Capitolo 66 - Settembre

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Capitolo 66

Quando appena un mese prima l'avevano avvisata che una delle sue studentesse migliori, stava abbandonando Hogwarts a favore di Beauxbatons, non ci voleva credere. Alyssa Sophie Black aveva deciso che la Francia era il luogo giusto per lei e in fondo come darle torto, dopo la Umbridge difficilmente la ragazza poteva ancora credere in loro con tutto quello che quella donna le aveva fatto. Eppure il rammarico di perdere una delle studentesse migliori degli ultimi anni, era qualcosa che non riusciva ad accettare.
Persino Filius appena saputa la notizia non aveva potuto fare altro che scuotere il capo con aria afflitta, quando uno studente o una studentessa decideva di abbandonarli era una sconfitta non indifferente per tutto il corpo docente. Durante tutta l'estate aveva provato a convincere Sirius a farle cambiare idea si rivelò impossibile, si era ritrovata di fronte a un muro di incomprensioni e di orgoglio.

Nel momento in cui aveva visto il tavolo dei Grifondoro la sera precedente si era rassegnata all'idea ma, quando in piena notte Silente l'aveva contattata per avvisarla che la Francia era caduta e che Alyssa Black stava tornando a Hogwarts, non era riuscita a nascondere il sollievo.
Era corsa subito da Poppy per farle preparare un letto in infermeria e, quando i primi studenti entrarono in Sala Grande per la colazione, la stava già aspettando ai cancelli pronta ad accoglierla.
Alyssa Black si palesò di fronte a lei con Remus Lupin al suo fianco e dovette constatare che la ragazza non era più la quindicenne di qualche mese prima. Il corpo nascosto da una maglietta imbrattata di sangue sembrava più gracile, il volto pallido era segnato da graffi, e le braccia avevano tagli talmente profondi da dover essere subito controllate.
Ma ciò che più la fece preoccupare, fu lo sguardo perso mentre ammirava il castello alle sue spalle.

-Alyssa vieni.- mormorò ignorando delle nuove regole e aprendo il cancello per andarle incontro.

Le porse la mano con delicatezza e quando lei l'afferrò, le sfiorò il braccio constatando un numero maggiore di tagli rispetto a quanti ne aveva visti. Il volto aveva delle macchie di sangue rappreso, le accarezzò la guancia e gliene tolse un po'. La guidò fino al cancello per poi tornare indietro da Remus, che osservava la sua figlioccia con fare preoccupato.

-Potevate farle fare una doccia, è sconvolta poverina.- gli sibilò all'orecchio furente. -E dove diavolo è il padre?-

-È... È impegnato.-

-Baggianate! Dovresti vergognarti, invece di dirgliene quattro assecondi questi suoi modi incoscienti!-

-Non è così semplice, Minerva.- ribatté lui, guardandola con occhi dispiaciuti.

-Oh sì che lo è, basta...-

-Se è un problema, posso andarmene...- esclamò una voce dietro di loro.

Minerva si trattenne dal sussultare e si voltò verso Alyssa, che la osservava con sguardo colpevole. La ragazza, aveva le braccia dietro la schiena e continuava a guardarla in attesa di essere cacciata anche da lì, cosa che mai e poi mai avrebbe fatto. Perché di che si dicesse in giro che Minerva McGranitt era la professoressa più austera della scuola, non si sarebbe mai sognata di voltare le spalle a nessuno dei suoi studenti.

-Un problema?-

-Sì... per quello che ho fatto l'anno scorso...- rispose, abbassando lo sguardo con aria afflitta.

-Non hai fatto nulla di sbagliato!- si affrettò a dire la donna, avvicinandosi a lei. -Altre persone dovrebbero sentirsi in colpa, non tu.-

Alyssa annuì poco convinta e Minerva le circondò le spalle con un braccio per accompagnarla dentro, non prima di aver lanciato un'ultima occhiata tralice a Remus, il quale attese che entrassero nel castello prima di andarsene. I pochi studenti presenti a quell'ora rimasero immobili a osservare la scena che ai loro occhi doveva essere assurda; una ragazza di sedici anni con gli abiti macchiati di sangue veniva scortata da una professoressa in infermeria. Salirono le scale di fretta, Minerva teneva la ragazza stretta a sé per evitare che qualcuno la riconoscesse e le desse fastidio. Sentiva il bisogno di proteggerla, soprattutto dopo ciò che Silente le aveva raccontato e che successivamente avrebbe letto sui giornali. Il Village Magique de la mer Oriental era stato attaccato in modo brutale e molti dei suoi cittadini erano morti la notte del 31 agosto.
Voltarono il corridoio e sentì Alyssa sussultare, si fermò e alzò lo sguardo di fronte a lei, riconoscendo Theodore Nott con quella che secondo le voci di corridoio doveva essere la sua nuova compagna. La coppia le guardò con occhi sorpresi e Minerva ebbe timore che Alyssa potesse avere una qualche reazione esagerata alla vista dei due ma ciò non accadde anzi, la giovane si allontanò da lei, continuando a camminare a mento alto e con lo sguardo impassibile, come se stesse semplicemente andando a lezione. Passò di fianco ai due senza degnarli di uno sguardo ed entrò in infermeria con la professoressa al seguito, che richiuse le porte sotto gli occhi attoniti di Nott.

Lo spettro di una vitaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon