Capitolo 44

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Percy era appena tornato dalla sua ora di ballo settimanale. Più o meno quando aveva cominciato a uscire con Piper aveva trovato al sesto piano questa stanza deserta, con uno specchio sulla parete.

Da allora aveva cominciato ad andarci per ballare un po'. Gli era bastato insonorizzate la stanza in modo che nessuno se ne accorgesse e aveva trovato il suo modo per rilassarsi un po', oltre il sesso, ovviamente.

Si passò una mano nei capelli mentre entrava in bagno per fare una doccia. Certo, ballare era bello, ma sudare era una delle cose che odiava dell'esercizio fisico. Si spogliò ed entrò nella doccia, in testa la canzone che aveva appena ballato.

Canticchiò sotto la doccia e si insaponò, godendosi l'acqua calda che gli scivolava sul corpo. Passò dieci minuti pieni sotto il getto d'acqua calda, poi chiuse il rubinetto e allungò la mano per prendere l'accappatoio.

Se lo infilò, uscì dalla doccia e si vestì. Poi prese un asciugamano per asciugarsi i capelli e il collo e uscì dal bagno. Non si aspettava di trovare qualcuno in camera, ma si trovò davanti Frank con Hazel e Piper.

- Ehi - lo salutò Frank con un gesto della mano. Percy ricambiò il gesto con un sorrise e andò a prendere la sua borsa, che aveva buttato sul letto. - Si può sapere dove sparisci la domenica mattina?

Percy si strinse nelle spalle. - Non sono affari tuoi, Frank - gli rispose lui mentre sgrullava la testa come un cane. - Avrò il diritto di stare un po' da solo. E tu che ci fai qui? Tu e Hazel non dovevate uscire insieme?

- Sì - confermò con un tono scocciato. Lanciò un'occhiataccia ad Hazel, che arrossì e abbassò lo sguardo. Piper le posò una mano sulla spalla e guardò Percy. - Ma alle ragazze é venuta voglia di un appuntamento a quattro.

Percy sospirò. L'unica cosa che voleva fare era uscire dal castello con la pioggia che cadeva fuori, ma gli occhioni della sua Piper lo convinsero. Lei faceva tantissimo per lui. Ora era il suo turno.

- E va bene - cedette. Non si pentì perché Piper gli saltò al collo. - Grazie - gli sussurrò all'orecchio. Lui la strinse forte e le stampò un bacio sulla guancia. Lei sorrise e arrossì.

Percy le prese la mano. Quando l'aveva vista piangere aveva promesso a sé stesso che avrebbe fatto di tutto pur di farla sorridere, anche mettersi in ridicolo se necessario. Era stanco di vederla stare male per colpa sua e non fare nulla.

- Dai, andiamo - incoraggiò gli altri, mentre la prendeva per mano. Lei gli sorriso e Percy capì che ne sarebbe valsa la pena. Adorava quando lo guardava dal basso verso l'alto con i suoi occhioni castani, che brillavano.

Frank ed Hazel li seguirono. Mentre camminavano, loro davanti e gli altri dietro, Piper appoggiò la testa sulla spalla di Percy. Lui le circondò le spalle con un braccio. - Buongiorno, piccolina. - le disse.

Lei sorrise e arrossì. - Quanto mi piace quando mi chiami così - replicò, poi si alzò sulle punte per dargli un bacio sulle labbra. - Comunque buongiorno, amore. A me puoi dire dove sparisci ogni domenica mattina?

Gli fece gli occhioni dolci, ma Percy non volle cedere. Voleva farla un po' arrabbiare. - Ehm... - cominciò. - No. - lei lo guardò malissimo e gli diede una spinta che lo fece ridere.

- Dai! - gridò, ma stava ridendo. Percy non poté fare meno di ridere anche lui e la prese in braccio, facendola gridare dalla sorpresa. Poi però si mise a ridere e gli allacciò le braccia.

- Comunque prima o poi te lo dirò, piccola, sta tranquilla - le promise mentre la metteva a terra. Lei gli sorrise gli diede un altro bacio, saltandogli praticamente addosso.

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