Capitolo 69 - Epilogo

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Tornarono a casa. Nico, nonostante un po' di lacrime nel salutare la madre, accettò di buon grado di andare con loro. Prese una mano di Piper e una di Percy e si fece prendere un gelato prima di andare a casa.

Quando arrivarono, Tristan accolse il nuovo arrivato con gentilezza, mentre i due ragazzi decisero di ritirarsi in camera di Percy. Il ragazzo si buttò sul letto, esausto, mentre la ragazza si chiudeva la porta alle spalle. - Credi che Nico starà bene con noi? - chiese lui, passandosi una mano nei capelli.

Lei si strinse nelle spalle e sospirò, poi salì sul letto anche lei e si mise a cavalcioni su Percy. Lui si tirò a sedere contro la parete, in modo che lei stesse comoda sulle sue gambe. - Non lo so, tesoro - ammise sospirando,  sistemando con le mani il colletto della camicia celeste di Percy. - ma Nico si trova bene con noi. Sono sicura che starà bene.

Poi le sue labbra si aprirono in un ghigno malizioso. - Ora però, - continuò, iniziando a baciargli il collo. Percy sentì i brividi di piacergli corrergli lungo la schiena. La sentì iniziare a sbottonargli la camicia, cominciando a strusciarsi contro di lui. - Pensiamo a noi.

Percy fu più che contento di accontentarla. Portò le mani a abbassarle la zip dei jeans, che lei scalciò via. Una volta rimasta in slip, vi infilò le mani dentro. Lei gemette, cosa che fece impazzire Percy, e tornò a baciarlo sulla bocca.

Intrufolò famelica la lingua tra le labbra del suo ragazzo, che non poté più resisterle. Ribaltò la situazione e portò una mano sotto la sua maglietta, andando a sfilargliela. Una volta rimasta in reggiseno, la ragazza ansimò ansiosa. - Percy... - gemette.

Lui cominciò a baciarle il collo, cosa che diede inizio ai suoi gemiti, che in poco tempo arrivarono a riempire la stanza. Lei, intanto, riuscì a sbottonargli del tutto la camicia. Sentiva l'erezione ansiosa di Percy, ancora nei pantaloni, premere contro il suo interno coscia. Questo la faceva impazzire.

Abbassò subito le mani alla sua cinta, frettolosa, il cuore che batteva a mille contro lo sterno. Non riuscì a trattenere un gemito forte quando sentì le mani di Percy che le accarezzavano le cosce. - Percy... - gemette sempre più ansiosa.

La temperatura era salita alle stelle da entrambe le parti. Anche Percy non vedeva l'ora di farla sua. Avrebbe voluto toglierle gli slip e prenderla così su due piedi, per quanto la desiderava. Le portò una mano dietro la schiena e nel percorso le sfiorò la schiena, cosa che le provocò dei lunghi brividi lungo la schiena.

Le sganciò il reggiseno, che si affrettò a gettar via, per poi prenderle i seni tra le mani baciarne ogni millimetro. I suoi seni erano così tondi, morbidi e perfetti, che non riusciva proprio a resistere. Lei, nel frattempo, gli abbassò i pantaloni, che lui prontamente scalciò via.

Piper si inarcò, completamente sopraffatta dal piacere e la trepidazione. - Percy... - ansimò. Sentiva l'erezione ansiosa di Percy tra le gambe, che era tornato a baciarle il collo. - Amore... Prendimi...

Lui non se lo fece ripetere due volte. Quando lei gli abbassò i boxer, lui li scalciò via e le sfilò finalmente gli slip. Lei, trepidante in attesa, gli fece spazio tra le sue gambe, pronta ad accoglierlo in lei. Lui la prese con una spinta decisa.

Lei sentì il piacere attraversarla come una scarica elettrica. Adorava sentire la sua presenza in lei. Lui la prese per le cosce e cominciò a spingere. Da lì in poi, sia lei che lui si abbandonarono al piacere. Lui stava godendo l'impossibile.

Era così bello sentirla sua, arrivare sempre più a fondo dentro di lei. Era così calda e accogliente, i suoi gemiti erano il suono più armonioso del mondo, la sua pelle liscia e soffice. Piper, dal canto suo, era arrivata al punto da non distinguere più la realtà.

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