Capitolo 67

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Mio padre è ritornato al lavoro, per il turno di notte. 
Si vedeva che era stanco.
Sono un po' preoccupato per lui, ultimamente sta lavorando più del dovuto.

Afferro quindi il cellulare, inviandogli un messaggio per sapere se va tutto bene.

Mi risponde quasi subito, rassicurandomi.
Rilascio un sospiro di sollievo e riappoggio il telefono sul comodino.

Jungkook torna in camera.
Io mi rannicchio di più nella coperta.
L'estate è praticamente finita da un pezzo, e io non me la sono nemmeno goduta. Adesso dovrò aspettare un altro anno.

Sbuffo pensando a quanto odi l'autunno, e sistemandomi i capelli che mi sono ricaduti davanti agli occhi.

"Già che mangi tu?" Mi chiede Jungkook, mettendosi di fianco a me.

Non mi ero nemmeno accorto di aver aperto il pacco di biscotti che avevo sul comodino.
"Ho fame, che vuoi" ribatto, prendendo un biscotto dalla confezione.

"Posso?" Allunga una mano verso il pacco, ma io gliela schiaffeggio.
"Sono miei".
Sbuffa e guarda distrattamente la tv, che sta trasmettendo un vecchio film in bianco e nero.

Improvvisamente mi ricordo del messaggio di Jimin.

"Kookie" Lo chiamo.
"È vero che mi ami?" Domando, con tono smielato.

Lui si gira rapidamente verso di me.
"Perché? Cosa c'è? Che vuoi?" Chiede freneticamente, io rido.
Metto da parte i biscotti e mi avvicino di più a lui.

"Ma niente - faccio scivolare un dito sul suo petto, guardandolo innocentemente da sotto le ciglia - volevo solo chiederti una cosa..." Lascio in sospeso la frase, scendendo a toccarlo fino al bordo dei suoi pantaloni.

Jungkook si morde il labbro, circondandomi un fianco. Mi tira più vicino. 
"Dimmi"  risponde, ansimando.
Traccio delle linee immaginarie sul suo addome.

"Posso andare con Jimin, sabato sera?"
Parlo lentamente, avvicinandomi al suo viso sempre di più.
"D-dove?" Balbetta, a causa del mio corpo orami totalmente premuto contro il suo.

Sospiro e mi faccio coraggio.
"In discoteca".
Sputo fuori, tutto d'un fiato.

Spalanca gli occhi e si allontana bruscamente.
"No" ringhia, autoritario.
"Ma dai Jungkook. Sarà solo un pretesto per stare un po' insieme, non ci vediamo da tantissimo. Verrà anche Jin ".
Ritento con l'approccio di prima, ma ormai non funziona più.

"Ho detto di no Tae. Potete stare insieme anche a casa".
Scuoto la testa e sbuffo.
"Si ma non è giusto. Yoongi e Namjoon hanno detto di sì però" protesto e sbatto i piedi sul materasso.

E non me ne frega niente se risulto infantile.

"A me non importa di Yoongi o di Namjoon. Tu in discoteca non ci vai, punto. Il discorso si chiude qui".

No bello mio, il discorso non si chiude qui.
Non mi arrendo finché non avrò vinto io.

"Non puoi impedirmelo. Non sei mica mio padre".
Schiocco la lingua sul palato, incrociando le braccia.
"Infatti sono il tuo fidanzato, che è peggio"

Mi guarda soddisfatto, come se mi avesse già zittito.
"Non puoi essere il mio fidanzato, se ti mollo prima di sabato". Lo dico ironicamente, giusto per scherzare e alleggerire l'atmosfera. Non voglio litigare.

Ma a quanto pare qualcosa nella mia frase, ha dato fastidio a Jungkook.
"E mollami allora, che ti devo dire" Sputa acido, per poi alzarsi dal letto e uscire dalla stanza.

Rimango per qualche secondo a fissare la porta, non capendo il perché di questa sua reazione.
Alla fine mi riscuoto e scendo anch'io dal letto, pronto a seguirlo.

Scendo le scale, sicuro di trovarlo in giardino.
E infatti lo vedo subito, seduto al buio, sul dondolo.
Riesco a vedere solo la debole luce rossa della sigaretta.

Esco in giardino e mi richiudo la porta dietro di me.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiedo, sedendomi accanto a lui.
Non risponde.

Mi avvicino, circondandogli le spalle con un braccio, e appoggiando il mento sulla sua spalla.
"Ei, scusami se l'ho fatto allora".
Gli lascio un leggero bacio sulla guancia.

Jungkook fa un altro tiro alla sigaretta e mi guarda.
"È solo che non mi piace l'ultima cosa che hai detto. Sul fatto di lasciarmi, intendo".

Ero sicuro che se la fosse presa per questo.
"Ma l'ho detto in modo scherzoso, sai che non lo farei mai"
Annuisce, appoggiando una mano sulla mia gamba.
"Lo so, ma mi ha comunque dato fastidio. Ci siamo appena ritrovati, e sentire una cosa del genere non mi ha fatto un bell effetto".

Sorrido leggermente.
Solo adesso mi rendo conto di quanto è fragile in realtà, nonostante cerchi sempre di fare il duro.
Ha continuamente bisogno di conferme.
E pensare che all'inizio ero io quello insicuro.

"Mi dispiace, non immaginavo potesse darti così fastidio. Non scherzerò più su queste cose".
Annuisce di nuovo.

Una folata di vento freddo ci investe. Rabbrividisco.
"Adesso però possiamo rientrare, sto morendo di freddo".
A conferma di quello che dico, inizio a tremare.

"D'accordo" mi risponde, buttando il mozzicone oltre la recinzione del giardino.
"Ma alla fine, posso andarci con Jimin?" Richiedo e lui sospira.

"Solo se vengo anch'io"
Ci penso un po'.
Alla fine andare in discoteca senza di lui risulterebbe anche un po' noioso.
E poi sono sicuro che si scatenerebbe un mega litigio, ed io sarei con il muso per tutto il tempo. Di conseguenza non mi godrei la serata.

"Andiamoci tutti, a questo punto".
Sentenzio, salendo le scale.
Jungkook dietro di me, appoggia la mia idea.

E come potrebbe non farlo. Dopotutto ha avuto quello che voleva.
L'ha avuta vinta, di nuovo.

"Ci guardiani un film?" Propongo. Intanto lui si butta sul letto.
"Si ma scelgo io" 

Ah pure...

Mi va bene tutto, basata che non metta un horror.
Prende in mano il telecomando, iniziando a scorrere la lista di tutti i film disponibili.

"Questo" esclama alla fine.
"È horror?" Chiedo e lui scuote la testa.
"Ah allora va bene". Mi scaravento sul letto accanto a lui.

Dopo alcuni minuti dall'inizio del film, mi accorgo che Jungkook mi ha mentito.
È un horror a tutti gli effetti.

Passo quindi tutta la serata con le mani sugli occhi, già temendo il momento di andare a dormire.
Sono sicurissimo di non riuscire a farlo.

~DANGEROUS LOVE~ KookVWhere stories live. Discover now