XXVI - Pocahontas

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Sono più un tipo che scappa,
con corpo e anima.
E se il corpo non può scappare,
che almeno scappi la mia anima.

La casa di carta



Si sa, le bugie dividono sempre due persone, ma quando si vive nell'alta società newyorkese mentire è all'ordine del giorno, ancor di più se si tratta della famiglia Lawrence e di conseguenza della famiglia Carter

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Si sa, le bugie dividono sempre due persone, ma quando si vive nell'alta società newyorkese mentire è all'ordine del giorno, ancor di più se si tratta della famiglia Lawrence e di conseguenza della famiglia Carter.

Dimitri quelle prime settimane di gennaio aveva visto la sorella non più di cinque volte, nonostante vivessero nella stessa casa. Lei cercava in tutti i modi di evitarlo perché altrimenti avrebbe dovuto dargli una spiegazione in merito alla sua passata relazione con Nicholas e non essendo ancora pronta si era rintanata nella sua camera.

Quella mattina però la sveglia non era suonata e Dimitri non volendo farla finire nei casini a pochi mesi dall'inizio del tirocinio, mise l'orgoglio da parte e la svegliò lui stesso.

Non l'avesse mai fatto però, perché poco dopo cominciarono a discutere come non avevano mai fatto prima d'allora. Si accusarono a vicenda, Dimitri le rimproverò di non averle mai detto nulla, di non essersi fidato abbastanza di lui, mentre Beth si difese sostenendo di aver avuto le sue buone ragioni per non farlo.

Il fratello però non avendo né la voglia né il tempo da perdere dietro i suoi lamenti, sbattette alle sue spalle la porta della cucina.

«Ma che modi sono?» si lamentò Beth dall'altra parte della casa, vedendosi sbattere la porta proprio ad un centimetro dal naso «Hai dimenticato le buone maniere?»

Dimitri preferì riempirsi il bicchiere di vetro con della fresca acqua naturale e lasciar correre le urla della sorella che nel frattempo l'aveva raggiunto.

«Mi stai ascoltando?» gli strappò il bicchiere di mano e lo portò direttamente nel lavello, aspettandosi almeno in quel momento una reazione da parte sua.

Dimitri per quanto volesse discutere con lei preferì fare esattamente il contrario di ciò che voleva Beth e quindi anziché urlare o semplicemente parlare, se ne restò in silenzio a gironzolare per la casa cambiando di tanto in tanto stanza.
Era quel tipo di persona che calcolava ogni debolezza della persona che aveva difronte per poi poterla usare contro di lei, e se ciò significava essere calcolatore, a lui andava benissimo così. Forse era proprio per questo motivo, e molteplici altri, che lui ed Aria si trovavano quasi sempre d'accordo.

«Tu non capisci Dimitri!» nel frattempo Beth continuava a seguirlo come se fosse la sua ombra.

Il fratello sbuffò per il suo ostinarsi a parlare, nonostante le avesse fatto capire in tutti modi che non fosse quello il momento adatto per affrontare quella discussione.

«Cosa devo capire Beth?» rispose dopo parecchi minuti di silenzio, facendo finta di non comprendere cosa volesse realmente dirgli.

«Non puoi farmene una colpa» si posizionò davanti alla porta d'ingresso così da sbarrargli il passaggio in caso stesse mettendo in atto un piano per fuggire «Né a me né a Nicholas»

AriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora