Capitolo 13 - Finale

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Capitolo XIII

Due mesi erano passati da quando Alyssa si era impossessata del topo Crosta, aveva fatto finta di nulla nel momento in cui vide Weasley in Sala Comune a cercare il suo topo, preferì voltarsi dalla parte opposta. Non si sentiva sicura ad avere quel topo nascosto nel suo baule. Aveva spostato il baule all'interno del magazzino e ogni giorno andava li per lasciargli un po' di cibo e dell'acqua così che non morisse di fame. Suo padre infatti non era potuto venire a prenderselo visto i controlli più rigidi da parte del ministero e nonostante egli potesse trasformarsi in un cane, non voleva dare nell'occhio soprattutto per Alyssa.

Ma al di sopra di tutto, Lupin aveva paura di lasciare Minus da solo con Sirius.

Per quel che riguardava il loro rapporto, Alyssa lo vedeva più come un amico che come un padre. Aveva parlato dei suoi dubbi con Lupin e le aveva assicurato che fosse normale sentirsi così. Per il resto si comportava come ogni giorno e anche quella domenica aveva fatto le stesse cose di sempre. Si era svegliata al solito orario, era andata a fare colazione con Lavanda e Calì e aveva studiato un po' prima di andare ad esercitarsi nella meditazione come le era stato indicato da Lupin. Quest'ultimo non era ancora non tornato dal suo periodo di malattia e Alyssa si stava iniziando a preoccupare per lui. Non era normale che mancasse per così tanto tempo ma nessun professore voleva parlarne al riguardo.

Quel giorno, come faceva ormai da due mesi, era andata nel magazzino dei bauli per portare i viveri al topo. Era stata brava, aveva evitato tutti i suoi compagni con una maestria da fare invidia a qualsiasi Auror in servizio ed era arrivata nel magazzino senza dare nell'occhio.
Tuttavia quando stava per aprire la porta, quest'ultima fu aperta da una coppia di studenti visibilmente trasandata e con il volto accaldato, Alyssa rimase un attimo sorpresa di trovare gente lì ma fece finta di nulla e si spostò per farli passare.

-Grazie- disse il ragazzo facendole l'occhiolino.

La ragazza accanto a lui gli diede un pugno amichevole e i due se ne andarono ridacchiando.
Alyssa rimase un attimo a guardarli sorridendo, in quel momento pensò una cosa che mai aveva pensato prima, "Troverò mai il ragazzo giusto?". Si Cedric era stato carino con lei ma sarebbe stato un ragazzo adatto al suo modo di essere? Fece una smorfia, immaginandosi al fianco di Cedric uscito vittorioso da una partita di Quidditch e lei accanto che le faceva il tifo. Scosse il capo energicamente, no non sarebbe mai riuscita a stare nell'ombra di un'altra persona. Sospirò ed entrò nel magazzino, rimanendo di stucco alla vista di come quei due ragazzi lo avevano lasciato, alcuni bauli infatti, erano aperti, altri rovesciati e altri ancora messi a mo' di letto, si guardò attorno per cercare il suo baule e sbiancò letteralmente quando lo trovò.

Il baule con la dicitura di Alyssa Sophie Black era rovesciato come altri ed il suo contenuto era sparso per la stanza, lo rimise su e si guardò attorno frenetica alla ricerca della gabbia con il topo. Rimise su tutti gli altri bauli e quando la trovò, sotto il baule di Angelina Johnson, un moto di rabbia le salì fino al cervello, tanto che prese la e la sbatté al muro, facendo sussultare un ragazzo che passava proprio davanti il magazzino.

La gabbia era vuota.

***

Aveva passato una notte insonne, troppo preso dai pensieri che lo affliggevano. Quel giorno il cielo era di un azzurro pastello ma l'aria era ancora gelida.
Stava appoggiato sulla ringhiera della torre di Astronomia mentre nella sua testa pochi ricordi si ripetevano come in una foto.

Sua madre mentre lo abbracciava, sua madre mentre faceva colazione, sua madre che canticchiava mentre si preparava per qualche serata di Gala.
Sua madre che gli diceva addio prima di morire.
Aveva gli occhi lucidi, Theodore, mentre quei pochi ricordi della donna che lo aveva messo al mondo si ripetevano quasi all'infinito.
Non si accorse neanche che la porta alle sue spalle si era aperta con il solito cigolare che dava fastidio all'udito.

Lo spettro di una vitaOnde histórias criam vida. Descubra agora