XLV - Tre ore

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Bisogna imparare
anche a lasciarsi.

Perfetti sconosciuti




❞Perfetti sconosciuti

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«Questa è una rapina...» urlò James a più non posso «...butta giù la mutandina!» saltò in piedi sul tavolo e puntò una pistola giocattolo contro Gideon.

Il padre guardò dapprima il bambino e poi la donna seduta al suo fianco.

«È opera tua?» le indicò con un dito il figlio con un piede intinto nella marmellata.

«Quante volte ti devo ripetere che se tuo figlio è un bambino pazzo non è colpa mia?» Aria sbuffò infastidita e si girò dall'altra parte per non scoppiargli a ridere in faccia.

Il fratello scosse la testa rassegnato dal fatto che sua sorella e suo figlio non potessero trascorrere più di cinque minuti insieme nella stessa stanza.

«James non ti permettere mai più!» lo prese in braccio e con un fazzoletto cercò di togliergli tutta quella marmellata appiccicosa dal piede «Ti sembra una cosa normale saltare sul tavolo mentre facciamo colazione?»

Il bambino guardando l'espressione furiosa del padre scosse la testa, ma dentro di sé stava ridendo come un matto - proprio come Aria.

«E non dire mai più una cosa del genere!»

«Va bene papà» affermò sconsolato mentre si andava a sedere al suo posto.

«Ben fatto!» gli sussurrò Aria a denti stretti, allungando una mano nella sua direzione, senza però farsi vedere da tutti gli altri.

«Scusa, cosa hai detto?»

«Ma hai orecchie bioniche?»

Il fratello la guardò come se fosse idiota «Sei affianco a me stupida, come faccio a non sentirti?»

«Non devi ascoltare le mie conversazioni private» incrociò le braccia al petto e James al suo fianco, la imitò come per rimarcare la sua posizione in quel battibecco tra Lawrence.

«Appunto papà, devi farti gli affari tuoi»

«Ragazzino tu oggi stai dando i numeri!» ritornò a puntargli un dito contro, ma il piccolo fu più veloce di lui e portò la pistola di plastica alla tempia del padre.

«James!» gridò sconvolta Lisa «Questa è colpa tua Aria, non fai altro che fargli vedere quei film d'azione dove si sparano a vicenda!»

La mora roteò gli occhi al cielo e sorrise falsamente nella direzione della zia, per non mandarla a quel paese già alle nove del mattino.

«Ci sono più morti nei film che si vede lei che nei cimiteri» si aggiunse anche Nicholas che fino a quel momento si era goduto quello spettacolo in silenzio.

«Fatemi capire una cosa, stamattina vi siete svegliati e avete deciso di coalizzarvi tutti contro di me?» chiese la diretta interessata.

«Sono delle brutte persone, non le pensare zia!» la difese a spada tratta James, facendo la linguaccia ad ogni membro della famiglia, a partire dal padre fino ad arrivare a Victoria - che era ormai atterrata a New York da un paio di giorni.

AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora