Capitolo 1

387 11 0
                                    

Percy era nervoso. Sentiva il cuore battere a mille e non riusciva a stare fermo. Si trovava davanti alla stazione di King's Cross, davanti all'entrata del binario nove e tre quarti.

Sua madre era accanto a lui e sistemava gli ultime cose sul carrello con un po' di fatica. Poi guardò suo figlio, che non sapeva bene cosa fare. - Tu, tesoro, oltrepassa la barriera - lo incoraggiò gentile, spingendo il carrello verso Percy.

Sua madre, Sally Jackson era una donna sulla quarantina di bell'aspetto, nonostante indossasse solo dei semplici jeans e una maglia azzurra. Percy deglutì nervoso e prese il carrello, preparandosi a correre come le aveva spiegato sua madre durante il tragitto.

Alla fine d'agosto, sua madre gli aveva detto che dovevano partire per l'Inghilterra, perché aveva trovato un lavoro migliore di quello che aveva oltreoceano. Percy non ne era stato contento. Aveva tanti amici al Ilvermony, la scuola che aveva frequentato fino a quel momento.

Quando gli aveva dato questa notizia, Percy si stava già preparando a rivedere i suoi amici, Connor e Leo, e a trascorrere le giornate libere nei bellissimi giardini della scuola, chiacchierando del più e del meno.

Invece ora si trovava a dover frequentare una scuola di cui aveva solo sentito parlare, in un luogo di gran lunga più freddo di quello a cui era abituato. Si erano dovuti muovere in fretta e furia, preparando i bagagli per prendere il primo aereo da New York a Londra.

Percy tornò a quel momento, preparandosi a correre. Gli sembrava di essere un idiota a correre contro un muro di pietra in una stazione piena di babbani. Comunque, prese la rincorsa e oltrepassò la barriera magica, chiudendo gli occhi.

Quando li riaprii, si ritrovò in una binario molto affollato. Un treno rosso era fermo al binario e una valanga di persone indaffarate con bauli e carrelli parlavano tra loro, in un fracasso quasi assordante.

Si guardò il intorno in cerca della madre ma non la trovò. Qualche secondo dopo invece era accanto a lui e avanzavano insieme verso il treno, sgomitando per riuscire a camminare in mezzo alla calca di gente.

Sally si guardò l'orologio da polso per vedere l'ora. Poi si rivolse al figlio urlando per farsi sentire nel baccando del binario. - Sono quasi le undici. Trova uno scompartimento vuoto e cerca di farti degli amici, tesoro - poi notò quanto fosse nervoso.

- Percy, so che non volevo venire qui - gli disse prendendogli la testa tra le mani per farsi guardare negli occhi. - Ma la scuola é bellissima! Vedrai che ti troverai bene, i professori sono molto preparati e le campagne nei dintorni della scuola é molto bella! Ci sono andata anch'io e...

- Ed é lì che hai incontrato papà - finì il figlio per lei, un po' spazientito. Le aveva raccontato quella storia così tante volte che ormai aveva la nausea. - Lo so, mamma. Non é questo che mi preoccupa. Sai che non sono mai stato bravo a farmi degli amici, ci sono voluti anni per fare amicizia con Connor e Leo... Continueranno a mandarmi delle lettere, vero?

Pronunciò questa ultima domanda con un tono un po' timoroso. Sua madre lo guardò con amore, prendendogli le mani nelle sue. Percy la guardò con il cuore in gola. - Percy, sei una persona fantastica - gli disse la madre, sorridendogli con amore. - Vedrai che non ti sarà difficile trovarti degli amici. Riguardo a Leo e Connor... - si fermò un secondo a pensare. - sono sicura che continueranno a scriverti come sempre. Ti vogliono un mondo di bene, figliolo.

Stava per dire qualcos'altro, ma il fischio del treno la interruppe. - Forza, il treno sta per partire! - esclamò, spingendo Percy verso la porta del treno. Gli diede un bacio sulla testa e lo lasciò salire sul treno. - Scrivimi!

Percy si affrettò ad entrare e trovare uno scompartimento libero. Ne trovò uno dopo qualche minuto di ricerca e si lasciò cadere sul sedile esausto. Guardò dalla finestra e vide sua madre salutarlo con la mano, finché la stazione non sparì dalla visuale.

ConnectedWhere stories live. Discover now