Capitolo 52

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Quando la mattina dopo Jungkook scende in salone, sono tutti molto stupiti di vederlo.

Non fanno alcun riferimento al suo cambiamento, ma posso vedere i loro sguardi preoccupati che lo esaminano dalla testa ai piedi.

Jungkook si gira verso di me, guardandomi disperato.
"Voglio tornare in camera" si agita, mordendosi nervosamente il labbro.
Scuoto la testa.
"Va tutto bene Kook" gli accarezzo ripetutamente una guancia, lui sembra calmarsi un po'.

Ieri mi ha promesso di farsi aiutare. Perciò non cederò così facilmente al suo primo capriccio.

"Stavo per preparare la colazione" dice Jin, alzandosi.
Lo fermo prima che vada in cucina.
"Faccio io. Pancake per tutti?" Domando, ben sapendo che quella è la colazione preferita di Jungkook.

Gli altri annuiscono, ed io guardo Jungkook.
"Non ho fame".
Sospiro e mi avvicino a lui.
"Hai promesso" gli ricordo.
"Ma sul serio Tae, non ho voglia di mangiare".

Sbuffo e mi allontano da lui. La sua promessa a questo punto non vale un cazzo.
"Fa come vuoi".
Vado in cucina, arrabbiato.

Se non vuole mangiare, allora sono cazzi suoi.
Mentre verso l'ingredienti in una scodella, sento qualcuno entrare in cucina.
Non mi giro per controllare, so che si tratta di lui.
In qualche modo lo so sempre.

Sento i suoi passi fermarsi dietro di me.
Cerco di fare l'indifferente.
"Sei arrabbiato?"
Non so perché ma questa domanda mi fa sorridere. Mi immagino la sua faccia da cucciolo bastonato in questo momento.

Scuoto la testa, voltandogli ancora le spalle.
"Sono solo innervosito".
Le sue braccia mi circondano, ed io devo trattenermi per non cedere e girarmi a baciarlo.
Deve capire che non può risolvere tutto così.

"Scusami, so cosa ti ho promesso. Solo che è difficile".
Mi torturo il labbro, indeciso.
Alla fine mi decido a girarmi.

Lo trovo più vicino di quanto mi aspettassi.
"Faresti uno sforzo, per me?" Chiedo, mettendogli una mano dietro la nuca e accarezzandogli i capelli.

Annuisce, sporgendosi di più verso di me.
"Per te farei tutto".
Sorrido un attimo prima di baciarlo.

Mi sono mancate così tanto le sue labbra.

"Ehm, ehm" ci stacchiamo ancora prima
di incominciare, e vediamo Jimin sulla soglia della porta.
"Non vorrei interrompervi, ma qui abbiamo fame".

Jungkook sbuffa ed io rido.
"D'accordo Jimin, adesso arriva la colazione". Annuisce e va via saltellando.
Sembra stare meglio, adesso che tutti stanno pian piano riacquistando fiducia in Yoongi.

Spingo delicatamente Jungkook e ritorno ai fornelli.
"Ci sono i biscotti?" Chiede lui ed io annuisco.
"Nella dispensa, spera solo che Namjoon non se li sia spazzolati tutti".

Va verso la dispensa ed apre lo sportello.
"Trovati".
Scarta la confezione e inizia a mangiare.
Sono consapevole che lo stia facendo per tenermi contento, e sotto sotto anche perché sta morendo di fame. 
Insomma, mangiare un pacco di patatine ogni tre giorni non mi sembra soddisfi molto.

"Hai parlato con Namjoon?" Domando, versando l'impasto nella padella.
Jungkook scuote la testa, non potendo parlare per colpa della bocca piena di biscotti.

"Dovreste chiarire, si sentiva molto in colpa in questi giorni" lui annuisce e continua a masticare come un cavallo.

Nel frattempo che i pancake cuociano, ne approfitto per rubare un biscotto a Jungkook.
"Guarda, sei tutto sporco" indico le briciole intorno alla sua bocca, ridendo.

Prende un fazzoletto e si pulisce.
"Mi sembri un bambino" commento, continuando a ridere.
"Penso di averti dimostrato più volte che non sono un bambino".
Mi guarda con un'espressione maliziosa, ed io sento subito troppo caldo.

"E-ehm... i p-pancake" farfuglio, in imbarazzo.
Sento la sua risata rimbombare in tutta la cucina, e per la prima volta dopo un mese mi sento bene.

•••

"Questa qui è la mia preferita" osservo la foto, scoppiando a ridere.
"Sembri un koala qui" commenta, ingrandendola.

Ridò il telefono a Jungkook, che continua a scorrere le fotografie con il sorriso sulle labbra.
Stiamo rivedendo tutte le nostre foto.

"Guarda qui com'eri carino" mi fa vedere una foto di me che dormo.
"Mi sento abbastanza violato" ribatto, facendolo ridere.

La sua risata è ufficialmente la cosa più bella che abbia mai sentito.
"È quando ho inizio a scattarti foto di nascosto che ho capito di essermi innamorato di te"

Mi abbasso su di lui e sfioro il mio naso con il suo.
"Ti amo" gli dico, appoggiando la testa sul suo petto.
Mi prende una mano e con l'altra mi tiene stretto.

"Devo fare ancora la valigia" sbuffo e sbadiglio. Sono terribilmente stanco, ho passato la notte scorsa a consolare Jungkook e a parlare fino a tardi.

"Già, è vero... andrete tutti dalle vostre famiglie".
Si fa improvvisamente triste, e a me si spezza il cuore.

Due volte all'anno tutto il clan lascia Seul per stare una settimana con la propria famiglia.
Jimin e Yoongi andranno dai genitori del più piccolo.

Anche Jin e Namjoon vorrebbero farlo, ma non possono. Perciò si stanno già preparando a passare una settimana separati.

Hoseok rimarrà a Seul, visto che il fratello vive qui.

Io sono contento di poter rivedere finalmente mio padre, anche se non era previsto nel patto.
Ma credo che ormai quel debito assurdo non valga più.

"Credevo fosse scontato, tu vieni con me a Taegu".
Jungkook sgrana gli occhi.
"Non dire stronzate, tuo padre mi odia".

Beh già... c'è questo piccolo dettaglio. Ma è solo colpa di tutti i pregiudizi che ha.
Dimostrerò che Jungkook è una persona diversa da come la descrivono.

"Solo perché ancora non ti conosce. E se non ti accetterà, allora non avrò intenzione di passare la settimana con lui. Non ci penso nemmeno a lasciarti solo".

Sorride e mi da un bacio a stampo.

"Sono fortunato ad averti. Ti amo così tanto".

~DANGEROUS LOVE~ KookVWhere stories live. Discover now