Capitolo 62 - Libro

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Capitolo 62

Osservò con attenzione il biglietto mal conservato, il sopracciglio destro inarcato e le labbra arricciate mentre di fronte a lei, dalla parte opposta del bancone, un'anziana la stava fissando con un sorriso gentile. Inspirò ed espirò, poi alzò lo sguardo sulla donna e lasciò che il biglietto cadesse sul libro malconcio posto sulla scrivania. Di tutta risposta la donna continuava a sorriderle con fare materno ma la ragazza, non le diede la possibilità di addolcirla.

-Madame Clémont, non posso accettare una cosa del genere. Questo libro lo ha preso la bellezza di cinque anni fa! Si rende conto?-

-Oh tesoro, che vuoi farci? Appena ritrovo un libro lo porto subito qui.- rispose l'anziana sorridente.

-Subito... certo.- borbottò, passando a controllare il biglietto del libro successivo. Sgranò gli occhi e li rialzò, posandoli sulla donna, che stava giocherellando con il cordino della sua borsetta bordeaux. -Dieci anni fa. Questo libro lo ha preso dieci anni fa! Ma mi dica un po', le piace prendermi in giro, Madame Clémont?-

-Io... no.- rispose con un'alzata di spalle.

La donna mise una maschera d'indifferenza ma Alyssa, notò il lampo divertito nei suoi occhi. Sbuffò e prese i due libri per posarli sul tavolo dietro di lei, come se avesse paura che Madame Clémont potesse riprenderseli e non restituirli più.

-Ah tesoro? Vorrei prendere Il Killer del Ministero di Joël Frost.-

Alyssa smise di accarezzare la copertina di uno dei libri appena riportati, lo faceva sempre quando Madame Clémont le riportava libri che si era tenuta per anni. La sua mente, tornò a un giorno qualsiasi delle vacanze di Natale di qualche mese fa, quando se lo era ritrovato nel suo salotto ed era rimasto fino a sera.

-Ti ricordi del libro, che ti ho prestato l'estate scorsa? Il killer del Ministero?-

La voce di Terrence le risuonò nella testa e una fitta le arrivò al petto al suo ricordo. Era stata attenta a non pensarci, i suoi nuovi amici erano molto bravi in questo, bastava ascoltare i lunghi discorsi di Camille o le congetture di Arnaud, che subito chiudeva l'Inghilterra in una piccola parte del suo cervello. Ripensò ai suoi occhi scuri, al suo sorriso e alla sua fissa per i gialli, quest'ultimo pensiero però la portò a stringere le mani a pugno e a voltarsi verso la donna.

-No.-

-Come scusami?- chiese, nonostante avesse ben inteso cosa la ragazza stesse dicendo.

-Oh ha capito benissimo. Questo libro non glielo lascio è chiaro? Se lo compri piuttosto ma il suo libro, non glielo posso dare.- rispose a voce tanto alta, da fare alzare gli occhi dei pochi maghi che stavano usufruendo della Sala Lettura.

-Ho pieno diritto di avere i libri! Li riporto sempre.- ribatté con un accenno d'irritazione.

-Sì certo tra dieci anni però. No senta, può prendere qualsiasi libro ma quello, no!- controbatté abbassando un pochino la voce, quando notò lo sguardo scocciato di Monsieur Barreu.

-Io voglio quello!-

-E io non glielo darò!-

-Ragazzina senti, sei arrivata adesso. Facciamo che chiami Christiane e tu ti riposi, va bene?-

La gentilezza della signora era totalmente scomparsa e anche Alyssa, aveva abbandonato già da un po' la sua pazienza. Non sopportava la sua supponenza, all'anziana non le interessava minimamente delle altre persone che potevano aver voglia di leggere quei libri, li ridava quando si stufava di trovarseli in casa. E non poteva accettare che quel libro, potesse fare la stessa fine degli altri.

Lo spettro di una vitaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon