Capitolo 55

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Una volta tornato in camera sua, Percy notò una lettera sulla sua scrivania. La prese e si buttò a sacco di patate sul suo letto. Pesco dalla tasca del mantello gli auricolari e l'MP3 e mise la musica.

Da quanto non ascoltava la musica, si chiese. Un'eternità, probabilmente. Si mise comodo e aprì la lettera. Come aveva sperato, era di Connor e Leo. Di chi, altrimenti? Tolse il foglio dalla busta e lo dispiegò.

"Caro Percy,
Siamo Connor e Leo. Noi, intanto siamo contenti che tu e Piper siate tornati insieme. Lei ti rende felice, Percy. Abbiamo ricevuto la tua ultima lettera questo stesso pomeriggio.

Allora, da dove cominciare? Hai trovato tuo padre? Come diavolo é stato possibile? Non pensavi fosse morto?" Percy aveva raccontato loro tutto. Dopotutto, loro erano i suoi migliori amici. Avevano il diritto di sapere tutto.

Gli mancavano così tanto. All'improvviso si chiese se avrebbe potuto rivederli prima o poi. Erano cambiate così tante cose in un paio di mesi che Percy non ci capiva più nulla. "Comunque, siamo felici per te. Siamo anche un po' preoccupati per te.
Il più grande mago oscuro di tutti i tempi ti dà la caccia? Miei dei, neanche fossimo in un film! Quindi tua madre é morta per proteggerti? Santi numi, non ci capiamo nulla neanche noi. Ci crediamo che tu abbia costantemente il mal di testa, con tutto questo casino in testa!

Parlando di cose serie, Leo ha un annuncio da fare. Hai presente la ragazza di cui ti ho scritto in qualche altra lettera? Bene, abbiamo cominciato a uscire insieme e ho intenzione di chiederle di essere la mia ragazza. Così forse possiamo andare al ballo insieme!

Ma un momento... Tu non potrai esserci! Merlino, amico. Ti stai perdendo anche il ballo di fine anno. Noi in estate avremo finalmente il diploma! Vorremo tanto che tu fossi qui.
                                         Ci manchi tanto,
                                                 I tuoi amici."

Percy sospirò. Sarebbe stato fantastico portare Piper al ballo, ma ovviamente non poteva. Gli girava la testa a pensare di avere ancora un altro anno prima di poter finalmente prendere il diploma. I suoi amici dovevano andarci senza di lui.

Sentì all'improvviso nostalgia di casa. Quanto gli mancava la sua New York, con le sue strade trafficate, il suo ordine il mezzo al caos di una grande città. Avrebbe voluto prendere Piper e suo padre e tornare a casa dai suoi amici.

Scappare da Voldemort come aveva fatto sua madre e vivere la sua vita in pace. Vivere nel mondo dei babbani e avere delle preoccupazioni da comune mortale. Gli piaceva essere un mago, ma a volte si chiedeva come sarebbe stata la sua vita se non lo fosse stato.

Forse avrebbe vissuto felicemente con i suoi genitori, loro tre insieme, e tutto sarebbe stato completamente stravolto. Non avrebbe incontrato Piper, né Connor e Leo. Avrebbe avuto una vita normale, con degli amici normali e una famiglia normale.

Ma non sarebbe stato lo stesso. Non si sarebbe reso conto di quanto amasse la sua Piper. Avere suo padre non avrebbe avuto la stessa importanza. La sua vita non avrebbe avuto lo stesso significato. Nonostante tutto, era fiero della sua natura magica.

Non sapeva ancora molte cose sulle sue origini, ma amava la sua vita. Voleva viverla, dimostrare a Voldemort che non era riuscito a buttarlo giù. Che nemmeno lui sarebbe riuscito ad abbatterlo davvero.

Lanciando un'occhiata fuori dalla finestra decise di andare a fare una passeggiata nel cortile, in riva al lago nero. Era una bella giornata, col sole che splendeva in cielo circondato solo da qualche nuvola passeggera, e sembrava che la luce sarebbe rimasta ancora per un paio d'ore.

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