Capitolo 65

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Il giorno successivo, la situazione era tesa. A colazione Percy diede un bacio a Piper prima di entrare in Sala Grande. Poi si diresse al tavolo di Grifondoro, dove Frank e Grover erano già seduti. Prese posto accanto a uno di loro e prese la sua crostata.

Non degno di uno sguardo Harry, Hermione e Ron. Dopo quello che era successo ieri, i due si erano schierati con Hermione e questo a Percy non era affatto piaciuto. Hermione non aveva il diritto di giudicarla o insultarla e soprattutto di farla piangere.

Le lanciò un'occhiata, ma sembrava stare bene. Quella notte aveva dormito con lui e gli si era accoccolata come un cucciolo alla sua mamma. Percy non aveva potuto non pensare che fosse adorabile. - Come sta Piper? - gli domandò Grover, seduto accanto a lui.

Percy sospirò, lanciando un'occhiataccia al Golden Trio. - Sta bene ma ovviamente si sente in colpa - spiegò guardandola mangiare con le due amiche Corvonero. - Non credo si perdonerà mai, ma dovrebbe farlo. In fondo siamo insieme, no? Questo é servito a tenerci ancora più uniti, no? Che senso ha odiarsi?

Frank rimase in silenzio, ma Percy capì che era d'accordo. Si limitò a sospirare mentre invece Grover gli posò una mano sulla spalla, con un'occhiata comprensiva. - Non dev'essere stato semplice per te - si mise nei suoi panni, lanciando un'occhiata a Piper. - Ti avrà riportato alla mente brutti ricordi.

Percy scosse la testa. - Lasciamo stare, ragazzi - decise di chiudere l'argomento, con voce cupa. - Voglio solo che Piper sia felice. Il resto non m'importa. Mi avrà anche tradito, ma ora qui e sta facendo tutto il possibile per farmi stare bene. Il minimo che posso fare é difenderla quando l'attaccano.

Grover scosse la testa. - Non credevo che Hermione potesse essere così cattiva - disse sorpreso in modo ovviamente negativo. - É sempre stata molto tranquilla, non capisco perché ce l'abbia così tanto con Piper. Sapevo della rivalità, ma arrivare addirittura e darle della poco di buono davanti a tutti...

Percy sentì rabbia montargli di nuovo dentro. Hermione gli stava simpatica, ma stavolta aveva superato il limite. Ma che diritto aveva di giudicarla? Solo perché faceva parte del Golden trio ed era la migliore in tutti si sentiva legittimata a giudicare e ferire gli altri? Chi si credeva di essere.

Su questo punto concordava con Draco. I Grifondoro andavano in giro dicendo di essere leali, giusti e onesti quando dietro la facciata sapevano essere più infidi e crudeli di una serpe. - Non é giusto giudicarla in questo modo - disse arrabbiato. Ancora la sentiva singhiozzare tra le sue braccia. - Hermione non può immaginare come lei potesse stare. É orribile vedere la persona che ami stare male come stavo io.

Grover lo guardò un po' triste. - Anche per noi é stato difficile vederti in quel modo. Non ci saremmo mai immaginati che tu potessi essere così... emotivo. Sembravi così forte - aggiunse con voce seria.

Percy sospirò. - Era tutta una facciata - ammise, cercando di non fare incrinare la voce. Era vero, l'aveva perdonata, ma questo non voleva dire che l'aveva superata completamente. Avrebbe fatto sempre male, anche se meno. - La usavo solo per proteggermi. Dopo quello che é successo col mio patrigno, ho eretto dei muri. All'interno ero fragile e quando Piper mi ha dato il colpo di grazia sono crollato. É uscito fuori tutto quello che avevo represso nel corso degli anni. Non era tutta colpa sua.

Riportò di nuovo lo sguardo su di lei. Sorrideva timida ad Hazel, che sembrava intenta a raccontare qualcosa. Una fitta al cuore lo colpì pensando che se i suoi amici non fossero andati a cercarla, quel giorno, probabilmente loro due non sarebbero tornati insieme. Non voleva immaginare come sarebbe stato.

Piper era la sua vita e non avrebbe mai potuto sostituirla con niente e nessuno. - Grazie - si rivolse ai suoi amici, che avevano cominciato a mangiare. Frank aggrottò la fronte e si bloccò per un momento. - Per cosa?

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