Capitolo 61 - Bourlas

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Capitolo 61

-Tu mi hai uccisa. È tutta colpa tua.-

-È tutta colpa tua.-

-Tutta colpa tua.-

Un picchiettare alla finestra la svegliò di soprassalto e per un secondo, credette sul serio che il fantasma di Josirée le si era palesato per incolparla di persona. La sognava ogni notte, ogni maledetta notte se la ritrovava di fronte e le sputava addosso tutto il suo odio per lei. E in fondo, sapeva che aveva ragione, tutti ammiravano la sua intelligenza ma in quel momento si era persa totalmente. Aveva seguito il suo istinto, si era sbagliata e Josirée, ne aveva pagato le conseguenze.
Si mise a sedere e un altro rumore alla finestra, la costrinse a voltarsi per vedere cosa fosse e alzò gli occhi al cielo, quando riconobbe una Camille sorridente su un manico di scopa. Fece una smorfia irritata e si avvicinò ai piedi del letto, per aprirle la finestra così da farla entrare. Da quando l'aveva conosciuta al Dipartimento di Difesa, la giovane francese era diventata la sua ombra assieme ad Arnaud. Aveva fatto in modo di farla finire nel suo gruppo di Pozioni e in più, appena terminava il suo turno a la Bibliothèque con Christiane, la costringeva ad uscire con loro per andare al mare. Si comportava come se fosse sempre stata lì e Alyssa, non si era ancora abituata a tutte quelle attenzioni. Le sembrava di stare facendo un torto ai suoi amici in Inghilterra ma non poteva farci nulla, appena declinava un appuntamento con loro, suo nonno la costringeva ad aiutare Christiane con il suo giardino. Non aveva più la possibilità di stare da sola.

-Hai delle occhiaie tremende lo sai?- esclamò Camille, mentre abbandonava il suo manico di scopa appena sotto il quadro del Pagliaccio.

-Grazie.- borbottò con la voce impastata dal sonno. -Sono in ritardo per il turno al Dipartimento?- chiese, guardandola con fare interrogativo.

-Cosa? Oh no no.- Camille si sdraiò sul letto e iniziò a giocherellare con la sua bacchetta facendo apparire delle piccole bolle di sapone. -Oggi niente Dipartimento per noi, ci andiamo stanotte. Questa mattina si va a Bourlas a fare compere, non sei contenta?- esclamò sorridente, scattando a sedere.

-Lasciare il Village? Ma sei impazzita?- chiese Alyssa, sgomenta.

-No, perché? Cosa c'è di male? È proprio qui vicino, hanno organizzato delle passaporte per non costringere la gente in strada. E poi,- continuò, indicando il suo baule aperto. -hai bisogno di vestiti.-

-I miei vestiti vanno benissimo. Grazie comunque ma preferisco andare al Dipartimento.- rispose con tono grave.

-Sì certo, vanno bene se ci fosse una bufera di neve sul Village ad agosto. Peccato che non accadrà.- ribatté Camille, con tono sarcastico e si alzò, per avvicinarsi a lei. -Alyssa, mia bella Alyssa sul serio tu hai bisogno di uscire e non per andare al Dipartimento o a la Bibliothèque. Hai bisogno di svagarti e guarda un po'?- disse, indicandosi con aria fiera. -Hai a disposizione Camille Mercier e Arnaud Thibault! I due ragazzi più simpatici di Beauxbatons.-

Alyssa la squadrò da capo a piedi malcelando un'aria divertita e Camille, si sentì subito orgogliosa di sé stessa. Raramente era riuscita a cavarle più di un sorriso e vederla provare a trattenere una risata, era una vittoria per lei. La Black lanciò un'occhiata al suo baule e sospirò, prima di annuire con fare arrendevole. Era stufa di sudare dentro maglioni invernali.

-Effettivamente dovrei comprare qualcosa.-

-Fantastico!- urlò Camille, facendo sussultare il Pagliaccio. -Dai su, io scendo di sotto a fare una chiacchierata con tuo nonno, tu intanto vestiti. E fatti una doccia anche, puzzi di sudore.- disse facendo una finta smorfia disgustata.

Alyssa la spintonò e Camille rise apertamente, prima di avvicinarsi alla porta della stanza per raggiungere il piano inferiore. Aprì l'anta ma prima di uscire, si voltò di nuovo verso la sua nuova amica e sorrise raggiante.

Lo spettro di una vitaWhere stories live. Discover now