sopra il camino.

"Sono le nove, è piuttosto tardi. Se vai a letto adesso te la leggerò io" dice poi.
Jisung scatta giù dal divano, abbandonando le macchinine sul tappeto.

Corre verso Jungkook, saltellando per farsi prendere in braccio.
"Vieni piccola peste, andiamo a leggere la storia della buonanotte".

Jungkook lo prende in braccio, camminando verso le scale.
Io intanto ne approfitto per cambiarmi, mettendomi qualcosa di più carino per l'uscita con Jungkook.

È passato tanto tempo, ma mi sento ancora in ansia quando si tratta di uscire da soli.
In fin dei conti non abbiamo mai avuto molti appuntamenti.

Una volta finito, vado da Jungkook e Jisung, nella stanza di quest'ultimo.
"Ma si può sapere quali libri leggi? Insomma, non esiste che un lupo sia così potente da spazzare via un'intera casa solo con un soffio" sento dire da Jungkook, non appena entro.

"Ma questa è la mi storia preferita" protesta Jisung, tutto infagottato nella sua coperta.
"D'accordo, te la leggo".

Mi appoggio al muro, guardando Jungkook leggere la storia a Jisung, seduto sul bordo del letto.
Ancora non si sono accorti di me.

Con il passare dei minuti vedo Jisung chiudere gli occhi a intervalli sempre più brevi, finché sembra essersi addormentato del tutto.
Jungkook continua a raccontare.
La sua voce è così rilassante.

A un certo punto si interrompe.
Si accorge che Jisung ormai dorme e chiude il libro, appoggiandolo sul lato del letto non occupato da Jisung.
Si alza in piedi, per poi riabbassarsi di nuovo e lasciare un bacio sulla fronte di Jisung.

Sorrido vedendolo.
E poi ha anche il coraggio di dire che odia i bambini.

Quando si volta per uscire, sobbalza vedendomi.
Posa un dito sulle labbra, facendomi segno di rimanere in silenzio.
Annuisco con ancora il sorriso sulle labbra.

Usciamo entrambi dalla stanza, richiudendo la porta dietro di noi.
Scendendo in salone troviamo mio padre che guarda la tv.

"Papà allora noi andiamo. Jisung dorme, devi solo controllarlo ogni tanto".
Mio padre annuisce, augurandoci una buona serata.

Io e Jungkook ci infiliamo i giubbotti prima di uscire.
Questa è la penultima sera che passiamo qui.
Non vorrei mai andarmene.
Se potessi scegliere, vorrei vivere qui per sempre, con Jungkook e Jisung ovviamente.

"Su piccolo, muoviamoci".
Mi riscuoto sentendo Jungkook, ed esco di casa.
Mi affretto a entrare subito in macchina.
Fa davvero freddo fuori.

"Hai preferenze su cosa fare?" Mi chiede Jungkook una volta usciti dal vialetto di casa.
Scrollo le spalle.
"Per me va bene tutto, basta che stiamo insieme".

Jungkook mi sorride, prendendomi la mano.
"Va bene. Lascia fare a me allora".
Annuisco, sistemandomi più comodamente sul sedile.

"Sai, volevo portare Jisung al parco domani" dico poi, dopo alcuni minuti di silenzio.
Jungkook annuisce.
"Per me è okay, purché lo tenga sotto controllo tu. Quel bimbo è peggio di una molla, scatta da tutte le parti".

Rido annuendo.
"D'altronde è pur sempre mio cugino".
"Già, di questo me ne ero accorto".

Poi una triste consapevolezza mi colpisce.
"Peccato che passerà con noi solo un'altra settimana".
Jungkook smette di sorridere, diventando improvvisamente serio.

"Non possiamo fare nulla per tenercelo ancora un altro po'?" Domanda.
Scuoto la testa.
"Potremmo, ma anche lui ha bisogno di una famiglia. È giusto che stia con i suoi nonni. E poi parliamoci chiaro, un bimbo non potrebbe crescere con noi".

Jungkook sospira, dandomi ragione.
"Se solo avessi scelto una vita diversa adesso avremmo potuto tenercelo".
Mi giro a guardarlo, stringendo più forte la sua mano.

"Se avessi scelto un'altra vita adesso io non sarei qui" gli faccio notare.
Lui scuote la testa.
"Io invece credo di sì. Siamo in un certo senso destinati a stare insieme secondo me, perciò ti avrei trovato comunque".

Sorrido abbassando la testa.
"Sei così romantico certe volte".
"Non è romanticismo questo, ma verità" replica  

Arrossisco coprendomi la faccia con la mano.
"Oddio basta, tutto questa dolcezza mi farà venire il diabete".
Scoppia a ridere.

"D'accordo, niente più smancerie da ora in poi".
Mi scopro gli occhi per guardarlo.
È tutto concentrato sulla strada, mentre mi tiene la mano.

Ad un tratto si gira a guardarmi, e mi rivolge il suo bellissimo sorriso da coniglietto.
È così carino.

"Ti amo" bisbiglio, sentendo l'urgente bisogno di dirglielo.
"Anch'io piccolo".
Il mio cuore accelera sempre un po' quando mi chiama così.

Forse ha ragione, siamo sul serio destinati a stare insieme.

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora