Capitolo 84

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La mattina dopo, fare colazione tutti insieme è piuttosto imbarazzante.
Più che altro per Jin e Namjoon.

Il primo non fa altro che giocare con i biscotti che ha davanti, senza mangiarli.

"Dovremmo andare ad allenarci" Dice Jungkook, guardando per lo più Jin.
"Scusami Jungkook, ma non credo di stare bene. Posso saltare, solo per oggi?" Jungkook annuisce e Jin si alza per uscire fuori.

"Ehm, ma solo io non so cosa è successo?" Domanda Hoseok, tutto allegro e pimpante.
"Non mi sembra il momento adatto a spiegartelo" Risponde Jungkook, lanciando un'occhiata a Namjoon.

"Si è vero, altrimenti dovremmo parlare anche di un certo "grandissimo stronzo" presente qui dentro" Ribatte acido Jimin, guardando male Namjoon.

Ma quest'ultimo non emette alcun suono, si limita a mangiare la sua colazione in silenzio e con la testa bassa.

"Jimin" lo richiama Yoongi.
"Che c'è? Ho solo detto la verità".

A queste parole Namjoon si alza bruscamente, facendo cadere lo sgabello a terra.
"Voi non la sapete realmente la verità" Urla, per poi andarsene anche lui.

Tutti rimaniamo stupefatti, non capendo bene il senso di ciò che ha detto.

"Dai su, abbiamo da fare adesso". Jungkook si alza, prendendomi una mano.
"Io devo ancora cambiarmi, non penso di poter allenarmi con questo pigiama".
Jungkook mi guarda sorridendo.
"Perché? Sono carini i pinguini" Rido, ricordandomi la discussione di ieri sera sul mio pigiama.

"Devo comunque mettermi qualcosa di più comodo".
"Allora ti accompagno" Si offre lui, guardandomi con un sorrisetto malizioso.

"Okay, abbiamo già capito che dovremmo iniziare senza di voi" Yoongi rotea gli occhi disgustato alle parole di Jimin, che invece ci guarda con un sorriso a trentadue denti.

"Vabbè, noi andiamo". Jungkook mi afferra per il braccio, trascinandomi di sopra.
"Sai che non faremo nulla, vero? Ho sul serio intenzione di allenarmi".

Jungkook spalanca gli occhi, guardandomi deluso.
"Ma io pensavo che il volerti cambiare, fosse solo una scusa per scopare".
Scuoto la testa, andando nella mia stanza.
"E invece no".

Sbuffa, entrando anche lui in camera.
Chiude la porta dietro di se, girando poi la chiave.
"Prova a dirmi di no adesso" Ride, sventolando in aria la chiave.

"Dai Jungkook" Roteo gli occhi, andandogli vicino.
"Jungkook il cazzo. Sembra quasi che tu non abbia più voglia di stare con me"
Abbassa la testa, porgendomi la chiave.

"Tieni, non sia mai che tu faccia qualcosa contro voglia".
Scuoto le testa, sorridendo.
Prendo la chiave e la lancio per terra, non curandomi di dove vada a finire.

"Vieni qui".
Lo afferro per la maglia, portandomelo più vicino.
Mi prende delicatamente per i fianchi, tenendomi premuto contro di lui.

Sfioro le mie labbra con le sue, prima di allontanarmi.
Ripeto questo giochetto un bel po' di volte, prima che lui si stufi.

Ribalta la situazione, schiacciandomi contro la porta.
"Avevo intenzione di andarci piano, ma tu devi sempre farmi incazzare" Ringhia al mio orecchio.

"E chi ha mai detto di volerci andare pia-Ah" Mi lascio sfuggire un gemito, quando spinge i fianchi contro i miei.

Lo afferro per la nuca, unendo le nostre labbra.
Succhio il suo labbro inferiore, prendendolo poi tra i denti. Cammino all'indietro, trascinandolo fino al letto.
Lo scaravento sopra, sedendomi a cavalcioni sul suo addome.

"Prova ancora a dire che non ho voglia di stare con te" Sussurro, iniziando a sfilargli la felpa.
Appoggio le labbra sul suo collo, lasciandogli tanti piccoli baci e scendendo sempre di più.

Lui ansima pesantemente, con il labbro stretto tra i denti.
Sorrido soddisfatto nel vederlo così solo grazie ai miei baci.

Mi afferra per il fondoschiena, strizzandolo forte e portandomi più giù.
Solleva di poco i fianchi, facendo scontrare le nostre intimità.

Gemo, conficcandogli le unghie nel braccio.
"Iniziamo a essere già aggressivi?" Mi prende in giro, con un mezzo sorrisetto.
Non riesce a nascondere però gli occhi, così pieni di desiderio.

"Credimi se ti dico che vorrei essere ben più aggressivo di così" gli sussurro in un orecchio, accarezzando il suo rigonfiamento con un dito.

"Mmh Tae".
Faccio un sorrisino, facendo scivolare accidentalmente una mano dentro i suoi pantaloni.

"Mi piace quando gemi il mio nome".
Sto per passare al livello successivo, ma un frenetico bussare alla porta ci interrompe.

"E adesso cosa c'è?" Urla Jungkook, visibilmente contrariato.
"Si tratta di Namjoon, - sentiamo la voce carica d'ansia di Jimin - sta praticamente distruggendo tutto il salone. Non so cosa gli sia preso".

Scatto subito giù dal letto e Jungkook mi imita.
Cerco la chiave in giro per la stanza, e una volta trovata apro la porta.
Troviamo Jimin, preoccupatissimo. Sembra quasi che possa svenire da un momento all'altro.

Jungkook non si preoccupa nemmeno di rivestirsi del tutto e corre di sotto.
"Mi dispiace avervi interrotto, ma Jungkook è l'unico che può fermare Namjoon".

Annuisco riabbottonandomi i jeans, che non capisco nemmeno quando Jungkook sia riuscito a slacciare.

"Ehehe" ridacchia Jimin, notando il mio gesto.
"Smettila scemo, andiamo di sotto piuttosto".
Gli do uno schiaffo dietro il collo e mi affretto a scendere le scale.

"Vaffanculo. Non ha nemmeno voluto ascoltarmi" Sento le urla di Namjoon, ancora prima di scendere.

Quando vedo il casino che c'è in salotto, per poco non mi sento male.
Il piccolo tavolino in vetro, è completamente andato. Rimangono solo i vetri sparsi per tutta la stanza.

Il grande scaffale è rovesciato per terra. Quasi tutti gli oggetti che si trovavano sopra devono essersi rotti per l'impatto contro il pavimento.

"Lo so Namjoon, ma fare a pezzi la nostra casa non mi sembra il modo più maturo di reagire". Jungkook appoggia le mani sulle sue spalle, guardandolo fisso negli occhi.

"Hai bisogno di calmarti, trova qualcosa da fare". Namjoon scuote la testa, tirando su con il naso.
"È Jin il mio calmante".

Jungkook sospira.
"Si, ma adesso Jin non c'è. Non so cosa stia succedendo tra voi, ma devi calmarti e riprenderti. Domani arriva la tua famiglia, non puoi farti vedere così".

Namjoon annuisce, tirando su con il naso un'altra volta.
Credo stia piangendo, ma dall'angolazione in cui sono non riesco a vederlo in faccia.

"Vado a farmi un giro. - borbotta poi Namjoon, prendendo il suo giubbotto dall'attacca panni nell'ingresso - E scusatemi per tutto questo, pulirò io più tardi".

Dopodiché esce fuori di casa, sbattendo forte la porta.
Rimaniamo in silenzio a lungo, facendo finta di non sentire i singhiozzi di Jin.

~DANGEROUS LOVE~ KookVWhere stories live. Discover now