Capitolo 3 - Hogwarts

4.3K 196 152
                                    

III Capitolo

Quel giorno, Walburga Black si svegliò prima del solito. Andava in giro per casa assieme a Kreacher e dava direttive a quest'ultimo per raccattare tutte le cose che Alyssa lasciava puntualmente in giro. Solitamente dava piena libertà a Kreacher, l'elfo era sempre stato molto efficiente sin da quando in quella casa, Sirius lasciava in giro tutti i suoi giocattoli e lui raccoglieva tutto. Non aveva mai fatto vedere il disordine alla signora Black.
Tuttavia quel giorno era diverso dal solito. Alyssa Sophie Black sarebbe finalmente partita per Hogwarts.
Quando le era arrivata la lettera, Orion e Walburga non riuscivano più a fermarla. La bambina infatti correva per tutta casa con una bacchetta giocattolo, urlando "andrò a Hogwarts!".

Naturalmente, i nonni erano felici di questo, ma non potevano non avere apprensione sulla casata dove sarebbe entrata. D'altronde lo dovevano ammettere, Alyssa era simile al figlio e questo non potevano cambiarlo.
Aveva accompagnato la nipote a Diagon Alley appena una settimana prima, nonostante Alyssa la stesse assillando da giugno ossia da quando aveva compiuto undici anni. Walburga non si era mai lasciata convincere dagli occhioni della nipote. Certo era che adorava quella bambina che aveva ridato vita ai due anziani coniugi.
In tutti i negozi, i commercianti le guardavano con un che di strano, ovviamente lei sapeva cosa stesse passando per la testa dei negozianti. Alyssa era comunque considerata la figlia di un assassino, nonostante non lo conoscesse. Ma fu la reazione di Olivander però, a dare più fastidio alla signora Black.

Infatti l'uomo, guardava Alyssa quasi con paura, cosa che fece imbestialire Walburga, considerando che aveva solo undici anni. Quando finalmente una bacchetta scelse Alyssa, le parole di Olivander le fecero capire il perché di quella reazione, "Una bacchetta potente non c'è che dire. Darà sicuramente filo da torcere a quella dell'altro ragazzo".
Ovviamente lei capì subito a quale bambino si riferisse ma Alyssa pensò ingenuamente a quello che era il suo migliore amico. Quando però la ragazzina lo nominò, Olivander scosse con energia il capo ed esclamò: -No, il signorino Nott non viene ancora da me, io sto parlando di Harry Potter!-

Alyssa inclinò il capo e si voltò verso la nonna con aria interrogativa -Chi è questo Harry Potter?- chiese lei curiosa.

Olivander sgranò gli occhi e capì subito il guaio che aveva fatto. Guardò la donna impaurito e lei di tutta risposta pagò la bacchetta e uscì tenendo Alyssa per mano.
Grazie al cielo, l'euforia di Hogwarts fecero subito dimenticare alla bambina le parole del commerciante di bacchette e di questo, Walburga ne fu felice. Ma sapeva che prima o poi lei e Orion avrebbero dovuto spiegarle tutto.

Tornata alla realtà, Walburga Black osservò in silenzio Kreacher, che raccoglieva i giocattoli e li posava dentro una scatola. Erano le 9 del mattino e di li a poco, Walburga sarebbe andata a svegliare la nipote.
Era davvero felice che Alyssa fosse stata ammessa a Hogwarts ma da quando Olivander aveva nominato quel Potter, lei non poteva non pensare a cosa le sarebbe potuto accadere. Il pensiero di sua nipotina presa di mira da persone che neanche la conoscevano la faceva star male.

In quei casi si ritrovava a pensare ai suoi figli ormai perduti. Il suo Regulus era morto e Sirius chiuso in una prigione per un reato che secondo lei non avrebbe mai potuto compiere. Tra la donna e il suo primogenito non era mai corso buon sangue ma lo conosceva abbastanza, da dire che non poteva esser stato lui. Nei giorni di visita ad Azkaban si preparava di tutto punto per andare a trovarlo ma alla porta si fermava. Dopo tutto quel tempo cosa mai poteva dirgli? Lui ormai non gradiva più il conforto della madre, soprattutto se quest'ultima lo faceva a causa dei rimorsi di una vita sbagliata. E in più, il pensiero di scoprirlo davvero colpevole le lacerava il petto.

Si avviò verso la stanza della nipote, in quel momento le tornarono in mente i fatti di dieci anni prima e le parole che erano sulla bocca di tutti all'epoca: Harry Potter, il bambino che è sopravvissuto.

Lo spettro di una vitaWhere stories live. Discover now