Capitolo 18

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- Cos'è un film? - domandò la ragazza quando si furono chiusi la porta alle spalle. Percy scosse la testa, stupendosi dell'ignoranza della ragazza in merito.

Si sedette sul suo letto, così Piper prese posto accanto a lui. - Ma davvero, come fate voi maghi purosangue a divertirvi? - le domandò, come se lo trovasse assurdo.

Okay, va bene, era cresciuto nel mondo babbano, ma cosa facevano i maghi tutto il giorno senza televisione, musica e tante altre bellezze tecnologiche? Piper si strinse nelle spalle, non sapendo cosa rispondere.

- Comunque, non so come spiegartelo a parole - ammise il ragazzo, togliendo da uno scatolone tutti i suoi DVD. Ne prese uno, dopo averli posati sul letto accanto a Piper. Era il suo preferito: Coco, della magica Disney.

Era uscito recentemente, ma gli era piaciuto moltissimo. Chissà se a suo padre sarebbe piaciuto, si chiese. Purtroppo si accorse solo dopo dell'errore. Sentì una fitta al cuore, maledicendosi per averci pensato.

Non doveva farlo. Suo padre era morto. Non avrebbe mai potuto chiedergli quale fosse il suo film preferito, il suo colore preferito. Non avrebbe mai potuto dirgli quanto gli mancasse nonostante non ricordasse la sua faccia, né la sua voce.

Quel bagliore caldo che a volte riusciva a ricordare quando cercava in tutti i modi di ricordare qualcosa, forse una vaghissima traccia del suo sorriso, a volte lo tormentava. Scosse la testa e scacciò il pensiero di suo padre dalla mente.

Piper lo distolse dai suoi pensieri. - Questo sei tu? - gli domandò, facendolo posare di scatto il DVD sul comodino. La sua ragazza aveva in mano una foto incorniciata: sua madre sorrideva con Percy bambino in braccio.

Lui non poté fare a meno di sorridere. - Sì, sono io quando avevo sette mesi - rispose, cingendo le spalle della ragazza con un braccio. Lei gli sorrise e posò la testa sul petto di Percy. Accarezzò con il pollice il piccolo Percy, sorridendo intenerita. - Mio padre era ancora vivo.

- Eri così carino - replicò Piper, alzando lo sguardo su di lui. Percy arrossì e Piper non poté trattenersi dallo stampargli un bacio sulle labbra, cosa che lo fece arrossire ancora di più. Sospirò. - Sono esausta. Andiamo a letto?

Percy si dichiarò d'accordo. Aprì la valigia e recuperò il suo pigiama, costituito da una maglia azzurra e dei pantaloni a quadri sempre blu. Mentre si vestiva, si voltò verso il muro in modo che anche Piper potesse cambiarsi.

Spense la luce, per lasciare accesa solo la lampada sul suo comodino. Si  mise a letto e si addormentò. Piper, invece, si mise a letto, sotto le coperte, si girò molte volte. Chiuse gli occhi, cercando di sgomberare la mente dai vari pensieri che le affollavano la mente, ma non riuscì ad addormentarsi.

Sentiva il leggero russare del suo ragazzo, che a quanto pareva dormiva tranquillo. Lo sentì anche girarsi nel sonno un paio di volte e mugugnare qualcosa. Dopo qualche ora passata a cercare di addormentarsi, decise di provare a dormire con Percy, forse lui sarebbe riuscito a rilassarla.

Le ci volle qualche minuto per decidersi a svegliarlo. Si alzò e barcollò nel buio fino al letto di Percy, dove il ragazzo dormiva rannicchiato nel letto come un bambino. - Percy? - lo chiamò, sgrullandolo timida.

Percy mugugnò, ma si limitò a girarsi dall'altra parte infastidito. Piper sospirò, accendendo la luce. Ci riprovò. - Percy? - lo chiamò, sgrullandolo più forte. - Dai, per favore, svegliati!

Percy finalmente rispose. Aprì un po' gli occhi, guardandola un po' confuso. - Piper? - mugugnò, assonnato. La ragazza era in piedi davanti a lui, i capelli scompigliati e un'espressione esausta. - Cosa c'è?

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