Capitolo 57

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Una volta finita la cena, Percy si diresse subito in camera. Era parecchio stanco. Non vedeva l'ora di rannicchiarsi sotto le coperte del suo morbido letto. Dopo tutto quel tempo passato a disegnare, gli sembrava che il suo cervello urlasse pietà.

La cena era stata piuttosto noiosa, dato che tutti i suoi amici erano tornati a casa per le vacanze. Camminò silenzioso lungo il corridoio, il cervello da un'altra parte. Si chiedeva cosa stesse facendo Piper in quel momento.

Forse anche lei aveva finito di mangiare in compagnia di suo padre, nella sua mega villa che Percy avrebbe solo potuto sognare. Chissà se la famiglia di suo padre era ricca, si ritrovò a chiedersi. Per avere un simbolo doveva essere importante, no?

Oppure era solo una tradizione tramandata di padre in figlio? Percy avrebbe voluto sapere qualcosa in più sulla sua famiglia, ma in quel momento gli andava bene così. Aveva Piper. Aveva suo padre. Stava bene così. Ora voleva solo andare a stendersi sul suo letti con Blackjack a fianco.

Vide alcuni ragazzi più piccoli ridere e darsi delle spinte giocose, superandolo. Spostò lo sguardo verso la finestra, ma dato che fuori era buio si vedeva solo il riflesso del corridoio. Si avvicinò alla finestra e si sedette sul davanzale.

Tirò fuori dalla tasca una foto. Gliel'aveva data suo padre un paio di giorni prima. C'erano suo padre e sua madre, giovanissimi, lei che teneva Percy appena nato in braccio. Non poté non sorridere, sebbene pensare a quello che Voldemort gli aveva portato via lo indignasse.

Sua madre doveva avere al massimo vent'anni. Aveva i capelli scuri sciolti che le coprivano un po' il viso, visibilmente esausta, ma il sorriso che le si apriva sul viso era più felice di qualsiasi altro Percy avesse visto. I begli occhi azzurri, seppur stanchi, brillavano come comete.

Suo padre doveva avere la stessa età. Somigliava in modo impressionante a Percy, tranne per qualche tratto infantile che Percy aveva ancora. A volte non gli sembrava per niente, ma aveva solo diciassette anni.

Nonostante fosse così giovane si sentiva più grande. Forse non sembrava ma a volte si sentiva davvero più grande. Quasi era stanco di essere giovane. Avrebbe voluto essere già grande, in modo da poter stare con Piper e lavorare tranquillamente, senza doversi preoccupare su dove passare l'estate.

Grazie al cielo, ora aveva suo padre. Non gliel'aveva mai chiesto direttamente, ma dava per scontato che starebbe stato con lui quell'estate. L'unica preoccupazione che aveva riguardo a questo era stare lontano da Piper.

Quella ragazza era diventata la sua vita. Senza di lei, lui si sentiva vuoto, come se gli mancasse una parte di lui. La amava come non aveva mai amato nessun altro e sapeva che non avrebbe mai potuto dividersi da lei per molto tempo.

Comunque, suo padre nella foto era felice forse anche di più di sua madre. Teneva la mano su quella con cui Sally teneva in braccio il bambino, avvolto in una copertina azzurra e gli occhi chiusi.

Percy aveva già i capelli scuri sulla testa e dormiva tranquillo tra le braccia della mamma. - Ti piace questa foto? - la voce di suo padre lo riscosse dai suoi pensieri.

Si rese conto di essersi isolato dalla realtà. Si voltò verso suo padre e gli sorrise, per poi tornare a guardare la foto. - Se quel mostro non si fosse intromesso nella vita - rispose stringendosi nelle spalle. - Noi tre avremmo potuto essere felici insieme.
Suo padre sospirò. Gli circondò le spalle con un braccio e lo guardò negli occhi, serio. - Percy - gli disse serio. - É vero, avremmo potuto esserlo, ma purtroppo non si può tornare indietro nel tempo. Ora ci siamo ritrovati. Dobbiamo guardare avanti, figliolo. Tua madre vorrebbe questo.

Percy sentì le lacrime bagnargli gli occhi, ma non gli fu difficile rimandarle indietro. La rabbia che provava era così forte che se si fosse trovato Voldemort davanti non avrebbe esitato a dargli un bel pugno sul naso che non aveva, da quello che diceva Harry.

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