Capitolo 28

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Purtroppo, Percy non ebbe un sonno tranquillo. Sognò un incendio, lo stesso che aveva sognato altre volte. Poi, però, il sogno cambiò.

"A Percy sembrò di cadere. Sentiva un forte dolore alla gamba, infatti cadde in avanti. Ciò che teneva in mano - una coppa da trofeo - gli cadde e rotolò sul terreno.

- Dove siamo? - chiese Percy. Era vicino ad un altro ragazzo: era bello, con i capelli castani e gli occhi chiari, più alto di lui. A dire la verità, si sentiva più basso di com'era in realtà.

L'altro ragazzo scosse la testa. Si tirò su e aiutò Percy ad alzarsi. Il ragazzo non sapeva chi fosse, ma ad un certo punto un nome gli comparve davanti agli occhi: Cedric. I due si guardarono intorno.

Percy - o chiunque fosse - capì che non si trovavano nel territorio della scuola. Intanto, a scuola non c'era un cimitero e le montagne che circondavano il castello erano sparite.

Percy riusciva a vedere poco perché era buio, ma riuscì a distinguere il profilo nero di una chiesa alla sua destra e a sinistra si innalzava una collina, su cui si riusciva a vedere la sagoma di una bella dimora antica.

Percy vide l'altro ragazzo - Cedric - guardare la coppa. - A te qualcuno ha detto che la Coppa era una Passaporta? - gli domandò. Percy non sapeva di cosa stesse parlando. Non aveva mai vissuto quell'episodio e non capiva come mai lo stava sognando.

Tuttavia, il Percy del sogno sapeva di cosa stava parlando. - No - rispose osservando il cimitero. In quel posto oscuro regnava un silenzio inquietante. - Questo dovrebbe far parte della prova?

Percy non sapeva di quale prova stesse parlando, ma Cedric rispose: - No - il suo tono di voce era teso, cosa che agitò Percy anche se sapeva che era un sogno. - Fuori le bacchette, che ne dici?
Percy acconsentì e sentì una specie di sollievo che a suggerirlo fosse stato Cedric. Estrassero le bacchette. Percy continuava a guardarsi intorno aveva l'inquietante sensazione di essere osservato. - Arriva qualcuno - disse all'improvviso.

Con un po' di difficoltà, Percy vide una sagoma avanzare decisa tra le tombe, verso di loro. Non riuscì a distinguerne il viso, ma riuscì a capire che stava trasportando qualcosa. Chiunque fosse era basso e indossava un mantello con il cappuccio abbassato.

Man mano che si avvicinava Percy vide che la cosa tra le braccia della persona sembrava un neonato... o un fagotto di abiti? Percy abbassò appena la bacchetta e lanciò un'occhiata a Cedric, che gli rispose con uno sguardo interrogativo.

Tornò a studiare la sagoma, che si fermò accanto ad una lapide di marmo, a un paio di metri da loro. Per un attimo, spaventoso, i tre si guardarono.

Poi, senza preavviso, un dolore assurdo, acuto e penetrante colpì la fronte del ragazzo. La bacchetta gli cadde dalle mani mentre si portava le mani sul viso e le ginocchia cedevano. Cadde a terra: il dolore era così acuto che sembrava che volesse aprirgli in due la testa.

Da molto sopra di lui, una voce fredda e acuta disse: - Uccidi l'altro. - Il sangue di Percy gli si gelò nelle vene. Sentì un sibilo e una voce urlò nella notte: - Avada Kedavra!

Percy vide un lampo di luce verde saettargli attraverso le palpebre chiuse, sentì qualcosa di pesante cadere a terra accanto a lui. Il dolore alla fronte divenne così forte che ebbe un conato di vomito, ma poi diminuì.

Percy era terrorizzato. Il suo cuore batteva a mille. Aprì gli occhi per vedere cosa stava succedendo, che gli bruciavano: Cedric era disteso a terra, morto."

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