Capitolo 41

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Jungkook's pov

"I passeggeri sono pregati di allacciare le cinture, stiamo per atterrare".

Taehyung sorride, allacciandosi la cintura di sicurezza e guardando fuori dal finestrino.
"Guarda Kook, New York". Preme il dito contro il vetro e continua a sorridere.

Mi sembra di essere tornato a ore prima, quando stavamo decollando.

Dopo qualche leggera turbolenza, l'aereo atterra sulla pista e possiamo scendere.
Taehyung fa per alzarsi, ma ricade sul sedile, con un gemito di dolore.

"Ahi Jungkook, la prossima volta vacci più piano" si lamenta, massaggiandosi il sedere.
Rido vedendolo così. "E tu la prossima volta non mi provocare in quel modo".

Mi lancia un'occhiataccia, ma non dice nulla.

Dopo un secondo tentativo, riesce a mettersi in piedi con il sottofondo delle mie risate.
"Sembri un vecchio di ottant'anni" lo prendo in giro.

"Taci, è colpa tua se non riesco a camminare correttamente".

Cerco di tornare serio.
Gli prendo una mano, stampandogli un rumoroso bacio sulle labbra.

Finalmente usciamo fuori dall'aeroporto.
"Guarda, anche i taxi sono come quelli dei film".

Indica un taxi giallo, tutto sorridente.
Noi saliamo proprio su uno di quelli.

Quando arriva il momento di comunicare all'autista l'indirizzo della nostra destinazione, mi blocco.
"Cazzo Tae, ma io non so parlare l'inglese".

Sbuffa e alza gli occhi al cielo.
"Menomale che io l'ho studiato privatamente per due anni" si da grandi arie, muovendo le mani da una parte all'altra.

Gli do uno schiaffo sulla spalla.
"Dai scemo"

Si sporge verso il sedile anteriori e informa l'autista, in perfetto inglese, sull'indirizzo dell'hotel.
Poi si gira a guardami, con aria soddisfatta.
"Visto, hai anche un fidanzato acculturato".

Fidanzato... Sorrido a questa parola.
"Acculturato, bellissimo e che fa meravigliosi pompin-..."

"Ah, ah, ah. Ho capito" mi copre la bocca con la mano ed io rido.
"Vieni qui" aggancio il dito nel colletto del suo giubbotto e lo tiro a me.
"Ti amo" sussurro, un attimo prima di baciarlo.

"Quanto mi piace quando lo dici" sorride, contro le mie labbra.
"Te lo dirò tutte le volte che vuoi" gli prometto, accarezzandogli una guancia.

Dopo una decina di minuti il taxi si ferma, sotto un grande hotel con la scritta dorata.

Sento dire qualcosa dal tassista e Taehyung sorride, ringraziandolo.
Pago la somma richiesta e dopo aver preso le valigie, ci dirigiamo verso l'entrata dell'hotel.

"Cosa ti ha detto quello prima?" Chiedo a Taehyung, mentre un facchino ci conduce alla nostra stanza.
Fortunatamente qui parlano anche il coreano, oltre ad altre cinquanta lingue.

"Ha detto che siamo una coppia bellissima" Taehyung sorride, dicendomi ciò.

"Beh è vero". Gli prendo la mano, mentre il facchino si ferma davanti ad una porta.

Leggo sopra il numero "702".

"Prego, ecco a voi la scheda per accedere alla stanza. Vi auguro una buona permanenza nel nostro hotel". Detto questo, il facchino, anche piuttosto carino se devo dirlo, va via.

"Ma è sicuramente gay". Sentenzio, vedendolo allontanarsi.
"Perché dici questo?" Mi domanda Taehyung, mentre striscia la carta nella serratura elettronica.

~DANGEROUS LOVE~ KookVWhere stories live. Discover now