Capitolo 47 - Amiche

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Capitolo 47

La colazione era il pasto più tranquillo della giornata, la maggior parte degli studenti era ancora assonnato e quella minima percentuale di mattinieri, non riusciva ad intavolare un discorso senza ritrovarsi di fronte a degli sbadigli. Era sempre stato così da quando aveva messo piede a Hogwarts per la prima volta e quella quiete che aleggiava la mattina, l'adorava quanto il suo infuso alle rose. L'unica cosa che le mancava in quei giorni era la presenza della sua migliore amica, era assurdo ma la sua assenza era percepibile soprattutto per lei, che ormai la calcolava come una sorella. Lavanda Brown diceva sempre che di sorelle ne aveva due ed una, non aveva il suo cognome.
Nonostante si scrivessero con cadenza giornaliera, il non chiacchierare con lei anche delle cose più futili le mancava da morire. Era infatti impossibile parlare di moda o capelli con Hermione e Ginny, loro erano fatte per discorsi seri e alle volte Lavanda, non aveva voglia di parlare dei problemi che affliggevano Hogwarts.
Certo i gemelli ci provavano in tutto e per tutto a non farle sentire la mancanza della sua amica, ma il suo umore era comunque basso e neanche Anthony riusciva a farla stare meglio.

Quella mattina era seduta tra i gemelli, Fred raccontava dell'ultima uscita ad Hogsmeade, dove avevano incontrato Belby e Stebbins che si erano poi aggiunti a loro e George, proseguiva con lo scherzo organizzato ai danni di Gazza. Lavanda ascoltò senza rispondere e rise quando George, arrivò al punto in cui il povero Magonò cadde rovinosamente alle scalinate esterne. Al gruppo si aggiunsero anche Harry, Ron, Hermione e Ginny per la colazione e i gemelli ripresero il racconto imitando fedelmente la voce del custode.

-E poi- iniziò Fred, tra le risate.

-Ha provato a rialzarsi ma cadeva sempre- continuò George, sghignazzando.

-Che scherzo crudele- esclamò una voce accanto a loro.

Il gruppo voltò subito lo sguardo e Lavanda sorrise apertamente, nel riconoscere la sua amica a poca distanza da loro.

-Mia piccola indifesa Black!- urlò Lavanda, sorridendo felice.

-Mia piccola salvatrice Brown!- rispose prontamente prima di avvicinarsi ancora a loro. -Beh? Niente abbracci?-

Lavanda fu la prima ad alzarsi e l'abbracciò con forza, seguita poi da Hermione, Ginny e subito dopo i ragazzi. Alyssa si lasciò stringere e ricambiò tutti quei gesti, che credeva di non poter più ricevere. La paura per la salute di suo nonno e, subito dopo i suoi stupidi capricci per non tornare a scuola, l'avevano indotta a pensare che i suoi amici non li avrebbe rivisti per un bel po'. Lavanda la prese per un braccio e la fece sedere accanto a lei al tavolo, Alyssa si versò un abbondante bicchiere di succo di zucca e afferrò dal vassoio una brioche.

-Perché cavolo non mi hai detto che tornavi oggi?- chiese Lavanda, fingendo un'espressione arrabbiata.

-Che gusto c'era se no?- rispose Alyssa, sghignazzando.

-Come sta Fido?- chiese Harry, guardandola interessato.

-Benone, è sempre un cane bravissimo- disse Alyssa, mentre gli passava una lettera facendola scivolare sul tavolo con nonchalance. -Questa è per te-

Harry la mise subito in tasca e fece come se nulla fosse, Alyssa sorrise complice e voltò lo sguardo sul tavolo di Serpeverde, nella speranza di incontrare il volto di Theodore. In quel momento nella sala entrarono Terrence e Andrew, Alyssa fece per salutarli ma si gelò, quando vide i lividi che il ragazzo aveva sul viso.

-Ma cosa ha fatto Terrence in faccia?- chiese, incuriosita.

-Ah questa la devi sapere- esclamò Ron, sghignazzando. -Ha fatto a botte con...-

Hermione diede un calcio al ragazzo, che si bloccò e sgranò gli occhi dal dolore. Alyssa lo guardò in attesa che proseguisse e Hermione le sorrise con noncuranza, mentre Ron boccheggiava.

Lo spettro di una vitaWhere stories live. Discover now