79. Resta, se tu m'ami

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Quando anche le pareti della sua camera smettono di fare rumore, Elsa rimane immersa nel frastuono dei suoi pensieri e nel ritmo martellante del suo cuore che rimbomba nella sua testa.

Era scappata dal circuito subito dopo le qualifiche. I colleghi l'avevano invitata ad andare a cena al ristorante con loro, lei aveva inventato una scusa e aveva declinato l'invito.

Era quasi arrivata all'uscita del paddock, quando, di nuovo, come in albergo la sera prima, aveva urtato Andrea.

"Ehi"

"Ehi"

La gente attorno a loro si affollava cercando di chiedere un autografo a Charles e nessuno prestava la minima attenzione a loro due, e sapevano bene entrambi che, anche se erano in pubblico, avrebbero potuto parlare di qualunque cosa.

"Ho visto che è arrivata via mail l'idoneità dell'anti doping di Charles... quindi... hai... novità?"

Sì, beh, ecco. Avrebbero potuto parlare di qualunque cosa, però magari dirsi "Sì, è positivo, sono incinta" in mezzo a un sacco di giornalisti, fotografi e sconosciuti, magari anche no.

Ma Elsa, in realtà, non lo sapeva. Semplicemente non aveva ancora guardato la risposta.

"Elsa? Cioè, se ne vuoi parlare... ecco"

"Sì, congratulazioni Andre, sei in perfetta salute. Colesterolo un po' alto ma d'altronde se toccano a te tutti gli arancini e i fritti misti che Charles non può mangiate, ci sta." Gli risponde Elsa continuando a guardare avanti verso i tornelli e avvicinando il pass che aveva al collo per sbloccare l'uscita.

Andrea, attraversando il cancello con il suo pass accanto a lei, la guardava come se gli avesse parlato in una lingua straniera. In che senso? Stava parlando di lui? Non dovrebbe avere i risultati delle sue analisi se ha scambiato le provette.

"Ma... Elsa, non dovresti avere degli altri risultati?"

"Si, ce li ho, ma... non li ho ancora guardati."

"Ah"

"Già" risponde Elsa alzando le spalle.
Andrea la guarda e annuisce.

Dopo aver aspettato che Charles riuscisse a liberarsi dagli autografi da firmare, in mezzo alla colonna di addetti stampa, fotografi e fan che inseguivano il loro pilota preferito, Elsa e Andrea qualche passo dietro di lui scambiavano queste parole come se stessero parlando dei risultati di un torneo di tennis o delle previsioni del tempo.

Mentre si separavano per andare alle macchine che li aspettavano in due direzioni diverse nel parcheggio, Andrea si era girato un'ultima volta verso di lei:
"Ciao, a domani... e se hai bisogno sai che puoi chiamarmi."

Charles che camminava quattro passi davanti a loro con le chiavi della macchina in una mano e il cellulare nell'altra, sentendo quella frase si era voltato verso di loro con uno sguardo che significava 'se hai bisogno... per cosa?'. Ma aveva probabilmente archiviato la conversazione tra le tante parole che ogni giorno passano intorno a lui senza che riesca a capirle, e non aveva detto niente se non "Ciao Elsa, a domani", continuando a camminare verso la sua macchina pensando ad altro.

Appena scende dal taxi vede Max che sale le scale verso l'entrata dell'albergo con Penelope addormentata in braccio a lui.
E quell'immagine la colpisce più forte di un bazooka. È solo una scena normale, ormai sono anni che lui sta insieme alla sua ragazza e sua figlia.
Eppure, quando l'aveva conosciuto, mai avrebbe pensato che un giorno l'avrebbe visto così.

Lui e Daniel sono grandi amici, da sempre, ed Elsa era più abituata a vedere insieme loro due che lei stessa con Daniel.
Eppure aveva sempre pensato che se mai uno dei due avrebbe avuto una famiglia, con tutta la serietà e le responsabilità che la cosa comportava, il primo sarebbe stato Daniel.
E invece.

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now