26. Quelli Che Restano pt II

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Il Gran Premio di Austria parte sotto un cielo limpidissimo, con molti tifosi seduti sulle gradinate, gli ingegneri seduti al muretto e Elsa lì accanto, nella sua solita postazione. Verstappen e Hamilton primo e secondo, che per tutti i primi trenta giri rimangono attaccati a meno di un secondo, continuando a cercare di sorpassarsi.
Era una calmissima domenica pomeriggio, prima del trentaduesimo giro.

Un secondo prima una macchina sta raggiungendo la velocità di punta in rettilineo, un secondo dopo una gomma esplode.
Come alle prove libere, la macchina che ha finito la sua corsa incontrollata su tre ruote verso le barriere è un'Alpha Tauri, ma questa volta è quella di Yuki.
Stessa dinamica dell'incidente, e per fortuna di nuovo nessuna conseguenza per il pilota, ma Yuki è molto giovane, non gli era mai successo nulla di simile ed è molto spaventato.
Elsa ha solo il tempo di guardare una volta il replay dell'incidente e pensare che non può essere una coincidenza, poi corre ad aspettare Yuki che scende pallidissimo dalla medical car.

Non viene esposta la bandiera rossa, la corsa continua con 5 giri sotto safety car, l'asfalto viene pulito dai detriti e tutto sembra tornato tranquillo.
Finché anche Lance e Pierre si trovano coinvolti in due incidenti, contemporaneamente, a poche curve di distanza, entrambi con una gomma esplosa.
Elsa stava camminando dal centro medico per rientrare al muretto, vede gli incidenti nello schermo, impreca in 4 lingue e sale al volo sulla medical car che sta andando a recuperare i piloti.
"Queste macchine hanno l'abitacolo di un carro armato e gli pneumatici della jeep di Barbie" pensa mentre aiuta Pierre a scendere dalla sua macchina, illeso per la seconda volta in due giorni.
Anche Lance sta bene, e finalmente hanno esposto le bandiere rosse.

Ma ai muretti degli ingegneri si è scatenato il panico.

È evidente che le gomme esplodono tutte per lo stesso motivo, ma non riescono a capire quale.
Non è il degrado, perché Pierre aveva gomme nuove.
Non è la macchina perché Stroll guida una Aston Martin che in comune con l'Alpha Tauri ha solo un nome di due parole che inizia con la lettera A.
E non è nemmeno la mescola delle gomme, perché Yuki aveva le medie e gli altri due le Hard.
La gara deve ripartire tra 10 minuti, ma molti ingegneri sono convinti che non basterà sostituire tutte le gomme, il rischio di altri incidenti c'è ancora.

Al muretto Redbull nell'aria c'è molta tensione, urla e discussioni. Il loro circuito di casa, i loro piloti che potrebbero arrivare primo e secondo sul podio. Uno pneumatico che potrebbe esplodere da un momento all'altro e rovinare tutto, ma nessuno riesce a capire perché.
C'è una ragazza, con i capelli scuri sopra le spalle, le cuffie nelle orecchie, le mani che si muovono veloci sulla tastiera e lo sguardo fisso sul monitor del suo computer.
È l'unica persona ferma a fare il suo lavoro, mentre intorno a lei tutti urlano, gesticolano e si muovono.

Anche Elsa, al centro medico, è agitata. Finora è andata sempre bene e nessuno si è fatto male, ma non possono sfidare la sorte ancora una volta. In più bisogna riorganizzare l'equipe, perché ci sono tre piloti in osservazione e qualcuno deve rimanere con loro, e anche alla safety car servirà un medico in più per intervenire più in fretta in caso di emergenza.
Mancano solo 5 minuti alla ripartenza della gara. Elsa si chiede come faccia la federazione a riprendere la gara con il rischio che succeda di nuovo, pensando che basterà cambiare gomme a tutti.

4 minuti alla ripartenza. Elsa prende la radio per comunicare la sua decisione, anche se, in realtà, mentre schiaccia il pulsante non ha ancora deciso.
"Philip al centro medico per controllare i piloti. Mark sale sulla safety car. Ian resta sulla medical car. Ok per tutti?"
"Resti da sola al muretto?"
"Si, ce la posso fare"

Sa che è la decisione migliore, anche se ora sarà sola a guardare tutti gli schermi e a cercare di convincere la FIA a mettere la sicurezza dei piloti davanti allo spettacolo.
3 minuti alla ripartenza. Tutti sono tornati ai propri posti, anche in Redbull hanno smesso di discutere per cercare di concentrarsi sulla ripartenza. Ma all'improvviso il muretto si agita di nuovo.
"HO TROVATO IL PROBLEMA! L'HO TROVATO!" urla in inglese una ragazzina con i capelli scuri.
Tutti si girano a guardarla. Horner, Marko e i due ingegneri di pista hanno uno sguardo sbalordito e infastidito allo stesso tempo, come a dire "che cavolo dice questa qui che non so da dove salti fuori ma sicuramente era qui solo per guardare e portare caffè"
Ma lei si fa coraggio, e comincia a spiegare i suoi calcoli e i dati che ha incrociato: c'è un errore nel calcolo della pressione delle gomme, per questo esplodono, ed esploderanno anche se sono nuove.
Hanno solo due minuti. Non bastano. Deve riuscire a convinvere la FIA a rimandare la ripartenza.
Gli ingegneri Redbull ricominciano a discutere, e in poco tempo anche gli ingegneri degli altri team si avvicinano per capire cosa stanno dicendo.
Anche Elsa cerca di capire da dove venga tutta quella confusione, e, con grande meraviglia, si accorge che tutta quella gente radunata davanti ai monitor Redbull sta ascoltando un' ingegnere che sta dicendo qualcosa sulla pressione delle gomme.
Non riesce a vedere la persona che parla né a sentire bene la sua voce perché c'è un gran ruomore di motori. Ma vede i suoi capelli scuri, corti sopra le spalle, poco mossi con qualche ricciolo. Elsa li riconoscerebbe anche a un oceano di distanza.

Johnathan parla con Micheal Masi, direttore di gara, spiega il problema e la ripartenza viene posticipata.
Christian Horner decide di impostare sulle gomme la pressione calcolata dalla loro ingegnere, e di comunicarlo apertamente agli altri team.
Tutti correggono la pressione delle gomme e si riparte.
Quando i semafori si spengono per la seconda volta nello stesso pomeriggio mancano solo 7 giri di gara. La tensione è altissima, ci sono sorpassi e tentativi di sorpassi che potrebbero causare incidenti, ma una curva dopo l'altra i piloti si avvicinano al traguardo. E Max Verstappen lo taglia per primo.

Elsa guarda la bandiera a scacchi con un sospiro di sollievo, era ora. Anche per oggi il peggio è passato. Ma subito sente le urla di gioia del muretto Redbull che festeggia la vittoria, e qualche assurdo meccanismo sensoriale le permette di riconoscere, in quelle grida, una voce così simile alla sua, una voce di cui ama il suono.
Vorrebbe correre subito ad abbracciarla, ma c'è troppa confusione, dovrà aspettare ancora.

La grafica della regia internazionale annuncia che sul podio, a ritirare il trofeo della scuderia, per Redbull ci sarà l'ingegner Laura Bardi.

Elsa la guarda da lì sotto, con le lacrime agli occhi, non riesce a trattenere l'emozione.

A quel punto Mattew, il fotografo, passa sotto il podio e vede la dottoressa Bardi commossa per una vittoria di Verstappen. C'è qualcosa che non va. Tutti nel paddock sanno che se Elsa facesse il tifo per qualcuno, quel qualcuno sarebbe un pilota Ferrari. Matthew le scatta una foto. E di nuovo gli sembra di aver già visto quel viso.
Poi cerca una buona posizione e scatta la foto di gruppo dei piloti sopra il podio. Zoom. Capisce tutto.

Elsa la aspetta davanti alla porta sul retro sotto le scale del podio.
Laura sta scendendo le scale mentre parla con Helmut Marko. La vede, abbandona il trofeo in mano a uno dei boss più temuti del paddock senza nemmeno finire la conversazione con lui, e le corre incontro.

Laura ed Elsa si abbracciano.
Si stringono forte come se avessero appena attaversato l'oceano a nuoto per rivedersi.
Ora Elsa ha il camice bagnato di champagne, ma non gliene importa nulla. "Sono tanto fiera di te sorellina"

Matthew scatta la foto destinata ad essere incorniciata, per la parete del soggiorno della casa dei loro genitori.

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now