Capitolo 40 - Molliccio

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Capitolo 40

Gli ultimi giorni di luglio il caldo aveva costretto Kreacher ad aprire tutte le finestre della casa per provare ad arieggiare, con grande disapprovazione di Molly Weasley che di contro, preferiva morire di caldo ma senza far scoprire dove si trovasse la sua famiglia. Ne era scaturita una litigata di quelle che aveva fatto cadere giù dal letto tutti i presenti in casa e Alyssa, innervosita dal tanto casino, aveva provato ad insonorizzare le proprie orecchie con il cuscino.
Non riuscendoci.
Adorava avere gli amici in casa, ma non poteva negare quanto le mancasse la quiete del numero dodici di Grimmauld Place.
Avendo ormai perso il sonno anche a causa del caldo, si costrinse ad alzarsi e a vestirsi per un altro giorno chiusa in casa. Certo, lei aveva molte più libertà di quante non ne avessero gli altri, essendo una purosangue che aveva sempre frequentato la cerchia di persone giusta, ma ciò non toglieva il fatto che suo padre non si sentiva sicuro di saperla in giro.
Soprattutto in giro con Theodore.
Inutile provare anche solo a farglielo conoscere, per Sirius Black, Theodore Nott era bollato come feccia figlio di feccia.

Si vestì svogliatamente e si legò i capelli in una coda, da quando era arrivato il caldo torrido non sapeva neanche più cosa significasse, avere la chioma sciolta e rimpianse amaramente la neve dell'inverno. Scese al piano terra ed entrò in cucina, dove Molly stava ancora litigando con Kreacher e diede a quest'ultimo l'ordine di smetterla. L'elfo borbottò andandosene a preparare la stanza delle riunioni mentre Molly, le offrì un bicchiere di succo di zucca.

-Vi stiamo creando problemi, vero?- chiese Molly, visibilmente imbarazzata dalla situazione.

-Assolutamente no- rispose Alyssa sorridendole gentile. -Solo che Kreacher è fatto così. Si è sempre occupato lui della casa e ora si sente bistrattato da te ma tranquilla, gli passerà-

Molly annuì scettica e si versò anche lei un bicchiere di succo. Alyssa alzò gli occhi sull'orologio e inorridì, constatando a malincuore che fossero solo le sette del mattino. Rimasero in silenzio, col solo rumore del pendolo che ricordava loro di essere sveglie troppo presto.

-Oggi Remus e Mary rimettono in funzione l'armadio svanitore?- chiese Alyssa, tanto per fare conversazione.

Molly alzò lo sguardo su di lei sorpresa. -Hai origliato le conversazioni dell'Ordine?-

-No- rispose lei con calma, mentre sorseggiava il suo succo. -Quell'armadio era in cantina da che ne ho memoria e vedendoli insieme lì sotto a lavorarci, ho dato per scontato che volessero riusarlo-

-Oh...beh sì, purtroppo non è più sicuro utilizzare l'ingresso principale- disse Molly, non aspettandosi una risposta del genere. -Sei...sei molto sveglia-

Alyssa fece spallucce e si alzò per prendere le brioche di zucca dalla credenza. Molly la guardò in silenzio, ricordando tutti i pomeriggi a bere il tè con Dahlìa alla Tana e scosse il capo per togliersi l'espressione nostalgica, che negli ultimi tempi pretendeva di comparire sul suo volto. La ragazza tornò al tavolo e le offrì una brioche, che lei accettò volentieri.

-Ma Remus e Mary hanno avuto una storia?- chiese Alyssa, con tono curioso.

Molly scoppiò a ridere di gusto a quella domanda e Alyssa comprese di aver sbagliato, tuttavia sorrise divertita nel vedere Molly spensierata almeno per un attimo. Da quando la Tana era stata messa sotto sorveglianza e Percy se n'era andato, non la vedeva ridere spesso. Sorridere sì ma ridere, mai.

-Ma allora perché Mary non vuole stare qui?- chiese Alyssa, imperterrita. -Alle volte penso di starle antipatica-

Molly le sorrise comprensiva, tra Dahlìa e Mary non era mai corso buon sangue, ma non era lei a doverlo spiegare alla ragazza.

Lo spettro di una vitaWhere stories live. Discover now