Capitolo 6

244 5 0
                                    

Dopo la partita Percy la invitò a Hogsmeade con i suoi amici, ma Frank, Grover e Tyson sorrisero maliziosi e uno di loro gli diede una pacca sulla spalla.

- Oh, ci dispiace - mentì Frank, facendo l'occhiolino a Percy che si stava sforzando molto per non diventare rosso come un pomodoro. - Dobbiamo studiare per pozioni, non possiamo venire sabato ad Hogsmeade.

Piper alternò lo sguardo tra Percy e i suoi amici. Percy stava guardando da un'altra parte, ma era così carino con quelle guance rosse. - Non fa niente, ragazzi - replicò, prendendo la mano a Percy.

Il ragazzo si sentì una scarica elettrica attraversargli il corpo. Si sentì le guance a fuoco, ma si sforzò di sorridere. - Vuol dire che andremo solo noi due - annunciò, sorridendo a Percy, che si sentiva lo stomaco in subbuglio, come se mille farfalle stessero ballando la samba nel suo stomaco.

Poi si guardò indietro, mentre il vento le scompigliava i capelli. - Devo andare - annunciò. Poi fece una cosa che mandò Percy nello scompiglio più totale: si alzò sulle punte e gli diede un bacio sulla guancia, che se possibile lo fece diventare più rosso. - Ci vediamo!

- S-si! - le rispose Percy, salutandola con la mano mentre raggiungeva i suoi compagni di Casa. - Ci vediamo! - Piper si voltò verso di lui e gli sorrise, poi continuò per la sua strada.

Quando la ragazza scomparve dalla sua visuale, Percy riprese a respirare normalmente. Si sentiva il viso in fiamme e non riusciva a togliersi di dosso la sensazione di avere il viso viola, non rosso.

- Merlino, amico - commentò Frank, dandogli una pacca sulla schiena. Percy non riuscì a trattenersi dal coprirsi la faccia con le mani e lasciarsi sfuggire una risatina nervosa. - Stai iperventilando!

- Me ne sono accorto! - esclamò Percy, dandogli un pugno sulla spalla, facendolo ridere. Aveva lo sguardo basso e non riusciva a smettere di sorridere.

Si sentiva ancora formicolare tutto in seguito al bacio sulla guancia che gli aveva stampato Piper. - Sei proprio cotto! - concordò Grover ridendo, guadagnandosi un'occhiataccia da Percy.

Tyson diede una pacca sulla schiena a Percy, che quasi cadde. Tyson era anche più alto di lui (quindi più di 1.87) e aveva delle mani enormi. Fu come se qualcuno gli avesse dato una padellata sulla schiena.

Percy fece una smorfia di dolore. - Ehi, amico, fa piano! - si lamentò, dando anche lui una pacca bella forte sulla schiena dell'amico. - Mi hai dato una padellata, non una pacca.

Tyson gli restituì la pacca, allora cominciarono a darsi degli schiaffi ridendo divertiti. Frank e Grover scossero la testa, poi Ron, Harry e la squadra di Grifondoro scese sul campo da Quidditch vincente, accompagnata dalle grida e gli applausi degli studenti sugli spalti.

Percy vide Harry staccarsi dal gruppo e venirgli incontro, con le braccia alzate vittorioso. - Merlino, abbiamo vinto! - esclamò entusiasta. Poi su rivolse a Percy con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia e gli diede un sonoro cinque.

- Grazie per il consiglio - lo ringraziò riconoscente, mentre il resto della squadra rimaneva al centro del campo a godersi gli applausi e i complimenti degli spettatori. - Non ce l'avremo fatta senza di te.

- Invece sì - ribatté Percy, infilandosi le mani nelle tasche del mantello con un sorriso rivolto ad Harry. - Vi sarebbe bastato solo credere di più in voi, soprattutto in Ron.

- Facevi parte della squadra di Quidditch a Ilvermony? - gli chiese Harry mentre camminavano verso il castello dopo la fine degli applausi ai vincitori. Percy guardò il cielo plumbeo come al solito e si immaginò a volare tra le nubi in sella a una scopa.

ConnectedWhere stories live. Discover now