LII - Le ultime volte

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Mi ero innamorata di lui
nel modo in cui cade la neve,
in silenzio, con delicatezza,
senza un rumore.
Senza nemmeno accorgermene.
E quando lo avevo capito, ormai,
ne ero già sommersa fino al cuore.

- Nel modo in cui cade la neve



Una fila di piccoli bottoni bianchi le tracciavano il contorno della spina dorsale

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Una fila di piccoli bottoni bianchi le tracciavano il contorno della spina dorsale. I lunghi capelli biondi legati in un'elegante coda le sfioravano il merletto sul finire della schiena che pian piano scompariva per lasciare il posto all'ampia e vaporosa gonna in tulle.

Beth si guardò allo specchio un'ultima volta e pianse ininterrottamente accarezzando dolcemente il corpetto ricamato a mano.

«Sei bellissima» anche Lauren cominciò a piangere nel vedere la figlia vestita di bianco.

Veronica arrivò di corsa nella grande camera e le porse il bouquet che aveva dimenticato per la fretta a casa sua.

«Ariaaa!» urlò subito dopo non trovandola.

La mora si voltò di poco, quanto bastasse per rendere visibile l'abito che indossava, quello che lei stessa aveva disegnato personalmente. Era rosa, proprio come la sua migliore amica aveva richiesto, con un corpetto in stile ottocento e la gonna in seta.

«Kyle mi ha detto di dirti che Nick ti cerca» indicò la casa affianco, facendole intendere che dovesse immediatamente precipitarsi lì.

«Vado subito» disse semplicemente con un tono stranamente piatto.

Non era una novità quella che non lasciasse mai trasparire alcuna emozione, eppure le tre donne trovarono strano il fatto che persino in quell'occasione si mostrasse alquanto fredda e distaccata, forse anche più delle altre volte.

«Posso parlare un attimo con Beth?»

Lauren e Veronica annuirono e subito dopo si incamminarono verso il piano inferiore, lasciandole sole.

«Tutto bene?» le chiese la sua migliore amica, prendendole le mani tra le sue.

Aria annuì ed alzò lo sguardo sul suo viso.

Nonostante non facesse che piangere da quella mattina, il suo volto era radioso, le brillavano gli occhi e non poteva fare a meno di sorridere. Le veniva quasi naturale, e lei la invidiò come mai aveva fatto in vita sua.

«Sei meravigliosa» fece un passo in avanti per stringerla forte a sé.

«Tutto merito del tuo vestito» non avrebbe mai smesso di ringraziarla «Devi dirmi qualcosa?» le si leggeva in faccia che avesse un peso sullo stomaco che la stava torturando da quando aveva messo piede a Villa Carter.

«Non è importante...» lasciò perdere.

«Si che lo è!» insistette però Beth.

«È il giorno del tuo matrimonio, può aspettare»

AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora