Capitolo 15

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Passarono i giorni. Percy mandò una lettera a sua madre in cui chiedeva se Piper poteva venire con lui per le vacanze. La risposta gli arrivò proprio il giorno della festa di Lumacorno.

Quel giorno fu svegliato dal ticchiettare del becco della signora O'Leary sulla finestra. Sbadigliò e mugugno infastidito, ma dopo esserci rigirato nel letto un paio di volte si decise ad alzarsi e ad aprire la finestra.

Fuori era buio e nevicava abbondantemente. La signora O'Leary si affrettò a entrare, sbattendo le ali per togliersi l'acqua di dosso. Percy si aspetta di venire schizzato, ma si toccò la maglietta era asciutta.

Le tolse la lettera dal becco. - Grazie, signora O'Leary. - prese del cibo dal una ciotola lì vicino e li diede alla civetta in premio. Tornò a sedersi sul suo letto, sbadigliando assonnato. I suoi amici dormivano ancora.

Si passò una mano nei capelli, stropicciandosi gli occhi. La sera prima era andato a dormire abbastanza presto perché era stanco, perciò non aveva più bisogno di dormire. Decise di aprire la lettera in quello stesso momento.

Dato che era a mente fresca e abbastanza tranquillo, leggerla non fu difficile. Poi la calligrafia di sua madre era abbastanza precisa e leggibile. "Caro Percy,
So che non ci siamo sentiti molto negli ultimi tempi, ma sono stata molto impegnata con il lavoro. Allora, da che parte cominciare?
Hai una ragazza? E quando pensavi di dirmelo? So che a quest'età non ci si confida molto con i genitori, ma almeno dirmi che hai una ragazza prima di chiedermi se può passare le vacanze con noi...

Percy sorrise, pensando che probabilmente era stato un po' sfacciato, ma non aveva voluto dirlo a sua madre fino a che non fosse stato sicuro che fossero insieme. "Comunque, certo che può venire. Sono proprio curiosa di conoscerla. Non me l'hai nemmeno descritta, che faccia tosta! Sono felice per te, tesoro. Spero che stiate bene insieme.

                                  Ci vediamo a Natale,
                                                      Mamma"

Percy richiuse la lettera, alzandosi per posarla dentro il cassetto della sua scrivania, poi si sdraio di nuovo nel suo letto caldo. Piper ne sarà felicissima, pensò il ragazzo, sdraiato a supino tra le coperte.

Ricordò quando era andato da lei per studiare Pozioni e l'aveva trovata a cercare un vestito adatto per la festa di Lumacorno. Baciarla lo mandava fuori di testa, sentire le sue labbra contro le sue gli faceva battere il cuore all'impazzata.

Ricordò quando l'aveva portato sopra di lei, facendogli spazio tra le sue gambe. All'inizio non aveva capito, ma poi aveva capito dove voleva arrivare. Si era spaventato, doveva ammetterlo. Non si sentiva pronto per... Insomma, arrivare fino a quel punto.

Ma da qualche giorno si era reso conto che i baci non gli bastavano più. Voleva di più e aveva capito che anche lei lo voleva. Ora però non era il momento giusto per pensarci. Doveva prepararsi per andare a lezione. Era un venerdì, dopotutto.

Guardò l'ora sull'orologio sul suo comodino. Erano ancora le sei, perciò aveva il tempo di farsi una bella doccia prima delle lezioni. Quindi si diresse in bagno, si spogliò e si diede una bella lavata.

L'acqua calda gli fece quasi tornare il sonno, per quanto lo rilassò. Era abbastanza agitato per la festa che ci sarebbe stata quella sera, Piper era così eccitata. Diceva che ci sarebbe andata con i più bello della scuola e questo non poteva fare altro che fargli piacere.

Uscì dalla doccia avvolgendosi un asciugamano intorno alla vita e andò a prendere i suoi vestiti. Guardò l'orario: sei e un quarto. Un quarto d'ora dopo avrebbe dovuto svegliare i suoi amici.

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