Capitolo 53 - Musica

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Capitolo 53

-Ti devo parlare.-

Queste parole gli rimbombavano nella testa mentre camminava a passo svelto, verso la Torre di Astronomia, dove le aveva chiesto di incontrarsi. Era stato stupido, non poteva dirsi altro, se non che fosse un completo idiota. E la cosa peggiore, era che a dirglielo, era stata proprio lei.
L'ultima persona a doverlo sapere.

-Sei mio amico, non posso non dirtelo.-

-Dirmi cosa?- chiese, guardandola improvvisamente serio.

-Astoria ti tradisce.-

Camminava senza dare retta a nessuno, era come se avesse spento totalmente il cervello e qualcosa dentro di lui, si fosse rotto in mille pezzi.
Il cuore?
No.
Non era mai stato innamorato di Astoria, ne era certo, tuttavia non poteva non pensare al tempo passato con lei. Ai giorni d'estate passati nel Kent, proprio sulle rive del laghetto accanto la dimora estiva dei Black, alle loro chiacchierate, alle loro discussioni. Litigavano sempre, e lo sapeva che la colpa di tutte quelle urla, era proprio la sua.

-Meriti di meglio, Terrence. Non puoi farti trattare così, tu sei migliore di lui e lo sarai sempre.-

Più camminava, più sentiva la sua voce nella mente e un po', gli veniva da ridere. Lei, era stata la causa del divario creatosi tra lui e Astoria ma nonostante ciò, la preferiva. Salì le scale, con il cuore che gli martellava nel petto e la nausea, che gli attanagliava lo stomaco. Da una parte, era ansioso di vederla, voleva mettere fine a quella storia che si era protratta per troppo tempo ma dall'altra parte, non era certo di volerlo fare. Tracey aveva ragione, lui aveva sfruttato Astoria per non pensare a lei e si sentiva così in colpa, nei confronti della ragazza, da non riuscire a guardarla in volto.

-Non voglio dirti cosa fare, perché lo sai già. Ammettilo, lo hai sempre saputo.-

No, non lo aveva saputo fino, al primo giorno di allenamenti della squadra di Hogwarts, quando lei si era avvicinata tutta sorridente, e gli aveva chiesto pareri sui suoi schemi. All'epoca non si era reso conto ma successivamente, aveva compreso quanto preferisse stare con lei.
Arrivò davanti la porta e fece un respiro profondo, prima di aprirla di getto, pronto alla loro ultima discussione.
Astoria era lì, intenta ad ammirare il crepuscolo, anche da quell'altezza si potevano udire le urla di Angelina Johnson, contro Ron Weasley. La ragazza, si voltò verso di lui con un'espressione tranquilla e quel gesto, lo fece irritare ancora di più. Significava solo una cosa, che lei sapeva il motivo della sua richiesta di incontrarsi ma no, non si sarebbe mai scusata per il suo comportamento. E lui non poteva far altro che concordare.

-Ci hai messo un po'.- disse, guardandolo con il capo inclinato.

-Sono stato trattenuto.- rispose laconico, prima di andare in prossimità della balaustra, ma stando attento a non farsi troppo vicino a lei.

-Scommetto, che ti ha fermato la Black.-

Il tono usato per nominare Alyssa, gli diede non poco fastidio ma dovette darsi una calmata. Aveva immaginato, che Astoria l'avrebbe sfruttata per litigare e non le avrebbe dato modo, di cambiare discorso a suo piacimento.

-Da quanto, va avanti questa storia?- le chiese, decidendo di non rispondere alla sua insinuazione.

-Beh, da settembre.- rispose Astoria, con tranquillità.

-E non credi, che sarebbe stato meglio lasciarci?- sbottò, voltandosi verso di lei. -Perché hai fatto tutto alle mie spalle? Cos'è? Ti piaceva l'idea, di farmi passare per scemo?-

-Qual è il problema, Terrence?- chiese di rimando.

-Sul serio?- disse, guardandola irritato. -Me lo stai chiedendo davvero, Astoria?-

Lo spettro di una vitaWhere stories live. Discover now