Capitolo 14 - Luna Piena

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Capitolo XIV

Il pomeriggio era ormai quasi volto al termine, il sole calava lentamente dietro le colline che circondavano il Lago Nero e quest'ultimo, gli faceva da specchio negli ultimi minuti di quella giornata dal sapore estivo. Gli studenti si accingevano a tornare nel castello, chi si affrettava per potersi cambiare per la cena e chi, a causa degli esami di fine anno, era costretto a continuare a studiare ancora un po'. In men che non si dica il parco e le rive del lago tornarono caddero nel silenzio più profondo e gli unici rumori che si udivano, erano i versi degli uccelli e il leggero vento contro gli alberi delle rive.

Dalla Torre di Astronomia poteva guardare ogni cosa. Il cielo che stava diventando di un blu scuro, la prima stella della sera e il sole che calava lentamente. Afferrò il suo orologio da taschino notando l'ora tarda e si accinse a rientrare frettolosamente.

Un appuntamento importante lo attendeva.

Le scale erano piene di studenti che chiacchieravano, Remus Lupin salutò cordialmente i suoi alunni e velocizzò il passo per non far tardi. Ben presto si ritrovò davanti le porte della Sala Grande e il suo sguardo cadde al suo interno dove vide Alyssa e Theodore che studiavano insieme seduti al tavolo di Grifondoro. Theodore alzò gli occhi intercettandolo ma non lo salutò e si limitò a fissarlo con fare indifferente. Si fissarono per qualche secondo prima che Alyssa richiamasse il suo amico per dirgli qualcosa. Doveva essere una battuta perché Theodore la guardò e ridacchiò, scuotendo il capo. Remus li guardò e sorrise per poi dirigersi verso le cucine.

Uscì dal castello e camminò verso il Platano Picchiatore con fare deciso. Ormai il sole era calato e il giardino era in penombra, l'unica fonte di luce proveniva dal castello, dove studenti e professori consumavano la cena.

Stette ben attento a scivolare tra le radici dell'antico albero, senza che quest'ultimo non lo picchiasse con i suoi rami, ed entrò nel passaggio segreto.

-Lumos- sussurrò l'uomo, puntando la bacchetta davanti a sé.

Lo stretto passaggio s'illuminò di una luce color argento, rispetto alla Torre di Astronomia, quel passaggio lo aveva visto parecchie volte da quando era lì a Hogwarts. Quando arrivò alla porta, bussò quattro volte, due volte con continuità, due volte con una pausa tra una bussata e l'altra. La porta si aprì cigolando e Remus sorrise all'amico che lo guardava torvo.

-Sei in ritardo, Lunastorta- esclamò Sirius guardandolo. -Non possiamo parlare tanto, si potrebbero insospettire sulla tua mancanza a cena- continuò con un tono vagamente inquisitorio.

Remus fece spallucce e ridacchiò, notando come i loro ruoli si fossero invertiti. Tuttavia Sirius non rise assieme a lui e si andò a sedere sulla vecchia poltrona.

-Non c'è nulla da ridere, lo sai che Alyssa ha perso il topo?!- esclamò cupo in volto.

A Remus tornò in mente il volto della sua studentessa nel momento in cui gli aveva confessato ciò che era accaduto quando lui non c'era. Sicuramente se lui ci fosse stato quella povera tredicenne non avrebbe dovuto fare da babysitter a un traditore.

-Si, me lo ha detto- rispose Remus, sedendosi accanto a lui. -Una vera sfortuna non ti pare?-

-Sfortuna?- rispose Sirius con il suo solito ghigno sarcastico. -Io so chi è stato-

Remus si voltò di scatto verso di lui incuriosito, come faceva lui a sapere chi poteva essere stato? Era forse entrato nel castello eludendo tutta la sicurezza? Si portò una mano tra i capelli e con l'altra gli fece segno di proseguire.

-Ma è ovvio Remus! Tu lo sai meglio di me chi è stato ad aiutarlo a scappare!- urlò alzandosi di scatto. -Quel Nott che frequenta mia figlia ecco chi!-

Lo spettro di una vitaWhere stories live. Discover now