57. Love is a mess

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Respira lentamente mentre il sonno le scivola via dagli occhi e comincia a svegliarsi.

La sua guancia è ancora appoggiata sul petto di lui, sente il battito del suo cuore, i suoi respiri, il suo profumo.

Rimane immobile con gli occhi chiusi mentre la sua testa comincia a ricordare tutto quello che è successo la sera prima. La stanchezza del lungo viaggio con cui era arrivata in Australia, il momento in cui aveva rincontrato Daniel all'aeroporto, lui che si era presentato davanti alla porta della sua stanza e lei l'aveva fatto entrare.  Mentre mette insieme i pezzi si stupisce sempre di più della leggerezza e della naturalezza con cui sono finiti così, abbracciati a dormire nello stesso letto, come due ragazzini.

Ironicamente le torna in mente l'unica altra volta in cui avevano dormito insieme, per caso, nello stesso letto, quando lui, festeggiando la vittoria di Monza, si era ubriacato e aveva perso la chiave della sua stanza. Quella volta, però, non si erano nemmeno sfiorati per tutta la notte. Elsa gli aveva concesso appena una carezza la mattina, prima di alzarsi, mentre lui combatteva contro il mal di testa cercando di ricordare com'era arrivato fin lì.

Elsa ricorda quel momento con un sorriso dolcissimo sulle labbra... sono cambiate così tante cose da quel giorno. Aveva sempre pensato che non avrebbe mai avuto una storia con un pilota. Appunto. Che cavolo stava facendo? Cosa significa dormire insieme abbracciati nello stesso letto? Dove cavolo porterà tutto questo? Più si sveglia, più si rende conto del casino in cui si sta cacciando. E comincia ad aver paura.

Paura che la gente li scopra e cominci a parlare di loro. Paura di mescolare la sua vita privata con la sua carriera. Paura di non riuscire più a fare il suo lavoro. Paura di perdere il lavoro.

Paura di non poter tornare più indietro.

Eppure non si erano dati nemmeno un altro bacio. E forse, forse allora si poteva ancora tornare indietro. Eppure, non vedeva l'ora di dargliene un altro.

"Buongiorno principessa" la saluta, appena sveglio.

Come fa ad essere così?

"Buongiorno" risponde lei sorridendo. E lui le lascia un bacio sulla guancia. Lei ricambia, poi si guardano negli occhi per un tempo che sembra infinito, forse vorrebbero dirsi qualcosa, forse non c'è nulla da dirsi... e allora si avvicinano ancora e si danno un altro, un vero, bellissimo bacio.

Questo è il nostro secondo bacio -  pensa Elsa - mentre le torna in mente quella poesia di Catullo che era rimasta in qualche cassetto della sua memoria da quel giorno del terzo anno di liceo in cui l'aveva sentita per la prima volta e si era chiesta se, un giorno, l'avrebbe dedicata a qualcuno.

Dammi mille baci, poi dammene cento,
poi altri mille, poi ancora cento e ancora mille.
E poi, quando saremo arrivati a molte migliaia,
le confonderemo, per non sapere il numero
e perché nessun malvagio possa invidiarci
sapendo che ci siamo dati tanti baci.

L'una nelle braccia dell'altro, con le labbra umide che si sfiorano e gli occhi che si specchiano mentre si guardano dentro le pupille, potrebbero rimanere così per sempre. Potrebbero perfino sognare e cominciare a guardare le loro vite da dentro, potrebbero perfino chiedersi se ne valga la pena, di pensare al futuro.

E invece, come nella peggior interruzione di qualsiasi scena romantica di un film scadente, suona un cellulare.

È quello di Elsa, che fa finta di niente, lo silenzia allungando la mano senza smettere di guardare lui negli occhi e lascia che squilli a vuoto, appoggiato sul comodino, a qualche centimetro da lei, sperando che finisca presto. Ma non passano più di due minuti e comincia a suonare anche il cellulare di Daniel.

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now