1. Place de La Concorde

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Si chiama Elsa, era il nome di sua nonna. Non si ricorda molto di lei, ma sa che era una persona buona, saggia e forte. E questo le basta.

Ha solo trent'anni, eppure nella sua vita le sono già capitate più cose di quante se ne possano trovare in dieci serie TV. È nata in un piccolo paese del Nord Italia, ma è finita dall'altra parte dell'Atlantico a specializzarsi in medicina d'urgenza. Aveva vissuto in tre città americane diverse, poi era partita per l'Africa, era tornata, aveva passato un anno a Milano e ora era pronta, un nuovo capitolo stava per iniziare. È difficile ricominciare ogni volta da zero, ogni volta chiudere il passato in un cassetto e ricostruire un pezzo alla volta tutta la propria vita. Eppure, l'adrenalina che prova quando sale su un volo di sola andata è quasi più bella dell'emozione di guardare una Ferrari partire in pole position.

Il sole delle undici della mattina illumina Place de La Concorde. Mentre scende dal taxi che l'ha portata lì direttamente dall'aeroporto, per un attimo si ferma.

Che cazzo ci faccio qui.
È difficile distinguere sogno e realtà da quando vivi la tua vita come un film.

Si trova davanti alla porta della Fédération Internationale de l'Automobile per un colloquio di lavoro. Non un lavoro qualunque, visto che dall'altra parte del tavolo, a farle domande ci saranno tutti i dirigenti e le persone più influenti del mondo dell'automobilismo.

Apre la porta. Ha studiato tutto, ogni dettaglio.

Calcolare, pianificare, visualizzare, discorsi mentali come flussi di coscienza in tre lingue.

Dal suo discorso dipendono la sua vita e la sua carriera. Ma anche le vite dei piloti che la sua idea può salvare.

Si presenta all'ingresso in perfetto francese, la accompagneranno al piano di sopra in sala riunioni.

Mentre sale le scale chiude gli occhi e immagina perfettamente i volti di tutte le persone che si troverà davanti, calcola il numero delle supercar possedute a quel tavolo. Circa 52.
E lei non potrebbe contribuire se non con una Citroën.

-"Asseyez-vous, docteur."
-"Merci ."

Are You Ok || Formula 1Where stories live. Discover now