Capitolo 17

194 2 0
                                    

Quando i ragazzi la raggiunsero, Sally abbracciò il figlio che non poté fare a meno di ricambiare. Piper, accanto a Percy, li guardava un po' nervosa, finché il ragazzo non le prese la mano, cosa che la tranquillizzò un po'.

- Mamma - disse Percy, posando una mano sulla spalla di Piper, che gli sorrise timida, il cuore che batteva a mille. Sally la guardava: probabilmente la stava valutando. - Lei é Piper, la mia ragazza.

- Oh - esclamò la mamma di Percy, sorridendo alla ragazza, che arrossì e ricambiò timida. Percy le sussurrò all'orecchio: - Sta tranquilla, mica ti mangia - lei gli diede un pugno sul petto e lui rise.

Sally sorrise, poi porse la mano alla ragazza. - Piacere di conoscerti, Piper - la salutò, gentile. La ragazza le strinse la mano, lanciando un'occhiata a Percy. - Questo sfacciato di mio figlio non ha mai nemmeno detto di avere una ragazza, prima di chiedermi se potevi venire in vacanza con noi.

Percy abbassò lo sguardo, colpevole, ma Piper scoppiò semplicemente a ridere, stampandogli un bacio sulle labbra. Lui non poté fare a meno di arrossire, ma sua madre non disse niente a proposito, ma li esortò con un gesto.

- Puoi chiamarmi Sally. Comunque andiamo, così saremo in tempo per la cena. - li incalzò sorridendo. Percy prese la mano di Piper, che gli sorrise e seguì la madre di Percy, che si era già incamminata verso l'uscita del binario.

I ragazzi la seguirono in silenzio. Quando uscirono dalla stazione, sua madre si diresse alla sua macchina. L'aveva presa nuova ed aveva preso la patente, così che potesse guidare. Percy fece una smorfia quando si ricordò che in Inghilterra non poteva guidare fino ai diciotto anni.

In America aveva già la patente. Aiutò la sua ragazza a mettere i bagagli nel bagagliaio. Lei guardava un po' confusa la macchina, cosa che Percy trovò abbastanza strana, ma poi ricordò che i maghi non usavano molto spesso la macchina. Si smaterializzavano, per loro era più semplice.

- Grazie - lo ringraziò la ragazza, le guance un po' rosse. Percy la trovò tremendamente carina. Le aprì lo sportello e lei entrò, poi si sedette anche lui davanti con la madre. Sospirò, il suo stomaco brontolava.

Lanciò un'occhiata allo specchietto retrovisore. La sua Piper si era appoggiata al finestrino e guardava fuori, accarezzando Blanche che le si era seduta sulle gambe. Blackjack si era appollaiato sul sedile accanto a lei.

Il ragazzo si mise la cinta. - Piper, metti la cinta - le ricordò, distogliendola dai suoi pensieri. Chissà a cosa stava pensando, si chiese Percy. - Oh, giusto - esclamò la ragazza, sorridendo al ragazzo. - Grazie.

Sally li guardò sorridendo. Suo figlio gli sembrava davvero felice. Non vedeva i suoi occhi brillare così da quando era ancora un bambino. Quando guardava la ragazza, i suoi occhi brillavano e la stessa cosa succedeva a lei.

- Allora, Piper - cominciò la donna, svoltando una curva. La ragazza si riscosse dai suoi pensieri e portò lo sguardo su di lei. - Da dove vieni? Non mi sembri proprio inglese.

Piper si strinse nelle spalle, lanciando un'occhiata al suo ragazzo, che guardava la neve cadere come se stesse pensando a qualcosa di importante. La radio dell'auto trasmetteva la canzone "sorry", ma non quella di Justin Bieber.

- Mio padre fa parte di un'antica famiglia di maghi canadesi, ecco perché ho alcuni tratti da indiana d'America. - spiegò, mentre Percy si voltava verso di lei, puntandole addosso i suoi occhioni verdi. - Mia madre invece era francese, veniva da Lille, nel nord della Francia. Io sono nata a Londra, comunque.

Sally annuì poi si rivolse al figlio, che stava guardando fuori. C'era una madre che teneva in braccio il figlio piccolo, nell'altro braccio una busta della spesa. Un uomo anziano con un cane nero che scondinzolava nella neve, un gruppo di ragazzini che camminavano sul marciapiedi, un padre che camminava mano nella mano con il figlio.

ConnectedWhere stories live. Discover now