Capitolo 56

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- Sei sicuro che vuoi che io vada? - domandò Piper per l'ennesima volta, come se lasciarlo lì fosse l'ultima cosa che volesse fare.

Percy alzò gli occhi al cielo. Gli aveva fatto quella domanda almeno un milione di volte negli ultimi due giorni. - Sì - le assicurò scocciato, ma anche contento che fosse disposta a non vedere suo padre per lui. - Quante volte te l'ho detto. Vai, Piper, o farai tardi.

Erano alla stazione di Hogwarts, circondati dai ragazzi che si affaccendavano per salire sul treno che li avrebbe portati a casa per le vacanze. - Percy, io non voglio lasciarti qui da solo... - insistette lei.

- Piper, non sono solo! - insistette Percy sorridendole. Le sarebbe mancata, certo, ma sapeva di dover imparare a stare senza di lei. - Senti, tuo padre ti vuole a casa. Ora smettila di preoccuparti per me e prendi questo treno. Io starò bene.

Piper sospirò. - E va bene - si arrese. Si alzò sulle punte e gli stampò un dolce bacio sulle labbra. Percy la strinse forte a sé e ricambiò il suo bacio. Una volta staccati, Percy la abbracciò.

Lei rise e lo strinse forte a sé. Percy affondò il viso nei suoi capelli mentre lei gli passava le dita nei capelli. - Oh, amore - esclamò col cuore che le faceva male al pensiero di lasciarlo lì. - Quanto sei dolce. Mi mancherai tanto.

Percy avrebbe voluto rimanere tra le sue braccia per sempre, ma il fischio del treno li riportò alla realta. Percy, seppur a malincuore, si sciolse dall'abbraccio. - É ora che tu vada - le ricordò. Lei annuì e gli stampò un ultimo bacio sulle labbra.

- Ti amo - gli disse accarezzandogli le guance un ultima volta, per poi voltargli le spalle e sparire nel vagone. La vide attraverso il vetro di un finestrino che lo salutava con la mano. Il treno fischiò e gli ultimi ragazzi si affrettarono a salire.

Una volta che tutti i ragazzi furono a bordo, il treno fischio un'altra volta e partì. Piper lo salutò fino a che non la vide più. Una volta che il treno fu sparito dalla sua visuale, Percy si concesse un sospiro di sollievo e si incamminò verso il castello.

Sarebbe finalmente stato un po' da solo. I suoi amici erano tornati a casa per le vacanze, perciò rimaneva solo lui. "Tanto meglio" aveva pensato Percy. Si sarebbe messo in pari con i suoi amati manga e si sarebbe rilassato.

Era una bella gionata. Il sole splendeva in cielo, nonostante fosse circondato da qualche nuvola passeggera. Il vento era leggero e fresco, tanto che sembrava quasi una carezza. Nonostante gli mancasse la sua New York, quel posto gli piaceva.

Gli piaceva la vista delle colline della brughiera, il profilo del castello e l'odore dell'erba, l'aria pulita. Era davvero un bel posto. Camminò con calma fino al castello, il vento che gli accarezzava il viso.

Si voltò per guardare Piper, ma poi si ricordò che era sul treno. Scosse la testa. Già gli mancava. Sarebbero state due settimane piuttosto lunghe. Stava quasi pensando di sedersi sull'erba, ma poi decise che era meglio tornare in camera e sdraiarsi un po'.

Non vedeva proprio l'ora di rilassarsi un po'. Una volta arrivato in camera trovò Blackjack spalmato sul suo letto. - Ehi, Bel Gattino - lo salutò Percy sorridendo, mentre si buttava sul letto accanto a lui. - Che ne dici di sentire un po' bella musica e leggere qualche fumetto?

Il gatto grazie al cielo non rispose. Percy usò un incantesimo per la musica e insonorizzò la stanza, così da non dare fastidio a nessuno, poi prese uno dei suoi amati manga dal baule e si sistemò sul suo letto.

Fu piacevole avere un po' di pace, una volta tanto. La musica era così tranquilla che gli calmava il cervello dislessico, in modo che potesse leggere senza problemi. I manga erano sempre stati una sua passione.

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