XXXIV - Non mischiare il cioccolato con il pistacchio

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Il destino è per perdenti.
È solo una stupida scusa
per stare ad aspettare qualcosa
che dovresti andarti a prendere.

Gossip Girl



Dopo un'altra giornata piena zeppa di colloqui per poter scegliere il suo assistente, e un'infinità di chiamate urgenti direttamente dalla sede principale della sua azienda parigina per via della fashion week agli sgoccioli, Aria aveva tirato un s...

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Dopo un'altra giornata piena zeppa di colloqui per poter scegliere il suo assistente, e un'infinità di chiamate urgenti direttamente dalla sede principale della sua azienda parigina per via della fashion week agli sgoccioli, Aria aveva tirato un sospiro di sollievo solamente quando Gideon era passato a farle visita, portandole un bicchiere di thè freddo, avendo sentito in giro che non aveva lasciato il suo ufficio neanche per un minuto durante la pausa pranzo. Aveva poi concluso in bellezza quella giornata lavorativa con una riunione del settore creativo, convocato con estrema urgenza da Nicholas perché aveva ritenuto opportuno cominciare già da quel momento a buttare giù qualche idea sul design della nuova auto.
Una volta rincasata era subito corsa in camera sua in modo che nessuno potesse importunarla e dopo essersi messa comoda, aveva cenato da sola in camera sua, nonostante le varie insistenze da parte della zia.

Quando però ricominciò a sentire il rumore di un paio di nocche sbattere contro il legno della porta non ne poté più ed urlò esasperata che fosse stanca e l'unica cosa che desiderasse fosse mettersi a letto e addormentarsi il più in fretta possibile.

Tuttavia il fastidioso rumore non cessò e si vide obbligata a raggiungere la porta.

Per sua fortuna o sfortuna - dipendeva dai diversi punti di vista - la persona che si ritrovò davanti non assomigliava per niente a Lisa che con le braccia conserte e un'espressione spazientita stampata in volto le domandava per l'ennesima volta se volesse unirsi a loro per cena.

«Ehi... so che non vuoi che io sia qui, ma ho bisogno di te...»

L'espressione di Aria in quel momento era del tutto indecifrabile e tutta la sua confusione era più che visibile, soprattutto quando la donna difronte a sé sbianco improvvisamente divenendo ancora più tesa di quanto già non fosse.

Aria allora si fece da parte, in modo che potesse entrare e subito dopo richiuse la porta a chiave.

«Quale buon vento ti riporta qui?» le domandò leggermente seccata mentre ritornava a sedersi sul divano difronte alla grande vetrata con la fantastica vista su New York.

Beth la seguì a ruota, seppur con un po' di imbarazzo, essendo mesi che non si rivolgevano neanche un saluto.

«Ho combinato un casino...» si portò una mano davanti al viso come per nascondersi, non avendo neanche il coraggio di guardarla in faccia.

«Hai ucciso qualcuno?» le chiese per il solo scopo di farla sentire più a suo agio.

La bionda rise leggermente e scosse la testa, ringraziandola mentalmente per renderle quell'impresa più facile.

«E allora puoi stare tranquilla...» le sorrise per rassicurarla «Nulla di irreparabile... no aspetta, sei incinta per caso?»

«Neanche questo» fece un respiro profondo e cominciò a dirle il discorso che si era preparata «Innanzitutto mi dispiace... mi dispiace per averti tenuta nascosta la relazione con Nicholas e ancora di più mi dispiace di non aver avuto il coraggio di venire a parlare con te prima per chiarire tutto»

AriaWhere stories live. Discover now