Capitolo 42

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Percy stava studiando in camera sua, da solo. Era un giorno piovoso e la mattina dopo avrebbe avuto una verifica di Incantesimi. I suoi amici avevano deciso di andare a studiare in biblioteca.

Percy cambiò canzone negli auricolari e fece per prendere altri appunti, quando vide una cosa che non c'era prima sulla sua scrivania. Era una lettera, perciò posò il libro aperto sul letto e si alzò per andare a prenderla.

Dopodiché si sedette di nuovo sul letto e la aprì. "Caro Percy,
Come ti senti? Sappiamo che é passato tantissimo tempo da quando ci hai mandato quella lettera, ma eravamo pieni di esami e non sapevamo davvero come risponderti.
Ci dispiace così tanto per quello che é successo, amico. Per la morte di tua madre, per quello che Piper ti ha fatto... Speriamo che tu stia meglio, mentre leggi questa lettera.

Percy si lasciò sfuggire un sorriso amaro. Quando aveva scritto quella lettera era in lacrime, il cuore a pezzi e con un immensa voglia di sparire. "Comunque, speriamo davvero che voi torniate insieme. Lei ti rende felice, Percy. Non ti abbiamo mai visto così felice con nessun altro. Si vede lungo un miglio che vi amate tanto.
Vorremmo tanto essere lì a consolarti e starti vicino, ma purtroppo non possiamo. Cerca di andare avanti, Percy, non ti abbattere.
Non sei solo, amico. Noi, Allison, Rachel e Annabeth, i tuoi amici lì ad Hogwarts... Tutti noi ti vogliamo bene.
Sei nostro fratello, Percy. Vorremmo tanto smaterializzarci lì e stringerti in un grosso abbraccio.

                                         Ci manchi tanto,
                                              I tuoi amici."

Percy si accorse di star piangendo solo quando una lacrima cadde sul foglio. - Mi mancate così tanto, ragazzi - disse, anche se sapeva che non l'avrebbero mai sentito. Si asciugò le lacrime con il dorso della mano.

Si fece forza e ricacciò le lacrime indietro. Ormai si era ripreso abbastanza per riuscirci. Certo, ripensare a quello che era successo era una pugnalata dritta al cuore, ma ormai era passato.

Piper era con lui e si era scusata talmente tante volte che ormai aveva perso in colpa. Fece per prendere un foglio e scrivere una risposta, ma appena prese la penna la porta della sua stanza si aprì.

- Percy? - la voce di Piper lo raggiunse dalla soglia mentre si chiudeva la porta alle spalle. Portava la borsa dei libri in spalla. - Scusami, ho fatto un po' tardi. Gli impegni da prefetto mi hanno trattenuta.

- Non importa, sta tranquilla - le rispose lui, mentre lei si sedeva accanto a lui sul letto. - É arrivata finalmente la lettera dei ragazzi, stavo per rispondere.

- Finalmente - concordò lei. Gli stampò un bacio sulla guancia che lo fece sorridere. La prese in mano. - Posso leggerla? - gli domandò poi, mentre lui si toglieva gli auricolari per cominciare a studiare.

Percy annuì. Allora lei gli fece mettere la testa sulla sua spalla e gli accarezzò i capelli, poi aprì la lettera. Percy seguì il suo sguardo e notò che qualche volta le si bagnavano gli occhi e lo stringeva di più a sé.

- Che hai scritto nella lettera che hai mandato loro? - gli chiese, una volta finito di leggere la lettera. Percy si strinse nelle spalle. Non avrebbe voluto rispondere perché si sarebbe sentita in colpa e lei era l'ultima persona che avrebbe voluto far soffrire.

- Be', tu mi avevi appena lasciato - rispose Percy, un po' titubante. L'ultima cosa che voleva era vederla piangere. - Avevo il cuore a pezzi e sembrava che il dolore non se ne volesse andare più. Non... - le lacrime gli bagnarono gli occhi, ma le ricacciò indietro. - Non riuscivo a smettere di piangere. Il dolore era così forte...

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