Capitolo 23 - Padre E Figlio

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Capitolo 23

Guardava la prima neve dell'inverno cadere con dolcezza sul davanzale della finestra, davanti a lui aveva una buona tazza di tè e lo scoppiettìo del fuoco era la sua unica compagnia. Orion Black quel pomeriggio era da solo al numero dodici di Grimmauld Place, suo figlio Sirius era uscito per incontrare il suo vecchio amico Remus Lupin e Kreacher era andato a fare la spesa per la cena. Sul tavolino, la comunicazione per la gita di sua nipote spiccava sul legno scuro e Orion non attendeva altro che il ritorno di suo figlio per poterla firmare. Sapeva bene che non gli serviva il suo permesso ma da quando era tornato, doveva convivere con il fatto che anche Sirius aveva potere decisionale sull'educazione di Alyssa. Un uomo come Orion Black, abituato a decidere da solo, ora doveva fare i conti con le scelte di suo figlio Sirius, una cosa che se glielo avessero detto quindici anni prima non ci avrebbe mai creduto.

Prese la sua tazza e si alzò, avvicinandosi al camino. Sopra di esso le fotografie di Alyssa da piccola spiccavano, ma all'angolo una foto raffigurante un Regulus dodicenne vestito a festa per il matrimonio dei Nott, catturò la sua attenzione. Aveva quel suo solito mezzo sorriso e non guardava la macchina fotografica, il suo sguardo puntava sul pavimento e non lo alzava mai. Era sempre stato un ragazzo timido, l'esatto opposto di suo fratello ma nonostante tutto era davvero sveglio e intelligente. Bevve un sorso di tè e si avviò nel suo studio a passo svelto, era una cosa che non faceva quasi mai ma quella sera, nel pieno della sua solitudine, aveva un estremo bisogno di rivederlo in vita. Entrò nello studio e chiuse la porta a chiave prima di avvicinarsi ad un vecchio armadietto in legno. Lo aprì dove dentro era adagiato un pensatoio in pietra spoglia, ma erano i dettagli in oro che facevano davvero la differenza. Il bordo era ricoperto da un filo d'oro decorato con delle onde in bassorilievo e da esso una serie di quattro fasce, anch'esse in oro, arrivavano fino al fondo del piatto. Su ogni fascia era raffigurato uno dei quattro componenti della loro famiglia ma Orion non stette ad ammirarlo. Si puntò la bacchetta alla tempia e un filo argenteo uscì dalla sua testa, chiuse gli occhi mentre il filo cadeva nel pensatoio. Fece un respiro profondo e immerse il viso in esso.

20 agosto 1970

Orion si ritrovò ben presto nel soggiorno di suo fratello Cygnus e di Druella. Vide se stesso impegnato a parlare con Cygnus e poco distante Sirius, che guardava fuori dalla finestra imbronciato come di suo solito. Ricordava bene quel giorno, il giorno in cui Andromeda Black disertò per sposare un nato babbano. Voltò lo sguardo per cercare suo figlio Regulus ma i suoi occhi caddero su Walburga. Sua moglie stava seduta sul divano e tentava di confortare una inconsolabile Druella, i suoi capelli corvini erano raccolti nel suo consueto chignon mentre il volto indifferente era tradito dai suoi occhi azzurri. Orion vi riconobbe subito la preoccupazione e gli tornò in mente la loro discussione quando furono rientrati a casa. Rimaneva estasiato ogni volta che la guardava, che fosse una foto o un ricordo, per lui Walburga la donna più bella che avesse mai visto. Per loro non ci fu alcun bisogno di un matrimonio organizzato, erano bastati gli anni a Hogwarts per farli innamorare. Un rumore lo fece voltare verso il camino e Orion si ricordò del motivo per cui aveva preso il pensatoio.

Regulus era li con Narcissa e tentava di consolarla per la perdita della sorella, Orion lo guardò sorridere e qualcosa dentro di lui si spezzò. Guardò il suo viso, i suoi occhi azzurri e provò ad allungare la mano per toccarlo un'ultima volta ma qualcuno non era dello stesso pensiero e lo riportò alla realtà.

-Ti lascio solo per un solo pomeriggio e ti ritrovo a ubriacarti di ricordi?!- sbottò Sirius irritato.

Orion si sedette sulla sedia e si portò le mani sul volto stravolto. Sembrava così reale, Walburga, Regulus tutto era così vero. Sospirò e si voltò verso suo figlio, che faceva avanti e indietro per la stanza irritato.

Lo spettro di una vitaWhere stories live. Discover now