Capitolo 121

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Taehyung's pov

Esco in giardino, richiudendomi la porta-finestra alle spalle.
Jungkook è appoggiato al muretto che delimita la casa.

Fa dei lunghi tiri alla sua sigaretta, ormai consumata fino al filtro.
La spenge nell'erba, prima di accendersene un'altra.

"Dovresti darti una calmata" dico, camminando verso di lui.
"Guarda Taehyung, non è proprio il momento" sputa, fulminandomi con lo sguardo.

Non è arrabbiato con me, lo capisco, ma come sempre mi usa come valvola di sfogo. E mi va bene, preferisco che si sfoghi su di me che posso sopportare questo suo atteggiamento.

"E perché non sarebbe il momento?" Chiedo in tono canzonatorio.
Ho in mente di farlo arrabbiare ancora di più, solo così mi dirà sul serio cosa c'è che non va.

"Taehyung, basta. So benissimo cosa stai cercando di fare. Stavolta non ti dirò nulla, non puoi sempre crederti il buon samaritano della situazione".

Ci sto riuscendo. Si sta innervosendo sul serio.
"Ah no, non posso? E io che volevo aiutare questo piccolo coniglietto problematico" continuo, prendendolo in giro.

Mi avvicino, con un sorrisetto dispettoso sulle labbra.

Stringe i denti, buttando per terra la sigaretta ancora sana.
"Vaffanculo Taehyung. Non ci casco, te l'ho detto".
Rido, squadrandolo dall'alto in basso.

È così eccitante quando si arrabbia.
Cambio di programma... Il mio obiettivo adesso è un altro.

"Mmh strano, ci sei cascato molte volte. Se capisci cosa intendo, è ovvio".
Appoggio un dito sul suo petto, accarezzandolo.

Mi guarda impassibile. È ancora arrabbiato.
"Non è aria, spostati". Prende il mio polso tra le dita, stringendo forte.

Passo lentamente la lingua sul labbro inferiore, guardandolo intensamente negli occhi.
"Vuoi che me ne vada, ma mi tieni stretto a te. Com'è possibile?" Rido fintamente divertito, scendendo con il dito.

Jungkook rimane immobile, mentre inizia a respirare più pesantemente.

Mi diverto, pensando che il mio sia solo un modo per stuzzicarlo.
Lo sa benissimo anche lui che non possiamo fare nulla.
Ma sembra che se ne sia momentaneamente dimenticato.

Continuo a toccarlo, finché non arrivo al bordo della sua cintura.
"Credo che dovrei fermarmi qui. Sai, non possiamo spingerci oltre" gli ricordo divertito, togliendo del tutto la mia mano dal suo corpo.

Jungkook sembra abbia perso l'uso della parola.
Si limita a fissarmi, con una luce più oscura negli occhi e le guance rosse.

"Non vuoi proprio dirmi cos'hai?" Domando, circondandogli il collo con le braccia.
Faccio "accidentalmente" scontrare i nostri bacini.

"Ops" soffio sulle sue labbra.
Lui chiude gli occhi, respirando profondamente.
Sta cercando di mantenere il controllo, lo so.

Ma io non sono d'accordo. Ho intenzione di farglielo perdere del tutto.
Sorrido maliziosamente, strusciando le mie labbra sul suo collo.

Mugola, inclinando la testa di lato per lasciarmi più spazio.
Ma sono troppo basso per continuare il mio lavoro con comodità.

Decido perciò di farlo sedere sul dondolo, mettendomi poi a cavalcioni su di lui.
Lascio qualche centimetro di distanza, giusto per farlo soffrire un po'.

Riprendo a baciargli il collo, tirando giù il colletto della sua maglia per avere più spazio.
Ignoro il vento freddo, che può solo essere un bene per la mia pelle bollente.

Jungkook prende ad ansimare silenziosamente, con il labbro stretto tra i denti.
È una visione totalmente paradisiaca.
Starei ore e ore a guardarlo.

Lui però non sembra contento della nostra distanza, seppur breve.
Perciò mi afferra per il sedere, portandomi bruscamente a contatto con la sua eccitazione.

Gemo per la sorpresa.
Jungkook apre gli occhi, più scuri del solito.
"Credo che tu ti sia divertito abbastanza"
Fa un ghigno, afferrandomi il mento tra le dita.

Avvicina il mio viso al suo.
Io schiudo le labbra, già pronto al bacio.
Lui però si allontana, ridendo.

"Non vedi quanto sei così dipendente da me?" 
Mi sussurra all'orecchio.
Il suo fiato caldo mi colpisce, facendomi venire i brividi.

Mi palpa rudemente il fondoschiena.
Rilascio un gemito, mordendomi il labbro subito dopo.
Non voglio fargli vedere quanto mi piacciano le sue attenzioni.
Il suo ego non ha bisogno di gonfiarsi ancora.

"Mmmh, così passivo" bisbiglia, prendendomi il lobo tra i denti.
Sento i jeans farsi troppo stretti.
Mi sto eccitando più per la voce che per il suo tocco.

Appoggio la testa sulla sua spalla, mugolando disperato per la sua mano che sfiora il mio punto debole senza mai toccarlo davvero.

"Jungkook, ti prego" ansimo, lamentandomi ancora.
Non so bene per cosa lo stia pregando.

Da un lato voglio che mi tocchi.
Ma dall'altro che si fermi, visto che una semplice carezza non mi soddisferebbe per niente.
Vorrei solo poterlo avere del tutto.

"Non c'è nulla per cui pregarmi, piccolo. Non possiamo spingerci oltre, l'hai detto tu".
Questa volta è il suo turno di ghignare soddisfatto.

"Per favore Jungkook. Toccami" ho le lacrime agli occhi dalla disperazione.
Sono così duro che fa male.

Gli prendo la mano, rimettendola dov'era prima.
"Eh no Taehyung. Ci tengo sul serio alla tua salute". Ride dispettoso, spostandomi da sopra di lui.

Si alza in piedi, torreggiandomi.
"Ci vediamo quando avrai sistemato il tuo problemino" indica il cavallo dei miei jeans.

Ride di nuovo, prima di voltarsi e rientrare in casa.
Io rimango a fissarlo.
Avevo in mente di farlo rimanere a bocca asciutta. Ma alla fine quello che ci ha rimesso sono io.

~DANGEROUS LOVE~ KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora