XLV (parte due) - Tre ore

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Si chiama nostalgia:
scoprire che alcuni momenti
del passato che non avevi considerato
erano felici.

La casa di carta




Aria aveva una memoria di ferro ed erano davvero poche le cose che non ricordava

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Aria aveva una memoria di ferro ed erano davvero poche le cose che non ricordava. Si dice che i ricordi umani comincino dai tre anni eppure lei poteva giurare che nel suo caso non fosse così. Aveva ancora ben impresso nella mente attimi un po' sbiaditi di una piccola bambina con una lunga treccia scura che camminava al fianco della madre pronta ad andare all'asilo.

Forse era per quel motivo che le veniva difficile dimenticare i momenti meno spiacevoli, quelli che avrebbe tanto voluto neanche vivere.

Allo stesso tempo in quel momento la sua memoria di ferro le ritornò utile.

In quelle tre ore ricordò.

Ricordò tutti i momenti felici con Dimitri e le sembrò incredibilmente triste vedere cosa avesse portato via uno stupido bacio.

Sorrise leggermente, sperando che lui non se ne rendesse conto, al solo ricordo di quella volta in aeroporto. Si trovavano a Parigi e sarebbero dovuti partire per la Spagna per passare un weekend a Barcellona. Dimitri però poco prima che la voce metallica annunciasse a gran voce il loro volo dovette correre in bagno perché non ne poteva più. Tutto d'un tratto arrivò una chiamata sul cellulare di Aria e chi mai poteva essere se non il suo migliore amico che le intimava di raggiungerlo immediatamente perché la porta era difettosa e non riusciva a chiuderla?

Lei non se lo fece ripetere due volte e lo raggiunse, fregandosene completamente che stesse per mettere piede nella toilette degli uomini.


«Aria?» aveva domandato Dimitri dopo aver sentito l'inconfondibile rumore dei suoi passi.

«Allora cos'hai combinato?»

«Non ho combinato un bel niente»

«Certo, come no...» lo prese in giro in tutta risposta «Tu combini sempre qualcosa ed ora hai rotto la porta del bagno, un classico!»

«Ma stai zitta» roteò gli occhi verso l'alto «Ti ho detto che la porta è difettosa di suo»

«Anche tu sei difettoso di tuo» si avvicinò alla porta del bagno in cui si trovava Dimitri e la guardò con aria circospetta.

«Che stai facendo?»

«Niente» disse nell'esatto momento in cui spinse di poco la porta premendo sul piccolo bottone che si trovava sulla maniglia esterna.

«Aria?» la richiamò lui dopo essersi accorto che non riusciva più ad uscire «Che cazzo hai combinato?»

«Ops...» sussurrò mentre tirava con insistenza la maniglia verso di sé.

«Les passagers du vol Paris Charles de Gaulle à destination de l'Aeropuerto Josep Tarradellas Barcelona-El Prat sont priés de se présenter à leur porte d'embarquement» la voce dell'hostess proveniente dall'altoparlante arrivò fin lì.

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