Capitolo 58

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Oggi Jungkook è un po' giù di morale.
Lo ha notato anche mio padre a colazione, e mi ha chiesto se fosse successo qualcosa.

Io ho detto di no, cosa che è effettivamente vera. Ma mi ha fatto piacere vedere che si sia interessato un minimo a lui.

Per tutto il tempo, gioca con il cucchiaio, spostando quello che ha nel piatto senza mangiarlo.
Non gli ho chiesto ancora nulla, visto che davanti a mio padre non mi sembra il momento adatto per parlare.

Ieri sera avevamo deciso di andare in giro per Taegu. Ma capisco se non è dell'umore giusto per uscire.
Metto da parte la mia tazza di latte e mi alzo da tavola.

"Vieni?" Domando a Jungkook e lui annuisce.
Andiamo in giardino. E mentre lui si accende una sigaretta, io mi vado a sedere sul dondolo.
Mi ricordo ancora i capricci che ho fatto perché ne volevo uno.
Così mio padre è stato praticamente costretto a comprarlo.

Jungkook viene verso di me e mi si siede affianco.
Appoggio le gambe sulle sue, facendomi più vicino.

Posa una mano sulla mia coscia e fa un altro tiro alla sigaretta, e mi guarda.
"Sei triste?" Gli chiedo e lui annuisce.
Prendo la mano con cui mi accarezza e gliela stringo.

"Ti sei pentito di essere venuto qui con me?" Scuote la testa.
"Non è quello" Un altro tiro e sposta lo sguardo da un'altra parte, guardando oltre la recinzione del giardino.

"Se non vuoi dirmi di cosa si tratta, va bene. Non sentirti obbligato".
Mette la testa sulla mia spalla.
"Mi mancano" sospira ed io capisco a chi su riferisce.

È più che normale che qualche volta abbia delle piccole ricadute, dopotutto la perdita che ha subito è ancora fresca.

"Lo so" mi limito a rispondere, accarezzandogli una guancia.
Lo sento tirare su con il naso, capisco senza nemmeno guardarlo, che sta piangendo.

Gli passo una mano dietro la schiena, circondandogli i fianchi.
"Che palle" sbuffa, con la voce spezzata.
So quanto odia piangere.

Inclino la testa verso di lui, sfiorando il mio naso con il suo.
"Ti amo" sussurro, sapendo che è questo che lo rassicura ogni volta.
Si sporge, azzerando la distanza tra le nostre bocche.

Ci baciano delicatamente, in maniera dolce, con le labbra che si sfiorano appena. Non uno dei nostri soliti baci, insomma.

"Va meglio?" Annuisce e si sforza anche di sorridermi.

"Se vuoi rimanere a casa, per me va bene".
Fa l'ultimo tiro alla sua sigaretta e poi la spegne nell'erba.
"No, è okay. Ho bisogno di distrarmi, e visto che l'opzione uno non è possibile..." mi guarda con un misto di malizia è divertimento.

"Ma la finisci di fare il pervertito?" Urlo, schiaffeggiandolo sulla mano.
Intanto però sono contento che abbia ritrovato l'allegria.

"Mmh, no. Sei tu che mi trasformi in un adolescente con gli ormoni a mille".
Appoggia le labbra sul mio collo, tirandomi un leggero morso.
"Jungkook". Doveva risultare un rimprovero, ma mi è uscito più come un incoraggiamento a continuare.

Prima che possa andare oltre però, lo fermo.
"È meglio se ci sbrighiamo".
Mi alzo e Jungkook mi guarda deluso.
"Ma io ho voglia" protesta, afferrandomi per un braccio.
"Tu hai sempre voglia" Alzo gli occhi al cielo, e lui continua a fare l'offeso.

"Se adesso mi lasci andare, stasera potrei essere buono e magari accontentarti".
Jungkook molla subito la presa e sorride a trentadue denti.
"Potevi dirmelo subito, vedi ti ho lasciato" Alza le mani, a dimostrazione di quello che dice.

Scuoto la testa, ridendo.
"Nulla da fare, sei sempre il solito".
Ride e scatta in piedi.
"È proprio per questo che mi ami".
Sorride e si abbassa, prendendomi per le gambe per poi posarmi sulla sua spalla, come un sacco di patate.

"Ma sei scemo?" Urlo, ridacchiano.
"Forza, andiamo. Prima usciamo, prima possiamo tornare a casa e prima possiamo scopare". Dopodiché mi da una sonora pacca sul sedere, trascinandomi in casa.

~DANGEROUS LOVE~ KookVजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें