Capitolo 47

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- Dici davvero? - domandò Percy. Si trovava in camera di Piper, seduto a gambe incrociate sul suo letto. - Credi davvero che la coppia nella foto siano i miei genitori? Come fai a dirlo?

Piper, in piedi, si tolse il reggiseno e si voltò verso di lui per prendere la sua maglia del pigiama. - Percy, il ragazzo é identico a te - insistette, infilandosi la maglia del pigiama. Si sedette accanto a lui e gli accarezzò una guancia. - E la ragazza é tua madre, Percy, ne sono sicura.

Percy abbassò lo sguardo. Ormai non sapeva più a cosa credere. Anche se fosse, cosa sarebbe cambiato? Forse dalla foto avrebbe potuto trovare suo padre, ma poi? Non sapeva più se era davvero morto o no. Aveva quasi paura di indagare per non avere brutte sorprese, per non scoprire che suo padre li aveva lasciati di sua spontanea volontà.

- Amore mio - lo chiamò lei. Gli asciugò le lacrime con le dita dolcemente e fu allora che si accorse delle lacrime gli rigavano le guance. Si voltò leggermente, vergognandosi di essere ancora così debole. - Sai che non te lo direi se non ne fossi così sicura.

Percy non voleva guardarla negli occhi. Odiava piangere. Odiava essere così debole e non riuscire a trattenere le lacrime. - Sai che non farei nulla per farti stare male. - gli ricordò, con voce dolce. Gli alzò un po' il mento e gli sorrise. Percy la vedeva un po' sfocata. - Non nasconderti, tesoro. Se hai bisogno di farlo non devi trattenerti.

Percy si asciugò le lacrime con il dorso delle mani. - I-io non v-voglio più piangere - replicò il ragazzo, sentendosi sempre di più uno schifo. Odiava dimostrarsi ancora così debole davanti a lei. - É più forte di me. Mi dispiace.

Lei lo guardò dispiaciuta, non sapendo cosa fare, ma poi gli prese dolcemente la testa tra le mani e lo baciò. Il cuore del ragazzo cominciò a battere a mille, ma cominciò anche a fare male. Sentì le lacrime bagnargli ancora gli occhi e si maledisse mentalmente, poi si staccò.

- Percy, non hai nulla di cui scusarti - cercò di tranquillizzarlo lei. Si sdraiò e gli fece mettere la testa sul suo seno, cosa che lo tranquillizzava sempre. - Quante volte devo dirtelo? É normale piangere. Sei umano, Percy. Non devi tormentarti così. Sei troppo duro con te stesso.

Percy si asciugò le lacrime con il dorso della mano. - Non é per questo che mi hai lasciato? - ribatté. Pensava di averlo solo pensato, ma in verità l'aveva detto ad alta voce.

L'espressione di Piper cambiò. Da dolce che era prima si fece scura e triste. Lei pensava che l'avesse superato, ormai. - Percy, quante volte devo ripetertelo? Ho sbagliato, okay? - era anche spazientita. - Ho fatto l'errore più stupido della mia vita e capisco se sei ancora arrabbiato con me. Ti ho spezzato il cuore. Lo so e riconosco le mie responsabilità. Ma pensavo che ormai l'avessi superato.

Percy si sentì in colpa per averlo detto. Non voleva tirare fuori quell'argomento che entrambi volevano chiudere. - Il fatto é che il mondo continua a usarmi come un sacco da box. Sono stanco di continui colpi bassi. Sono stanco di tutto. Vorrei solo poter dire basta e mettere fine a tutto.

Piper lo guardò male. - Amore, non ti abbattere. Sei forte, okay? - lo pregò. Sembrava stesse per scoppiare a piangere. - Non pensare neanche un secondo di mollare. - aveva la voce incrinata. - Io ho bisogno di te come tu di me. Ti prego, non pensare neanche per un secondo di farla finita.

Percy scosse la testa. - Piper, non arriverei mai a tanto... - cercò di tranquillizzarla, ma lei sembrava ancora spaventata. Le lacrime continuavano a scenderle lungo le guance, cosa che fece sentire Percy un mostro.

L'ultima cosa che voleva era farla piangere. - Ti amo, Percy - gli disse, con la voce incrinata. Singhiozzò. Si asciugò le lacrime con il dorso delle mani. - Non voglio perderti per niente al mondo. Non pensare neanche per un secondo che tutta la sua vita sia una bugia. Il mio amore per te é vero, okay? Ti amo più di qualsiasi altra cosa.

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