Capitolo 61

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Al contrario di quanto di aspettava Percy, le vacanze passarono veloci. Ogni tre o quattro giorni riceveva una lettera da Piper dove raccontava cosa faceva e quanto le mancasse. Una volta era andata con suo padre da un amico di famiglia, un'altra era rimasta tutto il giorno a curare il giardino con gli elfi domestici.

Gli aveva mandato anche qualche brownie, che aveva mangiato con molto piacere. Gli aveva mandato anche una foto che la sua elfa Blinkie le aveva scattato nel giardino. Sembrava davvero bello. Chissà se avrebbe potuto visitarlo.

Lui e i suoi amici invece si erano divertiti a ballare insieme nella stanza che Percy usava come sala prove al sesto piano. Avevano fatto un sacco di scorpacciate di dolci a Mielandia, tanto che avevano avuto il mal di stomaco fino a due giorni dopo.

Percy e suo padre avevano passato molto tempo insieme. Lui gli aveva raccontato di sua madre da giovane e Percy non si stancava mai di ascoltare perché la Sally che James descriveva non era quella che Percy aveva sempre conosciuto. Era bella, fiera e intraprendente. Niente a che vedere con la donna che era affogata nell'alcol.

Avrebbe voluto aver conosciuto quella Sally. Si sentiva quasi in colpa, perché loro erano così felici insieme e quando era arrivato lui... tutto era andato in pezzi. Tuttavia, suo padre lo guardava come se fosse la cosa più preziosa sulla faccia della terra.

In quel momento era in piedi alla stazione di Hogwarts ad aspettare che arrivasse l'Hogwarts Express. Il suo cuore batteva a mille al pensiero di rivedere la sua Piper, che gli era mancata così tanto. Non vedeva l'ora di stringerla tra le braccia.

Era una bella giornata. Il sole splendeva nonostante fosse circondato da qualche nuvola. Non faceva troppo freddo, sebbene ci fosse un bel vento. Percy sentì il fischio del treno in arrivo e si voltò verso la direzione da cui arrivava.

Un paio di minuti dopo, le porte del treno si aprirono e gli studenti si riversarono fuori. Percy vide per prima i suoi amici, che uscirono ridendo dalla carrozza. Gli andarono incontro e Grover lo abbracciò. Percy lo strinse forte: gli era mancato tanto anche lui.

- Mi sei mancato tanto, amico! - esclamò quando si sciolsero dall'abbraccio. Percy stava per rispondere, quando sentì la voce della sua principessa. - Percy!

Si voltò verso il treno e la vide: era bellissima come sempre e gli stava correndo incontro. La raggiunse e lei gli saltò praticamente addosso, allacciandogli le gambe alla vita. La strinse forte a sé, non potendo non sorridere. Il suo profumo di rose gli inondò le narici.

- Piccola - esclamò, lasciandola scendere. Le prese la testa tra le mani e la baciò: il cuore gli prese a battere a mille. Lei ricambiò con molto piacere, allacciandogli le braccia al collo. - Mi sei mancata così tanto.

Lei sorrise e Percy non poté non pensare a quanto fosse bella. Le brillavano gli occhi e il suo sorriso era fantastico. Si alzò sulle punte e gli stampò un dolce bacio sulle labbra. - Anche tu mi sei mancato tantissimo, amore mio.

Percy le diede un altro abbraccio, facendola ridere. Seppellì il viso nei suoi capelli, mentre lei gli passava le dita nel capelli. - Tesoro - sussurrò per non farsi sentire dagli altri. Ridacchiò. - Adoro quando mi abbracci così. Ho pensato a te ogni minuto.

Percy sorrise e le prese la mano, poi si voltò verso i suoi amici. Frank stava scuotendo la testa. - Piccioncini - disse come se si fosse arreso. Percy, sempre mano nella mano con la sua principessa, gli tirò un pugno sulla spalla. - Ehi! Che ho detto?!

Percy rise. Era così contento che fossero tornati, la sua principessa a loro. - La smetti di prenderci in giro? - lo ammonì, mentre gli prendeva tutto il braccio come al solito. - Siamo così, ormai lo sai. - prese il mento alla sua piccola tra le dita e le stampò un bacio. - Non riesco proprio a resisterle.

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