LX - Gideon e James

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Tutto il mare è nei tuoi occhi, Margherita,
e io lo so che se non faccio attenzione,
va a finire che ci affogo dentro.

Ciomps93 - Tutto il mare è nei tuoi occhi



«Papà, papà!» James si alzò sulle punte dei piedi per arrivare all'orecchio del padre «E dai papà, svegliati!» lo strattonò per il braccio

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«Papà, papà!» James si alzò sulle punte dei piedi per arrivare all'orecchio del padre «E dai papà, svegliati!» lo strattonò per il braccio.

«James...» mormorò con ancora la voce impastata dal sonno e gli occhi chiusi «Che ore sono?» si guardò un po' intorno. Lisa dormiva ancora, con la testa appoggiata sulla spalla di Paul, e Dimitri si era appena alzato per andare a buttare nel cestino il bicchiere che aveva preso dal distributore di caffè.

Si sporse verso il polso di Paul per riuscire ad adocchiare le lancette dell'orologio, ma Dimitri lo precedette «Sono le otto»

Gideon annuì nella sua direzione come per ringraziarlo e si stiracchiò molto scompostamente su quella sedia verde.

«Dove sono gli altri?»

«Nick ancora non si è fatto vivo, Beth è andata a dormire a casa e tra poco dovrebbe ritornare, mentre Mason e Jannis sono andati a prendere Victoria all'aeroporto»

Annuì nuovamente per poi concentrarsi sul bambino sulle sue gambe «Vuoi qualcosa da mangiare?»

«No!» si imbronciò improvvisamente «Voglio andare a trovare zia Aria»

In quei due giorni Gideon aveva sempre rimandato quel momento. Aveva paura.

«Aspettiamo prima cosa dice il dottore» cercò di prendere altro tempo, ma appena vide gli occhi del bambino diventare lucidi e pieni di lacrime, si sentì mancare il respiro.

«Me l'avevi promesso papà»

«Buongiorno» la faccia assonnata di Beth fece capolino aldilà del corridoio «Ho portato la colazione per tutti» consegnò dei cornetti ripieni ad ognuno di loro, lasciando quelli in più nella sua borsa.

«Giorno» subito dietro di lei comparvero anche Kyle e Veronica «Come sta? Ci sono novità?»

«Ancora niente» parlò per primo Dimitri, seguito a ruota da Paul che si era da poco svegliato.

La figura di una donna con il camice a coprirle i larghi pantaloni verdi ed una cartellina ben stretta tra le mani catturò la completa attenzione di Gideon.

«Scusi dottoressa» la rincorse per tutto il corridoio fino a ritrovarsi ad un metro da lei.

«Mi dica» rispose lei a sua volta, voltandosi nella sua direzione appena sentì chiamarsi.

«Sono il fratello di Aria Lawrence... volevo chiederle se era possibile farle visita»

«Si certo, sempre per un massimo di tre persone» gli sorrise cordiale prima di svoltare l'angolo.

«Andiamo?» James sembrò quasi esultare alla notizia che avrebbe finalmente potuto rivedere la sua zia preferita.

«Si, un momento» si ripeté un'ultima volta che fosse per il bene di Aria, e finalmente afferrò la maniglia della stanza e la abbassò.

Lasciò andare il figlio dalle sue braccia e lo vide correre senza nessuna esitazione verso il letto d'ospedale in cui faceva fatica a riconoscere la donna che c'era stesa.

Non aveva nulla di sua sorella.

«Zia Ariaaaa!» James cercò di arrampicarsi sul letto, riuscendo però nell'impresa solamente con l'aiuto di suo padre «Ti ho portato una cosa» cercò nella piccola tasca dei suoi jeans il disegno che si era impegnato a fare il pomeriggio prima a casa con l'aiuto di Samantha.

Lo aveva ripiegato in otto parti e gli ci volle un po' per aprirlo del tutto, perché le sue manine tremavano ogni secondo di più e i suoi dolci occhioni chiari facevano su e giù dal foglio ai capelli disordinati della donna.

«Ecco, vedi zia, ho fatto questo disegno per te!» glielo mostrò, fingendo che lei potesse davvero ammirarlo insieme a lui «Questi siamo io e te con il peluche a forma di dinosauro che mi hai regalato per Natale, te lo ricordi?»

Passò un dito sul contorno del cuore rosso che aveva disegnato con tanta accortezza, poi le indicò quelle due persone all'interno del cuore.
C'era un bambino biondo che teneva per mano un peluche gigante e una donna dai lunghi capelli scuri con una rosa rossa tra i capelli.

«Papà mi ha detto che tu adesso dormirai per giorni interi, come la Bella Addormentata, ma tranquilla zia, ci ho pensato io a spiegargli che tu non hai bisogno di un principe per risvegliarti...» le accarezzò le dita fredde e le strinse forte.

«Già, zia Aria si risveglierà perché è forte» Gideon gli diede ragione sorridendo leggermente a quelle parole.

James si lasciò andare con la schiena all'indietro sapendo che ci fosse suo padre a reggerlo «La più forte» alzò il viso verso di lui.

Il sorriso di Gideon si allargò a dismisura e strinse in un forte abbraccio il figlio davanti a sé.

«Piccolo, mi lasci due minuti per parlare con zia Aria?» sembrò quasi supplicarlo con lo sguardo.

Il bambino capì al volo, così prima di saltare giù dal letto e avviarsi verso l'uscita, si avvicinò un'ultima volta alla donna «Sei la mia zia preferita, e ti voglio tanto tanto tanto bene» le sussurrò ad un orecchio, per poi lasciarle un dolce bacio sulla guancia.

«Beth per favore, lo guardi un attimo?» Gideon lo seguì fino alla sala d'aspetto e lo consegnò nelle mani della bionda, che annuì immediatamente e lo fece sedere sulle sue gambe, prendendosene cura.

Lui sorrise un'ultima volta al figlio prima di ritornare da Aria e sedersi nel punto esatto occupato da James pochi minuti prima.

«Hai sempre volute tutte le attenzioni su di te, fin da piccola, ma mi sa che stavolta hai un po' esagerato» rise tra sé e sé.

«Fino ad un anno fa non avrei mai immaginato una cosa del genere... tu che ritorni, scateni il caos, rivolsi tutti i problemi, riunisci la famiglia e...» sospirò pesantemente non riuscendo più a parlare «...e ti prendi cura di James, quasi come... come se fosse tuo figlio»

Per una come Aria che i bambini non li aveva mai sopportati, che aveva sempre storto il naso e sbuffato nel sentirli piangere o lamentarsi ogni due per tre, affezionarsi a James era stato sicuramente qualcosa che non rientrava nei suoi piani, ma mai Gideon avrebbe smesso di ringraziarla per essersi preso cura di lui.

«Quando sei tornata, con Monica che è scappata chissà dove ed io che sono stato arrestato, lui era solo, eppure tu, con i tuoi modi un po' bruschi e severi ma allo stesso tempo sinceri e, a modo tuo, amorevoli l'hai saputo prendere per mano»

Ricordò il loro primo incontro il giorno del Ringraziamento e gli scappò una risata sincera.

«E nonostante continui a sostenere che tu non sia del tutto un buon esempio per lui, basta pensare alla scenata di quella mattina a colazione con il piede nella marmellata, sei stata una ventata d'aria fresca per lui... e anche per me» ammise infine, trovando la forza di puntare gli occhi sul suo viso «Se ripenso a quando eri solo una bambina non posso far altro che immaginarti così, proprio come sei ora, una donna forte ed indipendente, fantastica in ogni tua sfaccettatura»

Si allungò verso di lei e le baciò la stessa guancia su cui il figlio le aveva lasciato un dolce bacio pochi minuti prima.

«Grazie per averci salvato...» sussurrò con il cuore in mano nel modo più sincero possibile «Ma soprattutto grazie per aver fatto da mamma a mio figlio»

AriaWhere stories live. Discover now