51. Austin GP pt III

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Elsa si siede, allaccia le cinture e chiude la portiera, sistema la radio con l'auricolare e il microfono, schiaccia un pulsante e chiama il muretto dove sono seduti i suoi colleghi e la direzione gara: "Medical car, radio check" - "loud and clear".

Alan, il pilota e Nancy l'infermiera, che insieme a lei formano l'equipaggio non sono ancora arrivati. In realtà il turno sulla medical car è sempre abbastanza noioso: non c'è nulla da fare, dopo aver controllato che tutto l'equipaggiamento sia in ordine, fatto il radio check, si deve solo sedere composti con le cinture allacciate dentro la macchina parcheggiata alla fine della pit lane pronti ad uscire in caso di un incidente abbastanza grave da richiedere il loro intervento, per fortuna solitamente più per fare da tassisti ai piloti rimasti a piedi che per assisterli. La probabilità che un incidente così accada durante le prove libere è bassissima, Elsa non sente nemmeno un po' di tensione, sa che per i prossimi sessanta minuti rimarrà seduta lì ferma a guardare l'uscita dai box, facendo quattro chiacchiere con i colleghi per passare il tempo. Rilassa la schiena allo schienale del sedile come farebbe su un divano e sospira. I doppi vetri della Mercedes AMG riescono a tenere fuori un po' del casino di gente che cammina attorno alla loro macchina e, come spesso accade, appena cala un po' di silenzio la testa lo riempie di pensieri.

Pensa a Daniel, al suo sorriso, quanto è bello il suo sorriso. Pensa ad Aaron, a quanto è strano rincontrarsi, e quanto è difficile ricostruire un rapporto da amici dopo tutto questo tempo e tutto quello che entrambi hanno passato, eppure, mentre chiacchieravano ieri sera a cena, le è sembrato possibile. Pensa a Jack, ai suoi occhi pieni di gioia mentre la riabbracciava. Pensa a Laura, a quando erano piccole e si confidavano i problemi d'amore abbracciate sotto le coperte, senza nemmeno doversi parlare, perché si capivano al volo. Chissà cosa aveva capito, Laura, di lei e Daniel. Sua sorella non veniva a lavorare sul campo da prima del GP di Francia, anzi, non si erano proprio mai viste di persona per tutto questo tempo... quindi non poteva sapere nulla... Comunque nessuno sapeva nulla, nessuno li aveva mai visti insieme...E poi infondo Laura lavora per la Red Bull e Daniel, anche se ha ancora abbastanza amici nella sua vecchia squadra, ormai è un pilota McLaren... anzi, era un pilota McLaren visto che hanno già annunciato Piastri e lui rimarrà senza sedile... cosa cambierà tra loro? Se c'era qualcosa che stava nascendo, a fatica, poco alla volta, adesso è già destinata a svanire tra poche settimane perché lui rimarrà in Australia e lei continuerà a fare il giro per il mondo? Sarà un addio? E allora cosa servirà tutto questo, conoscere Jack, dimostrarsi l'uomo più gentile e buono del pianeta, per poi sparire?

Tutti questi suoi pensieri si interrompono all'improvviso, appena Alan e Nancy aprono le portiere e salgono a bordo della Medical Car, già chiacchierando a voce alta.

Tutto il sabato di lavoro, per Elsa, fila abbastanza liscio... nulla da fare, stranamente tutto a posto e per fortuna nessun incidente da andare a soccorrere, le discussioni da noia tra un sedile e l'altro arrivano ai livelli dei commenti sulle trasmissioni televisive americane demenziali tipo 'malati di risparmio' ed Elsa vorrebbe solo farli smettere di chiacchierare e far riposare le orecchie, ma alla fine è fortunata ad avere colleghi così divertenti, di sicuro tutte queste ore passate in silenzio a guardare il vuoto le sembrerebbero interminabili.

Alla fine la pole position la fa una Ferrari, quella di Carlos Sainz, con Charles subito dietro e le Red Bull insieme in seconda fila... Daniel diciassettesimo, molto lontano dal suo compagno di squadra, deluso, ma un po' rassegnato in questa situazione con questa macchina che dall'inizio dell'anno non ha mai capito.

Mentre le qualifiche finiscono, sia Daniel, sia Elsa, in due posti diversi della pit lane, ed entrambi lontani dalle tribune su cui siedono Aaron e suo figlio, si chiedono che cosa stia pensando Jack. Il biglietto per questo GP è il loro regalo per questo bambino a cui vogliono entrambi un mondo di bene senza nessun motivo logico, soprattuto per Daniel che lo conosce da poche ore... il problema, sempre lo stesso fin da quando il padre e lo zio di Elsa la portavano da piccola a vedere la Formula Uno, è che puoi regalare a un bambino un biglietto, ma non puoi sapere se sarà il biglietto per vedere una gara fortunata o una gara deludente. E forse, se il suo pilota preferito guida una McLaren arancione numero 3, questa sarà una gara deludente.

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