XXXVI - Niklaus

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Se io vi punirò,
e potrei decidere ancora di punirvi,
indosserò tacchi alti,
così che possiate sentirmi arrivare sul selciato
e avrete il tempo di pentirvi.
Fate attenzione al rumore dei miei passi.

Peaky Blinders




Villa Lawrence aveva talmente tanti angoli nascosti e sconosciuti che molti anni prima i tre fratelli Lawrence si erano impegnati a disegnare una cartina dell'intera villa con tutte le camere, i corridoi, le cantine e la soffitta

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Villa Lawrence aveva talmente tanti angoli nascosti e sconosciuti che molti anni prima i tre fratelli Lawrence si erano impegnati a disegnare una cartina dell'intera villa con tutte le camere, i corridoi, le cantine e la soffitta.

Quella mattina di fine aprile Aria si trovava proprio lì, in soffitta, tra le pareti sporche, il soffitto basso, le regalatele in ogni angolo e tanti, ma proprio tanti ricordi. Ovunque si voltasse riusciva ad inquadrare un qualcosa che la riportasse indietro con la mente.

Si sedette sul pavimento un po' impolverato senza pensarci troppo e spostò con la mano una pila di vecchie scatole in cui erano conservati i vecchi archivi della Lawrence Company risalenti al suo bisnonno, ritrovandosi davanti un baule che in origine doveva essere bianco ma che dopo tutti quegli anni passati nella sporcizia era diventato di un colore totalmente opposto.

Lo aprì subito dopo, ricordando benissimo cosa sua madre ci avesse conservate lì dentro: tutti gli album di famiglia. Adua Marino ovunque andasse si portava sempre dietro la sua amata macchina fotografica, e se da bambina Aria la trovava una seccatura, in quel momento avrebbe tanto voluto ringraziare sua madre di persona per aver intrappolato tutti quegli attimi imperfetti.

«Non ti trovavo da nessuna parte...» la testa di Nicholas fece capolino dalla botola nel pavimento e sorrise nel costatare che l'avesse finalmente trovata «Che fai?»

«Vieni qui» gli indicò con un cenno della testa il posto accanto a lei.

Il fratello non se lo fece ripetere due volte e si andò a sedere al suo fianco, senza badare neanche lui alla sporcizia depositata sulle assi di legno.

«Sono i vecchi album?» le domandò curioso.

Aria annuì ed allungò verso la sua direzione quello che stringeva tra le mani, per permettergli di vedere le fotografie di loro due e Gideon da bambini.

«Qui eravamo in Francia...» indicò una fotografia dove due piccoli bambini stringevano una bambina ancor più piccola di loro in riva al mare, per poi voltarsi verso la sorella e osservarla per un paio di secondi, cercando di capire il motivo per il quale quella mattina avesse deciso di perdersi nel viale dei ricordi «Come mai sei venuta qui?»

«Non sapevo cos'altro fare» alzò le spalle verso l'alto, girando un'altra pagina dell'album ed osservando una fotografia che ritraeva lei con sua zia Lisa «Prima quando avevamo casa libera non ci pensavano due volte ad organizzare una festa» rise nel ricordare tutte le loro feste organizzate nel periodo del liceo ogni qual volta si ritrovassero soli per un paio di giorni.

«Ti ricordi quella volta che scendemmo tutte le scale con il materasso?»

La sorella annuì ritornando con la mente a quel precisò istante: la villa straripante di persone, i mobili addossati alle pareti e centinaia di bicchieri sparsi sul pavimento.

AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora