61. Stress and love pt III (Daniel)

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[Disclaimer: la mia storia è pura fantasia e non ha attinenza con persone o fatti realmente accaduti]

Da chi andare prima?
Questo pensiero rimbalza nella sua testa per tutti e 15 gli infiniti secondi in cui la medical car rimane ferma alla fine della pit-lane aspettando il via libera per entrare in pista. Continua a guardare il piccolo schermo a sua disposizione nell'abitacolo davanti al suo sedile che le mostra due macchine ferme in barriera.
E pietrificata si accorge che una delle due è l'Alpha Tauri numero 3.

Se si avvicinasse prima da Daniel sarebbe perché con lui ha un rapporto diverso dagli altri? E se si avvicinasse prima a Oscar sarebbe per non far pensare a nessuno che con Daniel ha un rapporto diverso dagli altri? E se sbagliasse? E se per colpa sua non fosse più in grado di seguire il suo istinto?

Poi, nel brevissimo tratto che percorrono dall'uscita della pitlane a curva tre, la comunicazione radio da parte di Mark che sta coordinando dal muretto le risolve il problema:
"Ricciardo is reporting pain on his hand, Piastri all good."
Ecco. Ora sa da chi deve andare, ma si sente così stupida ad essersi preoccupata della 'facciata' delle telecamere che l'avrebbero inquadrata mentre andava da uno o dall'altro, mettendo in secondo piano il fatto che qualcuno potesse essersi fatto veramente male.

Passano ancora almeno 3 secondi prima che Elsa possa scendere dalla medical car e andare da lui, tre interminabili secondi in cui combatte contro se stessa per non andare in panico pensando a lui, facendo a pugni con la sua testa che creava tutti i peggiori scenari possibili.

Poi, finalmente, arriva. Corre verso la sua macchina dove un marshal lo sta aiutando a scendere e, miracolosamente, la sua testa torna lucida all'improvviso, allontana tutti gli scenari assurdi che aveva immaginato e torna alla realtà, a quella che forse sarà una ferita ma non più grave di una frattura.

"Hai tenuto lo sterzo mentre andavi contro il muro?"
"Si. L'ho visto troppo tardi, o colpivo lui o il muro, ho tenuto le mani sul volante per non andare contro Oscar."

Togliere le mani dal volante mentre la macchina corre fuori controllo verso il muro è la prima, regola d'oro della sicurezza nelle corse automobilisti. Tutti la conoscono, anche i bambini sui kart. Eppure continua a succedere che qualcuno la infranga e si trovi con un polso o una mano fratturata. Elsa ha cominciato ad arrabbiarsi con Charles, che ha sviluppato questo pessimo vizio di tenere le mani sul volante mentre va a sbattere contro le barriere per aumentare le probabilità di salvare i braccetti delle sospensioni e quindi la possibilità di restare in gara. Gliel'aveva visto fare un paio di volte, ripreso dalla telecamera onboard che Elsa guardava subito dal muretto ogni volta che una macchina finiva fuori pista, e l'aveva rimproverato sempre, per il suo bene.

Ma questa volta le circostanze sono molto diverse, Daniel ha fatto bene, ha preso la decisione giusta in una frazione di secondo per evitare l'impatto con Oscar e salvare tutti e due. Il resto è stata solo sfortuna.

"Hai fatto bene, Daniel, se le vostre macchine si fossero scontrate l'incidente sarebbe stato molto più grave."

Al centro medico Elsa ordina di somministrargli 10 mg di morfina per il dolore al braccio.
Nemmeno Helmut Marko lo sa, ma è proprio da questo momento che è al 100% sicuro che Daniel non correrà le qualifiche e la gara di questo fine settimana: secondo i protocolli medici aggiornati da Elsa, nessun pilota che ha assunto di questo tipo di oppiaceo nelle 24 ore precedenti a una sessione di gara può essere ammesso.

Ma mentre lo guarda rilassarsi sul lettino e gli accarezza la spalla aspettando che la morfina faccia effetto, Elsa lo rassicura, dicendogli che devono aspettare e andare prima in ospedale a fare una lastra per vedere se potrà o non potrà correre domenica.
'Una piccola bugia a fin di bene'- pensa Elsa. Non ha dubbio che ci sia una frattura, ma sa quanto sarà più facile convincerlo a non correre davanti a una lastra.

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