VI - Saint Trude Long Beach

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Leggendo non cerchiamo idee nuove,
ma pensieri già da noi pensati,
che acquistano sulla pagina un suggello
di conferma.

Cesare Pavese





Chiuse la porta della camera dietro la schiena e girò la chiave nella serratura per essere sicura che più nessuno l'avrebbe disturbata

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Chiuse la porta della camera dietro la schiena e girò la chiave nella serratura per essere sicura che più nessuno l'avrebbe disturbata. Si abbassò all'altezza del letto e tirò fuori un'enorme scatola di cartone nero. La aprì lentamente e rovesciò tutti i numerosi fogli sul pavimento.

Cole Evans

Scrisse in stampatello, accanto alla sua foto.

•Amministratore delegato delle Evans Industries;
•Ha fatto molte domande a cui sapeva già la risposta;
•Non è lui, ma sa molte cose.

Attaccò quel pezzo di carta sul grande schema, al cui centro c'era un grande punto interrogativo rosso. Quell'incognita la stava torturando da settimane, doveva scoprire al più presto di chi si trattasse.

Si guardò intorno nella grande camera e si sentì stretta. Le era sempre piaciuta la sua stanza da ragazza, aveva scelto lei tutti i mobili e l'aveva ridefinita nei più piccoli particolari.

Si sviluppava su due piani, il letto accanto alla finestra che affacciava sui fantastici grattacieli di New York, il davanzale decorato con delle meravigliose rose rosse, una rampa di scale che portava direttamente all'ampio bagno in stanza e un ascensore che dava accesso all'enorme cabina armadio su due piani.

Si sporse verso la finestra facendo attenzione a non farsi vedere da chiunque ci fosse in strada. Notò un viavai di persone che stavano ancora lasciando Villa Lawrence.

Nicholas stava salutando cordialmente tutti gli invitati. Lei non avrebbe mai fatto tutto quello, era già stato troppo stressante sopportare una cena con tutte quelle persone che neanche conosceva. Neanche al fratello piacevano quel genere di cose - e lei lo sapeva benissimo - lo faceva solamente per continuare a portare avanti la tradizione di famiglia che era nata con loro nonno, e si sa le tradizioni sono tradizioni per una ragione, non possono essere interrotte.

Da ragazzi lo affrontavano insieme, in modo che tutte quelle feste apparissero meno pesanti e noiose. Si udiva di meno la presenza di gente antipatica ed arrogante, il cui unico scopo era mostrare a tutta l'alta società una nuova collana di perle.

A volte c'era casino e frastuono, quel frastuono che era capace di far scoppiare la testa in un attimo, quando ci sono tante voci sovrapposte tra loro che si fermano solo per il tradizionale brindisi prima dell'inizio del pranzo, quando non si riesce neanche ad udire ciò che la persona accanto ci sussurra all'orecchio. Quando si vorrebbe solo scappare via, correre veloce per ritornare il più in fretta possibile in camera e chiudersi la porta alle spalle, scivolare lentamente contro il legno, per poi finire sul pavimento freddo e tirare un sospiro di sollievo per essere ritornati a sentire anche il più minimo rumore, anche il più leggero soffio di vento. Per essere ritornati a sentire l'aria che sbatte contro il vetro della finestra.

AriaWhere stories live. Discover now